Video 🕷

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[Superfamily Stucky p.t.13]

Quella mattina Wanda non cessava la sua risata simile ad un'eutanasia, che tenne al riparo nella propria camera l'imbarazzato Peter, mentre il resto degli abitanti di casa Avengers giravano intorno alla ragazza in cerca di qualche spiegazione rigu...

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Quella mattina Wanda non cessava la sua risata simile ad un'eutanasia, che tenne al riparo nella propria camera l'imbarazzato Peter, mentre il resto degli abitanti di casa Avengers giravano intorno alla ragazza in cerca di qualche spiegazione riguardo le lacrime dovute al video che stava vendendo mille e mille volte sul proprio cellulare. Di tecnologia Steve e Bucky non erano i maestri, ma ebbero immediatamente un sospetto, quando la Maximoff continuò a ridere ancora e ancora, contagiando chiunque altro vedesse il contenuto nascosto nel suo smartphone.
Bucky prese l'iniziativa di chiederle di dare un'occhiata al video, sia a lui che al suo Cap intimorito, spaventato del fatto che quella causa di tanto divertimento potesse nascere da qualche loro fan art vietata ai minori. Purtroppo per loro, le cose stavano in maniera diversa.
Quando Wanda ricevette quella richiesta, scoppiò in una risata molto più grave della precedente, cercando di respirare, e chiamando Peter dall'atro lato del corridoio. Il ragazzo fece finta di non averla sentita, spronato da un altro urlo.
«Peter! Vieni qua e che i papà vogliono vedere il video!» urlò ancora Wanda, richiamando finalmente il ragazzo, che raggiunse i tre strisciando i piedi.
«Temevo che questo momento sarebbe arrivato.» disse Peter guardando la ragazza, simulando rammarico, suscitando in lei altre risate.
«Mi spiegate perché dobbiamo sempre essere quelli all'oscuro di tutto?! Okay che siamo dei vecchi ritardati, però abbiamo il diritto di sapere, che ne so, che Peter fa la spogliarellista ad esempio.» Bucky si lamentò gesticolando, sovrastato dalle risate di Peter e Wanda, che senza un chiaro motivo lasciarono Steve ammutolito sotto i propri occhi, confuso e stranito.
Wanda gemette, lamentando un flebile balbettio:
«G-Guardate questo v-video e poi d-ditemi.»
Tra le mani di Steve il cellulare bianco dalla cover colorata venne messo sotto gli occhi dei due soldati avvicinati un po' troppo l'un l'altro, mostrando il filmato a schermo intero, con tanto di volume alzato al massimo:




