4. Bisogna aspettare.

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-Avete già interrogato i vicini?- Kunikida scattò dritto nel vedere i poliziotti salire, seguiti da un paio di uomini con una barella che, in fretta e furia, caricarono la salma su essa e tornarono di sotto.

-Sì... ma hanno tutti un alibi- Borbottò un uomo dietro di loro, lanciando il taccuino a Dazai con aria scocciata.

Era alto, con i capelli bruni tirati indietro con del gel e un paio di orecchie a sventola particolarmente accentuate.

Non sembrava molto entusiasta dell'intervento dei Detective Armati al caso.

Dazai ridacchiò soddisfatto tra sè e sè, iniziando a leggere gli appunti scritti frettolosamente con una biro nera.

-La signora dell' 1A stava a casa con la sua vicina del 3D... La coppia al 2A stava cenando con parenti.. al 1B ci sono solo due ragazzini di dodici e quindici anni che stavano giocando ai video giochi.. all 2C c'era in corso  una riunione con i vicini del 2D e del 2B... gli inquilini del 4B, del 3C, dell' 1D e del 4A erano fuori per andare a comprare delle piante ornamentali per il palazzo... all'1C stavano guardando un film con il fidanzato della ragazza, mentre al 3A c'era in corso una riunione tra colleghi... e la coppia che sta al 4D stava tornando da un negozio... erano i due di prima, ha presente la signora che urlava prima?- Elencò il detective di fronte a Dazai, facendolo ridere all'ultima frase, beccandosi una gomitata dal biondo.

-E al 3B?- Atsushi guardò il più grande con aria curiosa, tenendo ancora tra le braccia i diari.

-La vecchia famiglia che stava lì si è appena traferita... al momento l'appartamento è vuoto- Spiegò squadrando l'albino con aria critica.

-Come mai?- Kunikida lo guardò serio, ipotizzando che in giro ci fossero strane voci su un possibile vicino psicopatico.

-Motivi di lavoro- Si strinse nelle spalle -Comunque ho chiesto in giro se la vittima avesse dei nemici, ma tutti mi hanno detto la stessa cosa: "Non lo conosco, ma comunque in questo palazzo nessuno ha mai avuto brutte intenzioni. Soprattutto nei suoi confronti"- Aggiunse dopo qualche secondo, notando lo sguardo dubbioso del biondo.

-E al 4C?- Domandò ancora Atsushi, dondolandosi sui piedi guardando i più grandi.

-È l'appartamento della vittima, moccioso- Kunikida si battè una mano sulla fronte, esasperato, facendo arrossire di vergogna il più giovane.

-Ehy, ma ci sono delle telecamere qui!- Dazai alzò lo sguardo verso il soffitto, indicando il piccolo apparecchio all'angolo della parete.

-Abbiamo giá controllato. Non si vede l'ingresso all'appartamento, ma comunque la situazione è parecchio... come posso dire... inquietante?- Sospirò grattandosi la nuca, tirando fuori dalla tasca una piccola videocassetta, di quelle che ormai non si usano quasi più, porgendola senza troppa esitazione a Dazai.

-Perchè? Cosa c'è? Si vedono dei fantasmi?- Rise lui, ironico, prendendo l'oggetto e ficcandolo nella cassetta della tasca.

-Bhe.. diciamo che nessuno è salito su per le scale. Ciò significa che qualcuno era già dentro l'appartamento... o che lo scrittore si sia suicidato.- Mugugnò l'uomo, osservando i ragazzi di fronte a lui con aria nervosa.

Kunikida inarcò le sopracciglia con un'aria tra il "sei serio?" e il "ma perché sto parlando con un idiota come lui?".

Lo fissò per una ventina di secondi (o forse una cinquantina?), cercando di capire se il detective di fronte a lui stesse dicendo sul serio o se stesse scherzando un po per rendere la situazione meno tagliente.

L'ultima volta che aveva sentito un'idiozia del genere era stato quando, all'Agenzia, Dazai, ubriaco fradicio per l'ennesimo tentativo di togliersi la vita, aveva gridato una frase simile a "Chuchu è una cappelliera! MANGIAMOLAH" addentando la mano di Atsushi.
Il più piccolo, per un paio di giorni, si tenne il più lontano possibile dal collega, portando una benda sulla ferita.

Stay. Forever. •Soukoku• ITATempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang