Una camminata senza meta

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Sentii caldo scottarmi sulla pelle, mentre cercavo di aprire gli occhi senza accecarmi.
Notai che Lydia stava aprendo le persiane della sua stanza, e allo stesso modo le finestre, facendo passare aria.
《Buongiorno Mag!》Esclamò con aria felice Lydia.
Mi svegliai turbamente guardando la ragazza dai capelli rossi spaventata.
《CHI SEI???》 Le urlai contro.
Lei si avvicinò lentamente: 《Come chi sono? Sono Lydia! Ricordi ieri?》
Chiusi per un po' gli occhi e mi tornò in mente: la stazione, la mano di Stiles, l'ospedale, Scott, la jeep...
《Oh》 Mi misi una mano sulla fronte 《Scusami...buongiorno Lydia》 Mi alzai con un balzo tirando le braccia 《non ho mai dormito così bene, che si fa oggi? Mi devo iscrivere a scuola?》 Le chiesi con una certa fretta.
Mi disse di star calma, e che avrebbe chiesto a sua madre, che lavorava nella scuola, cosa fare, anche perché io non sapevo fare cose ad esempio riguardanti l'algebra.
Avevo paura di non poter avere una vita sociale, non avevo una famiglia, soldi, casa... sembravo una poveraccia così, e francamente lo ero, non completamente, ma lo ero. Poteva darsi che la mia famiglia fosse ancora viva, e anche no... perciò.

Mi voltai e andai in cerca dei vestiti del giorno prima, che misi poi addosso.
《Ma che fai?》 Domandò sbigottita Lydia.
《Uhm...Mi vesto?》Dissi in modo sarcastico.
Lei si avvicinò un po' e annusò la camicia che avevo addosso.
《PUAH, MA COS'È?》 Esclamò disgustata lei.
《Ehm...una camicia...che ho rubato a una morta...alla stazione...》
Risposi.
《Blea...》 si tappò il naso 《da quanto l'hai...》
La interruppi abbassando la testa e rispondendo: 《Sette anni...》
《LE-VA-TE-LA》 Mi urlò contro, indicando il suo armadio e ordinandomi di prendere un paio di mutande, un reggiseno, una maglia e un paio di pantaloni, che avrei indossato quel giorno, che lei chiamò giornata di shopping.
《Aspetta che mi vesta, puoi stare qua se vuoi. Magari va in bagno a sciacquarti la bocca, il viso....》 si avvicinò alle mie ascelle e annusò 《LE ASCELLE. Se vuoi ho il deodorante. Va'》
Andai così in bagno e mi lavai.
Dalla porta riuscivo ad intravedere Lydia spogliarsi e cavolo, era veramente carina e...non so faceva un effetto strano. Anche se provavo un grande interesse verso i ragazzi che verso le femmine, non avevo mai visto una ragazza nuda.
Mi sciaquai e tornai in camera, pensando che io facessi schifo in confronto.
《Andiamo?》 Esclamai pimpante.

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In macchina, un silenzio tombale ci aveva portate verso scuola.
All'entrata incontrammo una signora dai capelli rossi, una o due rughe sul viso e un paio di occhiali per il lavoro, era magra e abbastanza alta.
《Ciao mamma.》 Disse Lydia con un abbraccio.
《Ciao tesoro, allora. Magdalena, giusto?》 Si girò verso di me e mi strinse la mano. Parlammo un po' di me, del fatto che ero sola come un cane abbandonato, senza soldi per pagare la retta scolastica, ecc ecc... mentre ci dirigevamo verso l'ufficio della signora.

Ci sedemmo su delle sedie marroni in pelle, davanti alla madre di Lydia.
La mia tensione era al massimo, il mio cuore batteva forte: la mia vita sociale sarebbe dipesa dalla mia entrata a scuola oppure...niente vita sociale.
《Allora...》 si raddrizzò gli occhiali in un gesto felino, con lo sguardo perso in documenti che con me non centravano nulla.
《Mamma!》 Grido Lydia.
La signora ebbe un sussulto, alzò lo sguardo e sussurrò di non gridare.
《Allora Mag. Qui è difficile. Uhm... io veramente non so come fare. La retta scolastica non la posso pagare io, avresti bisogno di una borsa di studio e...Lydia va' in classe》 disse infine, indicando la porta con un cenno della testa.
Lydia mise le mani sul tavolo e, sussurrando, disse 《No mamma. Mi sono presa un impegno, tu pure. Io resto qua.》
La signora Martin, un po' sorpresa, tornò a guardare i fogli e parlare.
Sbirciai quei documenti. Niente di speciale. C'erano solo conti e il costo della retta. C'erano molte cifre ma purtroppo, al contrario, non le avevo distinte bene.
Lei comunque parlava. Diceva che c'era bisogno di una borsa di studio, ma non sapeva come averla dato che ero mal istruita, che ne avrebbe chiesto la possibilità, ma per il momento non poteva fare altro.
Non sapevo se essere felice o triste. Il mio sguardo mogio guardava in basso, ogni tanto mi giravo verso la porta, dove vidi con curiosità Stiles con quel bel ragazzo, Scott, che correvano come matti verso una classe. La mia ipotesi era: erano in ritardo. Velocemente riuscii a guardare negli occhi Stiles e lo salutai.
Dopo un po' uscimmo dalla stanza e ci dirigemmo verso l'uscita.
《Scusa Mag. Io devo andare in classe, te se vuoi farti una camminata... scusami veramente ma non sei ancora iscritta e non puoi ancora stare qua.
Ciao. Ah ecco le chiavi se servono.》
Poggiò le chiavi sulle mie mani ed entrò nella Beacon Hills High School.
E io??

************************************
Cominciai a girovagare a casaccio per la città.
Mentre calciavo una lattina, notai un ragazzo carino andare verso la scuola.
Era in bici, alto, muscoloso, capelli castani e un sorriso a dir poco splendido.
Ad un tratto si fermò e rispose ad una chiamata, dato che aveva il cellulare sull' orecchio.
La mia stupidità mi ci fece avvicinare.
《Sì, Theo, sì. Non ci sono più.》
Diceva una voce.
Theo. Che nome. Non mi piace per niente come nome, ma gli sta bene anche se lui è veramente bello.

Decisi di allontanarmi prima che mi vedesse, ma mi vide comunque, però non disse niente. Io mi allontanavo, lui non diceva niente e sorrideva, mentre risaliva in sella.

Giravo con le mani nelle tasche dei pantaloni, senza meta.
Poi d'un tratto qualcuno mi prese il polso.
《Che avevi da guardare?》
Una voce profonda e allegra mi parlava nell'orecchio. Mi girai e vidi lo stesso ragazzo della bici. Theo.
《Eh? Io non ti ho guardato. Cioè adesso sì ma non ti ho mai visto.》
Dissi con un po' di vergogna.
《Come ti chiami?》 Mi chiese.
《Ehm...Magdalena》
《Beh? Non mi chiedi il mio nome?》 Mi guardò leggermente perplesso.
《Perché? Non ti conosco e non ho intenzione di conoscere te. Puoi lasciarmi il polso?》 Chiesi frustrata, ma non mollava la presa 《Theo, lasciami il polso!》
Mi lasciò, mentre il suo sorriso si trasformò in un vero ghigno.
《Però alla fine lo sai il mio nome. Allora? Come lo sai?》Mi guardò con aria minacciosa.
《Come? Ti ho sentito parlare con uno al telefono e ti ha chiamato Theo. E...ah cavolo.》
《Eheh allora sì che mi hai visto.》
《Beh non si può? Pure te mi hai guardato ora lasciami mi hai davvero stancata.》 Mi voltai e cominciai a camminare.
《Magda...ehm...Mag!》 Esclamò.
《Cosa vuoi ancora?》 Ero esasperata.
《Dove stai andando??》 Il suo sguardo incontrò il mio e mi farmai un secondo.
《A scuola. Come te suppongo.》 Risposi infine.
《La scuola non è di là. Se vuoi...》 Si interruppe quando gli arrivò un messaggio. Sbirciai il suo cellulare e, sulla chat, lessi che il mittente era Stiles.
《Cosa vuoi?》 Spense il telefono e lo rimise in tasca.
《Uh? Niente. Che ho fatto ora scusa?》Chiesi innocente.
《Se lo vuoi sapere, mi aspetta un mio amico a scuola. CIAO》 Pronunciò forte quel ciao, come se fosse stanco di parlare, quando stanca lo ero io.
《Conosci Stiles?》 Chiesi addolcendomi.
《Sì perché?》 Fu la sua risposta.
《Perché lo conosco e...niente vabbè. Senti ehm...mi puoi accompagnare a scuola? Io non so dov'è e devo trovare Lydia.》
E mi accompagnò a scuola.
Ci mettemmo pochi minuti, quando fui di nuovo dentro, salutai Theo, che corse via, e io come lui alla ricerca di Lydia.

Ciaooo a tutti.
MI DISPIACE TANTISSIMO PER IL RITARDO PERDONATEMI DAVVERO.
Ma, come si può notare da questo capitolo abbastanza scadente, non avevo PER NIENTE idee.
È da ore che penso a cosa scrivere e mi è venuto solo questo.
Scusate se fa shifo ma vi prego non abbassate le aspettative. Giuro che i prossimi capitoli saranno più belli e meglio scritti di questo👅.
Però sorry tantissimo ma non vi prometto che ci metterò meno tempo ma lo spero.
Ho pure sonno uff... vabbè spero di finire prima il prossimo capitolo.
Grazie mille.
Baci.
V.❤

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