Parte 12

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"La preside non accetta richieste riguardo alle stanze." Replicò Jia Penhallow osservando il ragazzo in piedi davanti alla sua scrivania.
"La mia l'accetterà." Disse lui sistemandosi il ciuffo sulla testa.
Si era quasi offeso quando Jia non l'aveva riconosciuto, infondo quando era piccolo passava spesso l'estate in quel college e giocava sempre con la figlia della donna che ora lo guardava dall'alto in basso senza capire chi fosse o cosa volesse.

"Davvero non ti ricordi chi sono?" Disse guardando attentamente il viso di Jia. "Non è cambiata quasi per niente" pensò tra se e se sistemandosi lo zaino nero sulla spalla.
"Effettivamente trovo una certa somiglianza tra te e un bambino che conoscevo, ma è impossibile... I suoi genitori non lo avrebbero mai mandato in questo college."

"E dimmi... Questo bambino veniva qui tutte le estati?" La donna annuì continuando ad osservarlo dritto negli occhi. "E giocava spesso con tua figlia?" La donna annuì ancora "e ha smesso di venire qui quando ha compiuto 10 anni dicendo che c'erano poche ragazze per i suoi gusti?" Il sorriso della donna si ampliò mentre raggiungeva velocemente il ragazzo dall'altra parte della scrivania a lo abbracciava tenendolo stretto.

"Non ci credo! Come mai sei qui! Oddio saranno minimo nove anni che non ti vedo!" Disse commuovendosi nel rivedere il viso di quel, ormai non più, bambino che aveva accolto per tante estati.
L'altro strinse il corpo di Jia tra le braccia, non si era accorto di quanto gli fosse mancata quella donna e certamente non si ricordava che le sue braccia fossero così accoglienti.
"Aline sarà così felice di vederti!"
"Dopo... Scusa Jia ho una cosa importante da fare... Credi di potermi aiutare?"

~

Alec percorse il lungo corridoio che portava alla sua stanza.
Non voleva vedere Magnus, non dopo quello che gli aveva fatto.
Ma, soprattutto, non voleva farsi vedere da Magnus in quelle condizioni: distrutto dall'alcol ingerito il giorno prima, con gli occhi rossi per il pianto, il viso pallido e un paio di occhiaie a testimoniare la notte passata in bianco.
Però Alec non aveva dimenticato.
Non ci era riuscito, neanche nel mezzo di una delle peggiori sbronze di sempre.

Arrivò alla sua stanza e si accigliò vedendo il ragazzo che abitava nella stanza di fronte alla sua portare una valigia che non dava l'impressione di essere leggera.
"Che succede Jem?" Chiese.
Il ragazzo si voltò nella sua direzione e sorrise dolcemente. Alec aveva parlato poche volte con lui, ma sapeva che non si sarebbe intromesso in quello che era successo tra lui e Magnus come avevano fatto tutti gli altri. O almeno così sperava.

"È arrivato un nuovo ragazzo e lo sto aiutando con le valige." Ad Alec sembrava quasi di conoscerla quella valigia... Le scritte con il pennarello indelebile, gli adesivi... No. Era impossibile.
"Bene" disse voltandosi per andare nella sua stanza.
"Ehi Alec." Fece Jem appoggiandogli la mano libera sulla spalla... "Mi dispiace per quello che è successo tra te e Magnus... Io... So che forse sono in ritardo per dirti questo... Però.... Non fidarti di lui. Non è una bella persona. Io... Ha fatto soffrire un mio amico e... Solo, non starci troppo male. È un idiota." Jem sorrise "ah guarda, sta arrivando il mio nuovo compagno di stanza. Se vuoi te lo presento, sembra simpatico." Disse mentre portava la valigia  in stanza.

Alec si girò e quasi le gambe gli cedettero.
Non poteva essere davvero li.
Sentì il cuore iniziare a battere velocemente mentre osservava il ragazzo avvicinarsi sempre di più a lui.
"Jace..." Disse con voce spezzata.
Il biondo sorrise e si precipitò ad abbracciare il suo migliore amico, sapendo che in quel momento era l'unica cosa di cui aveva bisogno. Non di alcol, sigarette o scopate. Lui aveva bisogno di un abbraccio e di qualcuno di cui fidarsi. Solo di questo. E Jace era lì. Era lì mentre il mondo gli cadeva addosso, un'altra volta. Era lì per abbracciarlo e salvarlo, un'altra volta.

~

"Io... Izzy ha letto la notizia. Vuoi parlarne?" Chiese Jace sedendosi sul letto di Alec. Lui lo guardò appoggiandosi completamente sulla porta e poi scosse la testa sussurrando un debole "no"
"Ti farebbe bene sai?"
Alec lo sapeva, ma non voleva. Voleva tenersi tutto dentro ancora per un po' perché parlarne con qualcuno avrebbe significato rendere tutto ciò ancora più reale.

Malec || SecretsNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