Once again

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<<Sto scherzando Tamara>> disse ridendo. Io invece finalmente tornai a respirare, perché quando aveva fatto finta di non riconoscermi, ci ero rimasta davvero tanto male, potevo sentire la mia delusione che saliva piano piano, fino a creare un groppo amaro in gola.

Parlammo de più e del meno, mi chiese cosa ne pensavo dei ragazzi con i quali avevo già parlato, di come era il mio secondo giorno in Corea e altro che adesso proprio non mi viene in mente.. Ma arrivò il momento in cui avrei dovuto salutarlo consegnandoli il regalino, il panico si impossessò di me.

<<Senti... avevo il pupazzetto anche per te... sfortunatamente l'ho dimenticato a casa>> dissi dispiaciuta, in più mi vergognavo un po'.

<<è tutto ok, puoi sempre darmelo stasera>> disse piano facendomi l'occhiolino. Forse avevo capito male o frainteso, ma decisi di tentare, di seguire il mio intuito perché il messaggio che arrivò alla mia mente era quello di presentarmi dove ci siamo incontrati la sera prima.

Conobbi tutti i ragazzi di quella fantastica band, e non posso mentire, Suga mi fece venire i brividi, la sua voce era quasi ipnotica, sembrava il canto delle sirene che incantava i marinai fino a spingerli alla morte, metaforicamente parlando, inoltre era molto gentile con un sorriso davvero troppo dolce.

<<Ragazze sono felicissima! la mia vita ha finalmente raggiunto il proprio scopo, potrei anche morire in pace! Cioè, ho toccato Jungkook!>> urlò Kate esaltata.

<<Oddio si, Jimin! Quanto è bello!>> urlò Hanna a sua volta riportandomi alla realtà.

<<Tam, come è stato per te parlare con Suga?>> Suga era sempre stato il mio bias e le ragazze lo sapevano.

<<Semplicemente fantastico! Volevo saltargli addosso!>> risposi felice anche io provocando le risate delle mie amiche. Inutile dire che non facemmo altro che parlare di quella giornata fantastica.

<<Che facciamo adesso?>> chiese la rossa (Kate).

<<Io direi di prendere qualcosa da mangiare e poi torniamo a casa>> propose Hannah.

<<Ottima idea! Sto morendo di fame!>> dissi io toccando la mia pancia che stava brontolando già da tempo. Ma ero più concentrata a pensare alla sera, avevo una grande voglia di vederlo di nuovo. Decisi che non avrei raccontato niente alle ragazze, un po' per egoismo, ma il motivo principale era che non avevo ancora metabolizzato il tutto, in più se Hannah avesse saputo che avrei incontrato Jimin avrebbe voluto venire, oppure ci sarebbe rimasta male e non volevo nessuna delle due cose.

Eravamo finalmente a casa, avevamo preso dei panini da portare via che mangiammo praticamente subito dopo essere entrate in casa. Fummo dei fulmini a mangiare, perciò dopo aver finito, mi precipitai con moltissima ansia nella mia stanza dove la prima cosa che feci fu mettere nella borsa il pupazzetto per Jimin sul quale avevo istintivamente spruzzato qualche goccia del mio profumo preferito, fu un gesto del tutto istintivo. mi sistemai giusto un po', per essere un minimo presentabile, infine mi infilai una felpa nera ed andai via dicendo alle ragazze che volevo camminare un po' da sola per schiarirmi le idee. Mi diressi verso il parco fino ad arrivare finalmente sotto al grande albero dove sulla panchina c'era già lui, il mio cuore allora fece un salto nel vuoto quando il suo sguardo si rivolse su di me.

<< Hey! Allora hai capito, credevo non saresti venuta>> disse lui alzandosi per venirmi incontro con il suo solito sorriso.

<<e invece eccomi qua>> dissi anche io sorridendo timidamente, era normale essere nervosi, cioè in fin dei conti era ancora uno sconosciuto. Ci sedemmo entrambi in silenzio, era molto buio quella sera, non tutti i lampioni erano accesi quindi c'era meno luce rispetto alla sera prima.

small doll || Park JiminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora