Capitolo 18

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Giulia's Pov
La serata passa tra una risata e l'altra insieme ad Alessio e Jack, anche se io non smetto per un solo secondo di pensare a Davide. Odio doverlo ammettere ma ci sto sotto.
Non dico di esserne innamorata, questo non lo so ma mi manca. Mi manca stare fra le sue braccia, sentirmi al sicuro, mi manca il suo sorriso e persino il suo prendermi in giro. Verso le 11 torno a casa sono puntuale, tanto non ho nulla da fare.
Entro, i miei non dicono nulla, avranno capito che c'è qualcosa che non va se torno in orario.
Vado in camera senza dire nulla mi cambio e mi tuffo nel letto.
Ho una voglia matta di scrivergli ma non devo. No non devo.
Decido di scrivere ad Alessio. È quello che più mi sta aiutando a gestire questa cosa.
"Voglio scrivergli Ale"
"Giù non devi farlo, no no e no. Ti ha mentito lascialo stare. Deve scriverti lui. Lo so che è difficile ma ci devi riuscire. Parla con me ci sono io"
"Ok ci devo riuscire. Ma se mi scrive?"
"Se ti scrive dimmi che dice e vediamo come rispondere"
"Va bene Ale. Grazie"
"Ma figurati. Io che dovrei dire? Quella stronza di Emanuela non mi fa capire che vuole fare"
Emanuela è la ragazza che gli piace ovviamente. Una tipa davvero bella, ma che mi sta un po' sul cazzo perchè se la crede un po'.
Certo può permetterselo, però insomma fino a un certo punto. Tiene Alessio in bilico e a lui piace davvero tanto.
È davvero un bravo ragazzo che ci tiene davvero, e non prende per il culo chiunque ma si affeziona alle persone.
Ed è anche un bel ragazzo eh. Ha la mia stessa età. Abbiamo qualche giorno di differenza.
"Che ti ha detto?" Chiedo
"Ma nulla. Solo che vorrei vederla ma è sempre impegnata al pub dei suoi. Dici che è una scusa?"
"Non so Ale. Prova a fare come hai detto a me no? Vedi che fa lei, lasciala stare per un po'. Fossero tutti come te"
"Ma non so perché fa cosi."

Il telefono vibra
Eccolo è lui.
"Ok Ale scusa l'interruzione ma mi ha scritta, che faccio?"
Mi sale davvero il panico. Mi fa sempre quest'effetto quando mi scrive, ma stavolta non so davvero che fare. Anche se si sono felice che l'abbia fatto.
"Che ti ha scritto?"
"Mi ha chiesto se sono tornata"
"Rispondilo poi vedi che dice, tienimi aggiornato"

Rispondo a Davide, nella maniera più acida possibile. Ci devo riuscire.
"Si sono tornata, sai già che torno alle 11"
"Io adesso sto tornando. Sono stato al Parco vicino casa con Gianluca e altri della classe. Ma è mezzanotte e alcuni hanno iniziato ad andar via così sto tornando con Gianluca"
"Ah ecco, va bene" scrivo
Anche perché davvero non so che altro scrivere. Alessio continua a ripetermi di rimanere calma e non chiedere nulla sul perché non mi abbia salutato.
"Ti ho vista a Giordano comunque" mi scrive
"E so che mi hai visto" continua
Riferisco ad Alessio
"Ok scrivigli che l'hai visto ma non chiedere nulla. Non fare la gelosa. Vedi semplicemente che ti dice. Sicuro era una della classe ma poteva dirtelo." Mi scrive Alessio
Faccio come dice

"Sisi ti ho visto"
"E chi era quel ragazzo che stava vicino a te?"
"Un mio amico, c'erano anche Rossana e un altro mio amico, perché?"
"Ah uscite a 4?" Chiede
"Cretino sono amici. Con Alessio ho un bel rapporto mi aiuta molto"
"A fare che?"
"Lascia stare"
"Io invece ero con un'amica della classe. Per questo non mi sono fermato a salutarti."
"Va bene tranquillo"

Alessio mi ha suggerito di rispondere così. Non devo far trasparire ciò che  provo, nulla.
"Neanche domani possiamo vederci mi sa" mi scrive dopo.
"Ancora per la festa? O altro?"
"Festa. Va tutto bene?" Mi chiede
"Si perché?"
"No nulla, io vado buonanotte tettona"
"Buonanotte"
Questo è davvero strano. Giuro che lo odio. E so che si sta allontanando.
Decido di andare a dormire prima di stare troppo a pensarci.

Due giorni dopo, sabato 7 settembre.
Giulia's Pov
Sono passati due giorni da quella chiacchierata di quella sera con Davide.
Ieri mattina mi ha scritto il buongiorno ed è sparito.
Oggi stessa cosa. Alessio mi ha aiutato a non scrivergli ed è stato davvero difficile.
Mi manca. Mi manca come non mai. Non ci vediamo dalla sera dell'uscita a 4 con Lucia e Gianluca. E giuro davvero non ho mai sentito cosi la mancanza di qualcuno. Mi ero talmente abituata a vederlo ogni giorno, che non riesco a stare senza.
Anche il solo parlare con lui mi faceva stare bene, la sua buonanotte il buongiorno tutto.
È davvero uno stronzo.
Oggi è sabato, l'ultimo prima dell'inizio della scuola. Il 12 inizierà. 3 superiore, nuove materie, nuovo anno e crediti scolastici.
Già mi sale l'ansia odio il ritorno a scuola. Quest'estate è volata peggio delle altre. Che tristezza.
Comunque la sera fa leggermente freschetto, così decido di indossare un nuovo jeans appena comprato e una maglia  nera di pizzo.
Scendo con Rossana e le altre. Facciamo il solito giro in centro, poi ci dirigiamo nella zona della cattedrale.
E mentre camminiamo, eccolo lì. Di fronte a me, con il suo gruppo di amici.
Il mio cuore inizia ad accelerare, inizio ad andare nel panico.
Non so cosa fare, inizio ad agitarmi.
Il mio cervello mi dice di calmarmi il mio cuore continua a battere più forte.
Continuo a camminare ma no non ce la faccio.
"Raga vi prego saliamo sul marciapiede"
Mi seguono.
"Che c'è?"
"Alla vostre destra c'è Davide con gli amici"
La mia voce esce appena.
Ho davvero il cuore che per poco non esce dal petto.
Non può farmi quest'effetto no. No.
Continuo a guardarlo nella speranza che si giri, anzi forse spero che non mi veda non lo so.
Parla con un amico ma poi si gira verso il mio marciapiede e incrocia il mio sguardo.
Mi fissa, lo guardo, il cuore sembra che smetta di battere per un secondo.
Distoglie lo sguardo, riprendo il fiato.
Ma sento una stretta allo stomaco.
Mi ha visto, e non è venuto.
Mi ha visto, come l'altra volta.
In tutto questo tempo le mie amiche stavano parlando ma ero in un altro mondo non le sentivo.
"Giù cazzo Vuoi parlare? Stai bene?" chiede Marianna

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