1. Harry

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Hillsboro, USA, 1930

Harry Styles non era sempre stato un ragazzo così scapestrato e, per dirla tutta, ribelle, anzi, una volta, si era addirittura distinto come migliore del suo corso alle scuole superiori.

Ora, invece, si ritrovava a vivere di espedienti, affidandosi a lavoretti saltuari e, più spesso, a furtarelli e borseggi.

Maledicendo se stesso e la sua sorte per la condizione in cui trascinava la sua esistenza, accese l'ennesima sigaretta della giornata e si avviò verso la casa di Jane, sua cara amica, che si era rotta un braccio qualche giorno prima.

Con la mano libera si sistemò i lunghi capelli ricci e infilò sotto la camicia a quadri che indossava la catenina d'argento con un piccolo crocifisso che sua madre gli aveva regalato da piccolo.

Erano anni che Harry non rivedeva sua madre Anne e sua sorella Gemma ed esse, molto probabilmente, vivevano ancora a Dallas, nella casa in cui avevano sempre abitato dopo la morte del padre, un muratore alcolizzato.

Suo fratello maggiore Buster, invece, era sicuramente ancora in prigione per qualche rapina finita male e un po' gli dispiaceva perché era un tipo divertente e sul quale potevi sempre contare.

Rabbrividì leggermente per il freddo e si pentì di non aver indossato una giacca.

Si strinse nelle spalle e con una mano sfiorò la cicatrice che aveva sopra il gomito.

Quel bastardo di Roy....quel lurido bastardo di Roy....

Roy Thornton era stato il suo primo amore e, a causa sua, era andato via di casa a soli sedici anni.

Roy era, però, anche un tossico e un ladro e i suoi precedenti penali erano lunghi come  il percorso della maratona alle Olimpiadi.

Per un paio d'anni le cose fra loro erano funzionate, ma il tutto era poi precipitato quando Roy aveva cominciato anche a bere e a diventare violento.

Harry era finito al pronto soccorso dell'ospedale varie volte con fratture alle braccia, ferite  e perfino bruciature di sigaretta sulla pelle.

Alla fine aveva preso il coraggio a quattro mani e se ne era andato, trasferendosi in un'altra città e tentando di cominciare una nuova vita.

Non era riuscito a fare chissà cosa, ma aveva un suo monolocale e in qualche modo riusciva sempre ad arrivare a fine mese.

Scosse la testa per allontanare tutti i pensieri che si erano affollati nella sua mente e, con il sorriso sulle labbra, suonò al campanello della casa della sua amica Jane.

Ciao a tutti e benvenuti in questa nuova storia!
Mi sono ispirata alla reale vicenda di Bonnie e Clyde, due rapinatori che, negli anni trenta del novecento, tennero in scacco per parecchio tempo, con i loro furti, la polizia di mezza America.
Baci piccicati 😘

Insieme...fino alla fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora