Tarjei esce dal grembiule e lo usa per pulirsi le labbra, incrocia il mio sguardo, "Era per ringraziarti, la tua cucina è spettacolare."

"D-dammi...dieci minuti...e ti darò il secondo round."

"Non c'è fretta, amore.", mi posa un leggero bacio sulla guancia tornando in piedi.

Lo guardo ancora tremante. Si avvicina al frigo e tira fuori la panna montata.

"Credo che dovremmo usarla."
"Credo di essere assolutamente d'accordo."
Se ne spara un po' in bocca e si avvicina a me. Non aspetto che mi venga chiesto, faccio entrare la mia lingua dentro la sua bocca assaporando il mix di sapori, il dolce e leggero gusto della panna montana, e il salmastro gusto del mio liquido seminale di cui la sua bocca conserva ancora residui.

Appoggia momentaneamente il tubetto sul ripiano. Si toglie la maglietta. Faccio scivolare le mie mani sul suo petto perfetto. Il mio dito si sofferma sulla riga degli addominali. Lascio andare un respiro eccitato, "Si vede che fai danza adesso..."
Sorride, "Tra la danza, le lunghe camminate e le scale sono riuscito a mantenermi tonico, proprio come il mio uomo desiderava."
"Uomo fortunato."

"Si, ma adesso che siamo insieme, anche il sesso mi aiuterà a mantenere la forma fisica perfetta."

Sorrido e torno subito a concentrare le nostre lingue insieme, apro la bocca il più possibile.

Le mani di Tarjei sono intente a rimuoversi i pantaloni.

Mi sfilo il grembiule lasciandolo cadere a terra.

Prendo Tarjei in braccio senza sganciare le nostre labbra. Lui allunga il braccio riprendendo il tubetto di panna montata. Mi dirigo verso il divano senza esitazione, "Mh, voglio fare una cosa...", mi sussurra tra un bacio e l'altro, "E'...una cosa...a cui pensavo quando non c'eri...la usavo...per farmi eccitare..."

Sorrido malizioso e mi passo la lingua tra i denti, "Sarebbe?"

Lo poso a terra e lo vedo rimuoversi i boxer lanciandoli lontano.

Mi da le spalle e posa le ginocchia sul divano, la pancia contro lo schienale. Gira la testa guardandomi, prende il tubetto di panna montata cospargendosi due dita. Mi guarda leccandole, mi invita con lo sguardo a mettermi dietro di lui.

Non me lo faccio ripetere, ringrazio che il divano sia largo abbastanza.

Mi metto dietro di lui sempre in ginocchio, la mia erezione va a strusciarsi lungo il suo fondo schiena. Tarjei mi bacia la guancia in un modo molto sexy, lasciando scie con la lingua, mentre io mi concentro a leccargli le dita ancora sporche di panna. Lui le muove dentro e fuori dalla mia bocca in un modo particolarmente erotico. Prendo il tubetto mettendogliene un po' sul collo, iniziando a divorare entrambi, Tarjei lascia andare un leggero gemito soddisfatto.

Lo sento allargare maggiormente le gambe. Mi vuole dentro di se. Il suo braccio si tira indietro alla ricerca della mia schiena per spingermi contro di lui.

"Aspetta...aspetta...ti farò male cosi..."

Le mani di Tarjei cercano vicino ai vari cuscini qualcosa, ne tira fuori un tubetto di lubrificante, "L-l'ho...preparato mentre eri in bagno..."
"Volevi già farti scopare sul divano?", dico sorridendo alzando le sopracciglia.

"Non puoi immaginare quanto...", sussurra a mezzo millimetro dalla mia bocca.

Stappo subito il lubrificante iniziando subito ad inumidire la sua apertura. Tarjei lascia andare forti respiri iniziando a muovere leggermente il bacino. Prende la panna montata mettendosene un po' sulla spalla. E' per me.

"Quando...sarai pronto...ti aspetta."

Mi passo la lingua tra le labbra. Metto una mano intorno al suo fianco. L'altra raggiunge la sua posizionata a penzoloni oltre lo schienale del divano. Entro dentro. La mia bocca sprofonda nella panna. Lecco, mangio e soprattutto mordo la sua spalla perfetta. L'erezione di Tarjei si struscia violentemente contro lo schienale del divano. Muovo il mio bacino con insistenza. Tarjei geme e ansima molto forte, io con lui. La mia mano sul suo fianco imita i movimenti dei bacini ma salendo e scendendo lungo il corpo di Tar. Sfioro tutti suoi brividi. La sua testa si lascia praticamente andare appoggiandosi alla mia, ha la bocca spalancata, gli occhi socchiusi. Le nostre bocche si cercano, si afferrano, si mordono, soffiano una sull'altra i nostri respiri affannati. La sua mano si incastra dietro la mia nuca e mi tira i capelli per tenere i nostri visi ancora più vicini. Quando la sua bocca è appoggiata al mio viso la mia pelle vibra a causa dei suoi forti gemiti.

#EvakWhere stories live. Discover now