Capitolo sette.

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Oggi fa terribilmente caldo. Giugno sta per finire e l'aria diventa sempre più afosa. Incapace di alzarmi dal letto, mi sono finta malata avvisando Claudia che oggi avrei passato il giorno nel mio bungalow. Così mentre tutti sono a fare colazione, io sono stesa sul mio letto a leggere una rivista. Ho deciso di indossare il costume, perché fa così caldo che anche portare una semplice canottiera e dei pantaloncini, è troppo.
Ma dimenticavo che in questo posto non si può mai stare in pace. Qualcuno bussa alla mia porta, ora dovrei fingermi malata? Ma non dovrebbero essere tutti a fare colazione?
Odio questo posto.
Mi alzo con nonchalance dal letto buttando la rivista su di esso. Apro la porta richiudendola immediatamente dopo aver visto che si tratta di Luke.

"Dai Sarah fammi entrare!"
Urla scocciato.
Ha interrotto la mia lettura.
Inizia a battere insistentemente i pugni sulla porta cosi decido di dargliela vinta. Ho troppo caldo anche per litigare con lui.

"Che cosa vuoi?" Dico riaprendo la porta.

"Nulla, mi annoiavo e volevo darti fastidio."
Sorride per poi entrare dentro il bungalow con me. Ma dico, chi l'ha invitato?
Ci fermiamo in un punto della stanza: io lo guardo  aspettando che se ne vada, lui inizia a squadrarmi da capo a piedi.
Ho sempre odiato la gente che inizia a fissarti insistemente senza motivo, non sai mai a  cosa stia pensando.

Deglutisce per poi tornare serio.
"Vedo che stai davvero male."
Ridacchia.

"Lo ammetto, ho finto una malattia per non doverti sopportare almeno per un giorno." Sorrido e stranamente lo fa anche lui.
Luke, come me, indossa un costume a pantaloncino rosso che si abbina con i suoi capelli. Non mi piace doverlo ammettere ma, ha davvero un bel fisico.

"Guarda che mi consumi se continui a fissarmi così." Ride.
Forse lo stavo fissando un pò troppo.

"Anche tu dovresti evitare di guardarmi così a lungo."
Gli rinfaccio ciò che ha fatto prima.

"Io non ti stavo guardando!"
Urla incrociando le braccia.

"Io non ti stavo guardando!"
Scimmiotto la sua voce imitandolo.
Mi mette terribilmente a disagio stare in costume davanti a Luke, mentre a lui sembra non importargli di niente.

"E comunque non è colpa mia, questo costume azzurro ti sta maledettamente bene. Sintona con i tuoi occhi."
Sorride avvicinandosi.
"Ed è anche un pò strettino."
Si morde un labbro e uno schiaffo vola sulla sua guancia.
Ma purtroppo non gli ho fatto nulla.

"La smetti?"
Domando spingendolo.

"Di fare cosa?"
Fa anche finta di niente.

"Di fare battutine su di me e sul mio corpo!"
Mi mette a disagio ma questo non glielo dirò mai.

Sorride maliziosamente avvicinandosi ancora. Per fortuna qualcuno lo interrompe dal fare chissà cosa.

"Luke."
Lo richiama Stella in imbarazzo.
"Che stavate facendo?"
Chiede Melissa spuntando dalla porta.

"Niente."
Mi precede Luke.
Non stavamo facendo niente e non faremo mai niente insieme, avrei voluto aggiungere.

"Sarà."
Risponde Melissa con un sorrisetto stampato sulla faccia. Gli lancio subito un'occhiataccia ma che lei sembra non capire.

"Luke dobbiamo andare, sta per iniziare la sfida di oggi. Vieni?"
Chiede Stella ed inizio a spingere Luke fuori la porta.

"Ha ragione Stella, credo sia proprio il caso che tu vada. Ciao Luke." Sorrido forzatamente.

"Arrivo subito, iniziate ad andare."
Dice alle mie coinquiline facendomi alzare gli occhi al cielo.

"Non ti stanchi mai di darmi fastidio? O sono così irresistibile che non riesci a starmi lontano?"
Sorrido maliziosamente incrociando le braccia.
Si morde il labbro evidentemente senza sapere cosa dire. Sono riuscita anch'io a lasciarlo senza parole! Si avvia finalmente verso la porta facendomi ringraziare il signore, ma all'ultimo momento si rigira per poi sussurrare qualcosa che mi lascia allibita:

"Per favore non incrociare le braccia sotto il seno in quel modo, ti si vede ancora di più e io certe sensazioni non posso controllarle là sotto."

Almost LoveWhere stories live. Discover now