05: L'Ultima Figlia

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(Il capitolo non è stato ancora betato, quindi potrebbero esserci sicuramente errori. Se ne trovate fatemi sapere^^ Quanto prima aggiornerò il capitolo con la versione beta.)





La stanza sapeva di muffa, marcio e era umida, ma era tutta per lei. Era passata una vita dall'ultima volta che Dhana non aveva dovuto condividere un alloggio con altri.

"Mi spiace, ma gli alloggi della servitù sono al completo e non ho trovato di meglio. È solo provvisorio, però" si affrettò ad aggiungere Chira, strofinando con vigore le assi della porta scricchiolante.

Avevano portato con loro secchi e strofinacci in abbondanza per ripulire quel piccolo stanzino inutilizzato. Provata dalla corsa mattutina Dhana avrebbe desiderato solo stendersi e riprendersi dalla fatica, ma si sforzò di sembrare entusiasta del compito. Per qualche motivo Chira l'aveva presa in simpatia e lei sperava che il suo rapporto con Caleb non c'entrasse nulla.

Gettò in un angolo la pezza ormai sporca e ne prese una nuova. Riprese a strofinare nel punto in cui la donna si era fermata, stringendo i denti quando una scheggia di legno le si conficcò sotto l'unghia del pollice. In quel momento entrarono un paio di servitori che posizionarono vicino al muro un vecchio letto sgangherato con un materasso di paglia. Alcuni steli gialli caddero sul pavimento, andandosi a unire al precedente mucchio di sporcizia. Non si era aspettata un letto e quel giaciglio traballante le sembrava un lusso insperato.

"Ti farò avere delle lenzuola pulite. Mi rammarica non poter fare di meglio" affermò Chira, quando i due parsiani si furono allontanati.

"Non importa, davvero, ti sono grata per il tuo aiuto."

In precedenza era riuscita a parlare con Graf e aveva scoperto che lui avrebbe passato le notti nel fienile. Sospettava che il trattamento riservato a Malai Song e Gala fosse ulteriormente differente.

Poco più in là c'era una tinozza d'acqua e lei vi immerse la pezza per poi dedicarsi alla pulizia della finestra. Il vetro era così unto che dovette ripassarlo tre volte prima di farlo tornare a un aspetto normale. Fu soddisfatta. C'erano persone che vivevano in condizioni ben peggiori; avrebbe fatto di quel ripostiglio il suo porto sicuro. Una base di attacco e una di difesa.

"In questa zona della fortezza ci sono i magazzini e le cantine con i vini, quindi non preoccuparti troppo se durante la notte ti capitasse di sentire rumori... molesti" le comunicò la donna. "A ogni modo... sei sicura di stare bene? Forse-"

Dhana le rivolse l'accenno di un sorriso. Era da molto tempo, escludendo Lazhar, che nessuno si preoccupava più per lei. "Tranquilla, è solo... questo clima. Mi prosciuga le forze." E era vero, in parte.

Chira non sembrò pienamente soddisfatta dalla risposta, ma parve sorvolare la cosa. Da parte sua, era ben consapevole che con lei non avrebbe potuto riutilizzare quella scusa. La domestica non era una sciocca e Dhana non voleva metterla in difficoltà.

Quando riuscirono a dare un aspetto vivibile alla camera, si scambiarono un cenno soddisfatto.

Con fare distratto, Chira si pulì le mani sul grembiule. "Dovresti passare nelle cucine più tardi. La servitù ha organizzato una piccola festa per il matrimonio di due inservienti. Potresti divertiti... e solo il katha sa quanto ne hai bisogno, ragazza mia!" esclamò, gettando gli occhi al cielo. Dhana si ritrovò a invidiare l'energia con cui Chira affrontava ogni situazione, come se dovesse andare in battaglia. Sembrava che nulla potesse fermarla dopo che si era preposta un obiettivo. "Bene. Abbiamo fatto tardi, ma il risultato è soddisfacente! Non credevo che questo posto potesse migliorare, invece ho dovuto ricredermi." Batté le mani tra loro con fare appagato. "Ora però devo proprio andare..." proseguì sbrigativa, mostrano il tono autoritario che usava con i servitori. "Deve coordinare la cena e assicurarmi che nessuno faccia bruciare il pasto. I nuovi sguatteri saranno la mia fine!" tuonò, sbuffando e avviandosi all'uscita con passo veloce. "Ah, ma se osano giocarmi uno scherzo come quello dell'altro giorno..." Chira sparì dietro la porta, ma i borbottii non cessarono fin quando anche loro furono inghiottiti dal silenzio.

Ehorin-La stirpe spezzataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora