Parte 7

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"Non che mi interessi tanto..." Disse Alec allacciandosi le scarpe da ginnastica "voglio dire: in questa scuola non ci volevo neanche venire e mio padre lo sapeva, non è un problema mio se spende tanti soldi." Magnus osservava ogni suo più piccolo movimento, era una delle piccole cose che faceva da sempre senza neanche accorgersene. Gli piaceva osservare le persone quando non se ne accorgevano, perché riusciva a catturare quella parte che cercano di non farti vedere, quella che vorrebbero non esistesse.

E in Alec quella parte c'era, poteva capirlo dal modo in cui teneva lo sguardo fisso altrove mentre parlava, pensando ad altro, come se quello che stava dicendo fosse un discorso che si era imparato a memoria; Magnus lo sapeva, sapeva che in realtà gli interessava, sapeva che in realtà, una piccola parte di lui, non voleva deludere suo padre, non voleva fargli spendere soldi per nulla, voleva renderlo felice nella speranza di farsi accettare. Però non disse nulla, non disse nulla perché sapeva che Alec stava cercando di reprimerla in tutti i modi.

"Tu perché sei qui?" Chiese poi il più giovane.
"Mmmh perché è una scuola."
"Non mi sembra che ti interessi molto lo studio..."

Magnus rimase appoggiato al muro osservando Alec per qualche secondo. Non avrebbe parlato del suo passato con lui, non ne parlava con i suoi amici, figuriamoci se ne parlava con uno che, presto o tardi, avrebbe ferito portandoselo a letto per poi scaricarlo subito dopo. No. Non gli avrebbe detto nulla, perché le persone ferite sono capaci di fare qualsiasi cosa pur di vendicarsi.

"Dobbiamo andare o farà buio." Magnus sentì il suo cellulare suonare e lo afferrò aprendo la notifica senza pensarci.
"Cosa guardi?" Chiese Alec mentre apriva la porta della loro stanza ed usciva seguito da Magnus.
"Mmmh nulla di importante, è solo un blog che tiene aggiornati gli studenti di questa scuola sui fatti del giorno... Generalmente parla più di scandali, sai... Un po' come un diario dello scandalo... Non si sa esattamente chi scriva su questo blog, potrebbe essere uno studente come potrebbe essere un'insegnante, o il preside eccetera..."
"Da quanto tempo esiste?"
"Più o meno da 5 anni, ma ha avuto da subito moltissime visualizzazioni dato che tutti vogliono sapere gli affari di tutti. Io sospetto che sia qualcuno dell'ultimo anno."
"Quindi potrebbe essere Malcolm.... O Ragnor..."
"Non sono persone che si preoccupano di perdere tempo in certe cose..."
"Di che parla questa volta l'articolo?"
"Ecco.... Parla di te."
"Davvero? Vediamo."
Magnus ritirò fuori il cellulare dalla sua tasca e tornò sul sito di quel misterioso 'L' che lui conosceva ormai da 3 anni.

Nuovo arrivato.
Sembra che in poco più di una settimana il giovane Alexander Lightwood sia riuscito a trovarsi un posto all'interno del gruppo dei più popolari. Anzi, direi che è entrato a farne parte da subito, dal momento in cui è stato trascinato al loro tavolo da Magnus Bane in persona, a quando si è buttato in pista, a ballare insieme ai suoi nuovi amici, durante il weekend.
Sembra inoltre che abbia adocchiato anche i fratelli Morgenstern, con cui ha stretto da subito amicizia.
È con noi da così poco tempo e già si è affiancato a due gruppi rivali.
Hai un'attrazione assurda per il pericolo, piccolo Alexander, o sei semplicemente ingenuo?
                                                                                                                            XOXO L.

"Ah." Fece Alec non capendo bene cosa aveva appena letto. "Come sa il mio nome?"
"Lui/lei sa tutto."
"Lei? È una scuola maschile... Non ci sono ragazze."
"Beh, ci sono le bidelle, le infermiere, le professoresse, le tirocinanti all'infermeria, le bariste eccetera. Ci sono ancora molte cose che non sai sulla nostra scuola."
A quel punto Alec e Magnus erano arrivati nel cortile del college, l'aria fredda di gennaio si faceva sentire, per questo si strinsero nelle loro giacche e si affrettarono a raggiungere la palestra extra scolastica che si trovava a qualche passo dalla loro scuola.

Alec si chiedeva a cosa servisse fare una palestra per la scuola e una per i vari sport pomeridiani degli studenti, ma quando mise piede in quell'enorme edificio capì che non aveva nulla a che fare con il piccolo campo che si ritrovavano a frequentare 2 volte la settimana.
C'erano diversi reparti, con tanti, troppi, sport diversi che andavano dal calcio, all'arrampicata, al nuoto.

Alec non sapeva davvero cosa scegliere per tenersi occupato o meglio, non lo sapeva finché non vide la sala da kick boxing.

"Ottima scelta" gli disse Magnus prendendogli un polso e trascinandolo dentro.
E forse ad Alec venne un brivido quando la pelle del più grande sfiorò la sua, ma non lo avrebbe mai ammesso a se stesso, perché lui doveva stare da solo.

Alec da solo stava bene.

All'interno della sala erano appesi diversi sacchi, ma non c'erano molte persone ad allenarsi.
In fondo alla sala c'era una parte recintata per gli allenamenti di combattimento ed erano tutti lì, a vedere due ragazzi enormi combattere.

Alec si tolse la felpa e la appoggiò su una panca seguendo, poi, Magnus che si dirigeva verso uno degli enormi sacchi.

"Avanti" fece Magnus indicandogli il sacco.
"Io non so nulla di kick boxing..."
"Ti insegno io infatti."

*

Alec imparava in fretta, era sempre stato così, in poco più di 30 minuti era riuscito ad imparare le basi ed aveva tirato qualche pugno ben piazzato.

In quel momento, però, la sua attenzione non era concentrata tutta su quello che stava facendo. Anzi, due mani grandi e dalle dita sottili lo distraevano completamente dal sacco di fronte a lui.
Magnus cerca di tenergli i fianchi nella posizione giusta, ma non si era accorto che Alec sbagliava di proposito.
La prima volta che lo aveva sistemato, il più giovane, aveva sentito un brivido lungo tutta la spina dorsale e gli era piaciuto. Voleva risentire quella sensazione che mai, nemmeno con lei, aveva avvertito così profondamente.
Un'altra volta, proprio come alla pista di pattinaggio, si sentì vulnerabile sotto il tocco delicato di quel ragazzo.

Magnus sfiorò involontariamente una parte di pelle nuda tra la canottiera e i pantaloncini di Alec e fu allora che il ragazzo si risvegliò da quello stato di trance.

Alec doveva stare da solo.
Alec non poteva provare certe sensazioni.

Si scostò velocemente dal corpo dell'altro e si voltò verso di lui.

"Scusa... Sono un po' stanco... Forse è meglio se torniamo a casa." Detto questo si allontanò da Magnus andando a prendere la felpa lasciata precedentemente sulla panchina.


Forse hai allungato le mani troppo presto Magnus. Magari lui non si sente ancora pronto per fare certe cose con te.
Abbi pazienza...
Oggi Magnus Bane è stato respinto da Alexander Lightwood.
Beh, c'è una prima volta per tutto no?
Alec non smette di sorprenderci.

XOXO L.

Malec || SecretsWhere stories live. Discover now