Capitolo 5

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Davide's Pov
Io vado in vacanza e questo tempo fa davvero schifo. Per fortuna il mio amico ci ha invitato tutti a casa sua, almeno fumo e bevo un po'. Non mi piace fumare sigarette ma ogni tanto lo faccio per divertimento, non ho il vizio.
Ci saranno anche le due ragazze che ho conosciuto in spiaggia grazie a lui, due fighe da paura.
Ma non ci sono solo loro, qua la Figa va a ruba. Entro a casa del mio amico, è già tutto pronto per mangiare, anche le ragazze sono lì.
"Ciao Davide" mi saluta Francesca.
È bassina ma Ha dei ricci lunghissimi e il suo fisico, beh, un capolavoro.
"Ciao Francesca, tutto bene?"
"Si a te? Prima ti ho visto parlare al telefono fuori casa tua, non ti ho disturbato"
"Figurati tranquilla parlavo con un'amica"
"Non sei impegnato quindi?"
"No, è una con cui mi sento ma niente di che. Niente di serio" rispondo subito. Questa è una figa, ci devo combinare qualcosa per forza.
Non che Giulia non mi piaccia anzi, ma è timida, è nuova a ogni tipo di cosa e non me la darà mai. O almeno così dice, non si sa mai. È timida, ma mi desidera e anche se cerca di nasconderlo il suo corpo la tradisce.
Ha degli occhi davvero belli, come se volesse sempre comunicarti qualcosa quando ti guarda, sono di un castano chiaro al sole verdi, ma davvero particolari. Ma occhi o meno non sono tipo da relazione. O meglio non voglio nessuno.
"Davide ci sei?" Francesca muove la mano davanti a me.
"Si scusa stavo pensando ad una cosa, ti va una passeggiata qui intorno?"
"Certo andiamo" mi sorride.
Ha un vestitino scollato con delle scarpette.
Ha delle belle tette quasi quanto quelle di Giulia. La differenza è  che Giulia ha 15 anni e questa 18 come me. Forse è Giulia che è precoce.
Ci incamminiamo e lei cerca in tutti i modi di avvicinarsi a me. Mi fa il solletico, scherza con me poi mi fa sedere su un muretto si avvicina al mio viso e mi guarda. Mi sta chiaramente provocando.
Porta la sua mano sul mio pantalone e la strofina proprio lì...
Non resisto mi alzo la sbatto al muro e la bacio, inizio a toccarla dappertutto e lei fa lo stesso.
Mentre mette la sua mano nel mio pantalone il cellulare vibra.
"Scusami" le dico.
È Giulia.
"Io sono tornata. Ti aspetto sveglia se ci riesco"

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