Per tutta la durata della favolosa coreografia di Peter, tutti rimasero in silenzio; Steve e Bucky a fissare il display dello smartphone e Wanda e Peter in procinto di avere un embolo polmonare a furia di trattenere le loro risate pur di non distrarre gli spettatori.
Steve continuò a guardare lo schermo ormai oscurato anche dopo che il tutto fu terminato, paralizzato da capo a piedi, letteralmente a bocca aperta, con espressione indicibile ed indecifrabile. Bucky aggrottò la fronte, storcendosi con sdegno, alzò la voce;
«Che cazzo mi rappresenta?!»
Wanda cadde in terra come fosse Dante nella selva oscura, dove la retta via era smarrita, mentre Peter cercò di simulare dell'imbarazzo.
«A scuola dovevamo fare uno spettacolo teatrale, e Wade ha modificato un po' la mia coreografia...» spiegò.
«Punto primo, non ti ho insegnato ad essere così troia, mi deludi! Dovresti saper essere molto più zoccola! Punto secondo, quella parrucca non ti donava affatto!» Bucky alzò la voce, eh niente, Wanda morì ancora.
Steve parve svegliarsi dal suo coma fatto di shock, voltandosi verso gli altri, e dicendo con tono basso:
«Bucky tieni a bada la checca isterica dentro di te. Peter io non so cosa dire, davvero.»
«Che sono stato fantastico, ad esempio, sarebbe un pensiero carino.» lo incitò il ragazzo.
«Il mio bambino, non avrebbe mai dovuto diventare una prostituta, dove abbiamo sbagliato Bucky?» continuò a farfugliare Steve, guardando Bucky ancora imbronciato.
«C'è che abbiamo sbagliato con lo stile! Cristo, chi avrebbe mai messo quelle calze senza i tacchi?!» rispose agitato Barnes.
Per spiegare questa nuova discussione, però, abbiamo bisogno di tornare indietro nel tempo, avvero, al giorno in cui Peter Parker fece coming out davanti ai suoi due padri, dichiarandosi innamorato di un tizio strano conosciuto a scuola.
Era successo tutto abbastanza in fretta, insomma, il giovane ragazzo con i sensi di ragno si era iscritto in una scuola per mutanti, ancora ignaro del proprio orientamento sessuale scaturito dall'insistenza problematica di un ragazzo molto più grande di lui, con evidenti disturbi cutanei ed un carattere unico e fortunatamente raro. Con un pizzico di magia ed un soffio di polvere di fata, Wade e Peter avevano iniziato una relazione!
Peter aveva avuto timore a dare la novella ai suoi genitori, non tanto per le storielle dell'omosessualità, dell'adozione che aveva ricevuto o altro, ma per Wade. Quel ragazzo non era biologicamente sano di mente, mamma Steve sarebbe morta di crepacuore e papà Bucky lo avrebbe ucciso con il suo braccio bionico.
Difatti la prima a sapere di tutta quella storia fu Wanda, che ricoprì, come ormai di consuetudine, il ruolo di sorella maggiore. Gli occhi della ragazza si fecero enormi e pieni di emozioni alla notizia; abbracciò troppo forte Peter, e lo tranquillizzò, incoraggiandolo a parlare con i due soldati assieme alla sua presenza.
Il giovane eroe deglutì, strinse i pugni e seguì il consiglio della ragazza.
Vagamente i due iniziarono con le loro solite domande riferendosi all'umore adolescenziale di Peter che poteva nascere dai loro cattivi scherzi, da un piercing oppure da un irritante insegnate a scuola, ma mai si sarebbero immaginati una tale notizia.
«Mi piace un ragazzo...» gli disse Peter timoroso.
Steve sbiancò di colpo, mentre Bucky si portò una mano in viso, per coprire le labbra come fosse una dama di corte sorpresa dalla vastità del cosmo. Wanda strinse la mano di Peter, che deglutì nervoso, non sapendo davvero cosa aspettarsi. Il primo a parlare fu Steve, che con una falsa calma gli chiese:
«Come si chiama questo ragazzo?»
Il ragazzino sorrise nervosamente, incoraggiato da Wanda: «Wade Wilson, "lavora" alla scuola di Xavier, ma nel tempo libero fa anche lui, ecco, diciamo che è una specie di eroe, si fa chiamare Deadpool.»
«COME?!» sbraitò Bucky.
«D-deadpool...?» riformulò Peter.
Steve prese Bucky per le spalle, accasciatosi in maniera quasi artistica sul tavolo, con le mani sulla fronte e le labbra serrate. Cap cercò di calmarlo, riprendendo la parola;
«Quel Deadopool?» domandò.
«Che io sappia ce n'è solamente uno.» rispose Peter facendo spallucce.
Rogers sospirò, ancora con il suo velo di calma in procinto di esplodere.
«Pety, qui non ci preoccupa la tua omosessualità, palesemente esposta dal momento in cui hai iniziato a guardare i cartoni coreani gay, in fondo possiamo appoggiarti dato che siamo i primi ad essere poco virili quando amoreggiamo, però il soggetto in questione ci preoccupa parecchio.» spiegò Steve.
«Cap non ti seguo.» rispose Peter aggrottando le sopracciglia.
«Ti sta dicendo che quel coso in tutina rossa non ha una bella nomina in giro, e che potevi scegliere qualcuno di migliore e molto più giovane, come Warren ad esempio, quel biondino con le ali.» intervenne Bucky rimettendosi composto.
«Papà guarda che non tutti hanno i tuoi gusti, e poi Warren non è gay.» si lamentò Peter.
«Tutti sono gay.» rispose Steve.
«Ha ragione lui.» intervenne Wanda.
«Ma che state dicendo?! Non è questo il punto!» sbottò Peter.
«D'accordo, il punto qui è che siamo preoccupati per te, per le cose che sappiamo di questo Wade.» annuì con voce rauca Steve.
«Oh porca troia, sembrate delle zitelle di quartiere, sentiamo, voi cosa sapere di lui?»
«Ecco, che frequenta luoghi poco affidabili.» disse Steve.
Peter sbuffò ed emise un mugugno che gli diede ragione.
«Spacciava ed è stato ripetutamente richiamato dalla polizia per essersi masturbato nei bidoni dell'immomdizia, o aver fatto pipì davanti ai bordelli in cui era stato cacciato.» ringhiò Bucky.
Peter annuì ancora, mettendo le stesso verso seccato.
«Ha ammazzato gente a sangue freddo senza pietà.» disse Steve preoccupato.
«E con ciò? Lo facciamo anche noi.» sbuffò Peter.
«Nella casa in cui viveva sono stati trovati chili e chili di cocaina.» aggiunse Barnes severamente.
«Possibilmente era zucchero a velo, voi che ne sapete?» Peter incrociò le braccia, iniziando a sudare freddo.
I due sospirarono, scrollando la testa e guardandosi a vicenda, si scambiarono una fugace imprecazione, del tipo "stai pensando quello che sto pensando io?", evidentemente no, perché Bucky voleva avviare un attentato, mentre Steve chiamare la polizia per tentata pedofilia.
«Perché dobbiamo sempre finire le discussioni con una pagliacciata? Steve, Bucky, io credo che Peter sia abbastanza maturo da poter gestire una relazione con Wade, che ormai è cambiato, dato che è sotto il controllo di Xavier. Sono felici insieme, ed in questo momento la vostra attenzione dovrebbe rivolgersi a Peter piuttosto che andargli contro.» disse Wanda con dolcezza.
«Avete sentito?! No dico, l'avete sentita?!» Peter si agitò, alzando le sopracciglia ed indicando buffamente Wanda.
Bucky prese il cellulare dalla tasca dei suoi pantaloni, smanettò con fare nervoso su e giù sul display con l'indice di carne, e poi se lo portò all'orecchio. Tutti lo osservarono con espressione interrogativa, serio e minaccioso in attesa che la persona dall'atro capo del telefono rispondesse.
«Vieni immediatamente al complesso degli Avengers o giuro che ti vengo a prendere ovunque tu sia, ti apro la testa e ci cago di dentro.» la voce fredda di Bucky parlò velocemente, riattaccando immediatamente, facendo sentire appena attraverso la cornetta del cellulare una fortissima bestemmia che Peter riconobbe immediatamente.
«Come fai ad avere il suo numero di cellulare?!» sbottò agitato il ragazzo, alzandosi in piedi e sbattendo le mani sul tavolo. James incrociò le braccia, osservandolo con fare di sfida, gli rispose:
«Quel cazzone ha allegato il suo numero sul sito della scuola di Xavier per farsi contattare da qualche interessato al "suo martello di Thor".»
Peter imprecò nella sua testa, maledicendo il ragazzo che nel frattempo aveva chiamato il suo autista di fiducia per farsi portare più in fretta possibile a destinazione con il taxi giallo che odorava di kebab.

In felpa rossa, con tanto di pantaloni stretti moda teenager random con unrisvoltini, Wade venne accolto da Steve e Bucky davanti la porta di quella accogliete casa per super eroi. Wanda era stata allontanata, per tanto, intorno al tavolo da pranzo erano seduti Steve e Bucky uno di fianco all'altro, con Peter posto vicino a Bucky e Deadpool difronte a loro. I due soldati lo osservarono minacciosamente per una lunga manciata di secondi, quasi a volerlo scuoiare con il pensiero, mentre lo sguardo ebete e iperattivo di Wade li assecondava.
«Perciò, non avete nulla da offrirmi? Che ne so, un succo d'arancia, oppure un cannolo con la ricotta...» disse Wade facendo affondare sottoterra Peter.
«Non ti meriti niente da questa famiglia, tantomeno Peter.» lo minaccio Bucky.
«Oh cazzo, sembra di essere in uno di quei film di mafia, del tipo "io sono Riccardo Corleone, detto Wade Wilson".» il fidanzato di Peter imitò un accento degno del Padrino, non riuscendo a far trattenere una risata a Spidey.
«Ti sembriamo in vena di scherzi?» continuò a minacciarlo Bucky, che non si era comportato in quel modo tanto omicida nemmeno sotto le richieste dell'hydra.
«No signor Barnes.»
«Bene, quindi, credi di meritare Peter?»
«Ecco, piuttosto è lui che merita me, oddio no, forse non avrei dovuto rispondere così, insomma, noi ci amiamo, stiamo insieme, ci frequentiamo.» Wade iniziò a vomitare parole senza senso, innervosendo James.
«Rischi di trasmettere la mononucleosi a Peter?» gli domandò diretto Steve.
«Non più.» rispose il colpevole.
«Qualche malattia venera? Hai l'AIDS?»
«Cosa?! No!»
«Cap ti prego non mi sembra il caso.» intervenne Peter guardandolo.
«Si invece, avete già fatto sesso? Guarda che se vengo a saperlo a furia di picchiarti ti faccio tornare normale quella faccia che ti ritrovi, depravato di ragazzini.» disse in cagnesco Steve.
«Adesso bast...» Peter venne interrotto dalla reazione di Wade che prese e capovolse la tracolla che aveva poggiato in terra, rovesciandone tutto il contenuto sul tavolo. Un cumulo di preservativi dai mille colori scintillanti si riversarono davanti agli occhi dei due genitori, che si pietrificarono. Deadpool incrociò le braccia e li osservò con fare soddisfatto.
«Credevate che mi sarei presentato impreparato? A furia di educazione sessuale a scuola sono pieno di profilattici, tutto quello che faccio è protetto.»
«Qui stiamo fraintendendo tutto, noi non siamo ancora andati a letto assieme!» intervenne Peter nervosamente, dicendo, sotto discapito di tutti, la verità.
Steve e Bucky mantennero ancora il loro silenzio, polverizzando Wade con i loro occhi minacciosi, continuando il loro interrogatorio privo di senso;
«Ti sottoporremo ad un'esame da parte di Strange, ma nel frattempo non presentarti a questa porta nemmeno in caso di vita o di morte, e tu Peter comportati bene o ti segreghiamo in cantina.» disse Bucky con fare incazzato, alzandosi dalla sedia e, senza essere troppo discreto, infilandosi in tasca una manciata di profilattici finiti troppo vicino a lui. Però non avevano una cantina.
«Oh porca puttana è andata peggio di come immaginassi.» mormorò Peter portandosi le mani alla testa. Steve seguì a ruota Bucky, lasciando un'ultima, terrorizzante e raccapricciante occhiata a Wade, dicendo:
«Fuori. Adesso.»
«Si signor capitano!» sbottò allegramente Wade come nella sigla di Spongebob, scattando in piedi cercando di raccogliere tutta la sua roba molesta.
«Siamo nella merda Wade, non ti accetteranno mai.» Peter gli si avvicinò di fretta quando i soldati furono lontani abbastanza, accompagnando Wade alla porta tenendolo a braccetto.
«Amore sta tranquillo, è andata alla grande! Già mi adorano!» Wade lo guardò dal basso verso l'alto mentre veniva spinto fuori.
«Ma vai a cagare.» rispose Peter sorridendo.
Rimasero uno difronte all'altro per un breve istante, Peter dentro casa mentre Wade fuori. Le loro altezze erano notevolmente diverse, per questo Peter dovette alzarsi sulle punte per assecondare il bacio da parte di Wade. Si salutarono per quel pomeriggio, rivedendosi il giorno successivo a scuola.

A questo punto cruciale dell'episodio, in cui Steve e Bucky hanno visto il proprio bambino esibirsi come una lady of the night, tutti vi domandare come misericordia abbia fatto Wade Wilson a farsi accettare dai genitori del suo ragazzo? Semplicissimo, gli ha pagato l'abbonamento Netflix.
In ogni caso, dopo questa offerta di pace più che gradita, la mano della donzella ragno fu concessa per un decimo a Deadpool, che non ha ottenuto ancora lo sconto di pena della sua ordinanza restrittiva in casa Avengers.
Peccato per i due che tutti i preservativi di Wade furono consumati in ogni caso anche senza la loro benevolenza, vuole dimostrarsi l'esibizione del nostro giovane Peter Rogers Barnes Parke.

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