Parte 9

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"Hai visto cosa ha scritto 'L.'?"
"Isabel è leggermente inquietante il fatto che tu ti sia iscritta ad un blog che parla del mio college."
"Beh contando che ora parla di te e Magnus..."
"Non parla solo di me e Magnus."
"Comunque... Hai letto cosa ha scritto?"
"No, non ancora, dopo lo leggo."
"Con chi parli? È Alec? Passamelo."

Per Alec sentire quella voce -dall'altra parte del telefono- fu un colpo al cuore. Quando era partito per Londra non aveva salutato nessuno a parte la sua famiglia. Non aveva salutato Simon. Non aveva salutato Clary. Neppure Jace. Il suo migliore amico. L'unico, oltre a sua sorella, che gli era stato vicino quando tutto gli stava crollando addosso. Quello che quando gli aveva confessato di provare interesse anche per i maschi, gli aveva risposto semplicemente: "non fare troppa concorrenza a tua sorella."

In quel momento si sentì terribilmente in colpa. Lo aveva abbandonato senza una spiegazione quando sapeva benissimo che lui non lo avrebbe mai fatto.
"Alec." Disse Jace e, attraverso il telefono, la sua voce sembrava spezzata. E forse lo era davvero.

Alec avrebbe voluto parlare, dirgli che gli dispiaceva, che gli voleva bene, che gli mancava, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono.
Scosse la testa e appese.

"CAZZO!" Urlò non curandosi degli sguardi che gli si posarono addosso. "Cosa avete da guardare? La vostra vita è troppo noiosa? Fatevi gli affari vostri!" Detto questo si alzò dalla panchina su cui era seduto e si mise a correre.
Era da tanto che non correva in quel modo. Lo faceva da bambino, quando voleva scappare da tutto e da tutti.
Quella volta, però, non voleva scappare. Voleva solo tornare indietro. Desiderava cancellare i due anni precedenti rimpiangendo di essere stato un così pessimo ragazzo per tutto quel tempo.
Era colpa sua se era finito lì.
Lui aveva rovinato tutto.
Lui aveva perso tutti.

Si lasciò andare contro un albero e per un attimo pensò al ragazzo che era stato.
Non si ubriacava, non fumava, non diceva parolacce, studiava...
Quel ragazzo era scomparso e in un certo senso lo rimpiangeva, perché era migliore per tutti, però lui non era in grado di tornare quel ragazzo, non da solo.

"Ho visto la tua scenata... Tutto bene?" Quella voce... quella voce riusciva sempre a farlo sorridere. Alzò lo sguardo e lo puntò in quello dell'altro.
"Si, grazie."
"Ti porto in un posto." Disse allora Magnus. Quella era una delle cose che Alec adorava del più grande: sapeva sempre cosa lui voleva.
E in quel momento voleva solo andarsene, nascondendosi dallo sguardo di tutti.

Alec si alzò e seguì Magnus.


"Una fetta di torta al cioccolato." Rispose Alec alla ragazza in piedi davanti a lui. Gli piaceva quel posto, era lontano da tutto, nell'angolo più nascosto del giardino del college, e il profumo di biscotti che emanava gli faceva venire in mente le torte che cucinava sua mamma.
"E tu cosa prendi Magnus?"
"Niente, grazie Catarina." La ragazza sorrise a quello che, ormai, era suo amico da tanto tempo e si diresse verso la cucina dove aiutava a preparare i dolci.

"Vi conoscete da tanto?" Fece Alec indicando la ragazza.
"Praticamente da quando siamo piccoli. Le nostre mamme si conoscevano e così siamo diventati amici. Solo che ci siamo persi di vista per un po'... Poi quando sono venuto qui ho scoperto che lei studiava medicina in un' università qui vicino e che per mantenersi veniva a lavorare qui nei pomeriggi meno incasinati.



Avvistato.
Magnus Bane salva Alec da una crisi in mezzo al parco.
Quest'ultimo è passato da una piacevole telefonata a qualcosa che gli ha messo non poca irritazione. Dopo aver urlato contro a tutti, infatti, è scappato. Sarà andato a rifugiarsi tra le braccia di Magnus?
Il più grande in compenso lo ha portato nel posto più carino di questo college.
Godetevi i dolci di Aline! :)

Malec || SecretsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora