Capitolo 7 - Non prendermi in giro.

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Raggiunsi di corsa l'aula di letteratura, quella mattina non avevo sentito la sveglia e Mike non aveva avuto la minima voglia di svegliarmi.
Quando aprii gli occhi lui stava ancora steso sul letto, a guardare il soffitto della nostra camera.
"Che ore sono?" Gli domandai con la voce impastata da sonno.
Lui si voltò verso di me e guardò la sveglia sul suo comò.
"Le 8:15"
Mi alzai di scatto. "Farò tardi!" Presi i vestiti dall'armadio e corsi in bagno per prepararmi. Afferrai la borsa e tutto quello che mi serviva e andai.

Quando stavo correndo per i corridoi non vidi nessuno. Erano già tutti in classe.
Quando arrivai nella mia, aprì la porta entrando.
"Scusate il rit.." Spalancai gli occhi, l'aula era vuota!
Presi il cellulare e guardai. "Ma sono le 7:15!"
Corsi in camera e vidi Mike già vestito, di fronte alla finestra. Quando mi vide scoppiò in una fragorosa risata.
"Sei uno stronzo!" Esclamai sedendomi sul letto.
Lui si avvicinò a me piegandosi appena. Prese il mio mento fra le sue dita e sorrise: "Buongiorno anche a te!"
Uscì dalla stanza lasciandomi lì, senza più la forza di muovermi.
Il suo tocco sul mio viso mi provocò dei brividi indescrivibili.

Andai a lezione alla giusta ora e fui sorpresa di trovare Jade. Mi avvicinai subito a lei e presi posto.
Lei mi sorrise, chiaramente contenta di vedermi!
"Non ti ho vista alla festa, mi sono preoccupata! Come stai?" Chiesi ricambiando il suo sorriso.
"Non volevo venirci, avevo bisogno di prendere una pausa da tutto. Ma adesso va tutto bene!"
"Meglio così!"
L'ora di letteratura su molto interessante. Parlammo  di vari scrittori stranieri, ed io presi appunti. Amavo la letteratura e suscitava in me  particolare attenzione.
Le due ore sembravano essere passate in fretta, infatti io e Jade ci dividemmo alla 4° ora.

Stavo andando in mensa, quando mi sentì afferrare il gomito. Mi voltai ed era Mike.
"Ti va se..pranziamo insieme?" Chiese passandosi una mano fra i capelli.
"Perché? Insomma, come mai questo tuo invito?" Ero chiaramente perplessa da tutto questo.
"Senti se non ti va basta dirlo!" Saltò subito alle conclusioni.
"D'accordo, andiamo"
Stavo per continuare a proseguire, quando Mike mi afferrò nuovamente.
"Vieni con me!" E mi trascinò via come se niente fosse, sotto gli occhi di alcuni ragazzi che ci guardavano senza capire cosa stesse succedendo.
Intravidi Roman che mi fece segno con la mano.
Scrollai le spalle e restai a passo con Mike.
Avrei raccontato tutto al mio amico questa sera!

Mike mi portò in un ristorantino non poco distante dal college. Andammo a sederci in fondo al locale, vicino alla vetrata.
La cameriera ci portò il menù, accarezzando la spalla di Mike. Lui gli sorrise facendogli l'occhiolino.
Roteai gli occhi e lui spostò il suo sguardo su di me.
"È una mia amica. Molto intima" carcò  l'ultima parola.
"Non te l'ho chiesto." Puntualizzai.

Rise beffardo prendendo il menù fra le mani.
"Cosa prendi?" Chiese guardandomi da sopra il menù.
"Non lo so..e tu?"
"Credo un hamburger con insalata"
Posai il menù sul tavolo. "Lo prendo anch'io."
La ragazza prese l'ordinazione e andò a portare la comanda in cucina.
Era strano stare sola con lui fuori dalla nostra stanza. Lo osservai attentamente mentre lui era distratto a guardare il suo cellulare.
La forma del suo viso sembrava disegnata attentamente, ed era molto particolare.
Non so perché ma ero contenta che mi avesse portata a pranzo fuori.

Arrivarono le nostre ordinazioni e iniziammo a mangiare.
"Da dove vieni?" Domandò addentando un pezzo di carne.
"Io precisamente dal sud. E tu?"
"Io sono nato qui, quindi sono americano, ma a 4 anni mi sono trasferito a Venezia e diciamo che ho perso metà accento Americano. Il mio nome è Michele, ma non lo sopporto, quindi preferisco Mike."
Lo ascoltai attentamente. Era particolare pure mentre parlava.
E aveva una bella voce!
"Sono stato solo 5 anni in italia, la mia vita è stata un continuo spostamento sia con i miei genitori, che io da solo"

Annuii. "Beh, almeno hai viaggiato."
"E tu?"
"Io cosa?"
"Non hai mai viaggiato?"
Scossi la testa: "No, sono venuta solo due anni fa qui, a vivere con mia zia" raccontai.
"E i tuoi genitori?" Rise. "Che vita hai fatto?"
Con quelle parole toccò un tasto dolente. Mi rattristai subito, e posai la forchetta sul piatto, spingendolo via.
Lui notò questo mio cambio di umore improvviso, e piegò la testa di lato, continuando ad osservarmi.
Non riuscivo ad alzare lo sguardo, i miei occhi bruciavano a causa delle lacrime.
"Ho detto qualcosa che non va?" Domandò quasi preoccupato.
"No, tranquillo!" Sospirai. "Vado un attimo in bagno."
E senza dargli tempo di rispondermi mi diressi verso il bagno.

Lo sguardo della cameriera fu su di me, quasi soddisfatta nel vedermi in quel piccolo crollo.
Al diavolo!
Entrai e chiusi la porta alle mie spalle, poggiando la testa contro di essa. Presi un lungo respiro, e fu come se quelle ferite che avevo addosso riprendevano a bruciare.
Le lacrime rigarono il mio volto col il ricordo nitido di quei giorni infernali.
Non mi resi conto di aver passato tanto tempo chiusa in bagnona cercare di calmarmi.
La porta si aprì e Mike entrò venendomi incontro. Mi sentii vulnerabile a mostrarmi cosi debole.

"Hei..mi dispiace" accarezzò la mia guancia asciugando le mie lacrime.
Mi strinse fra le sue braccia, e in quel momento il mio cuore prese a battere forte.
In quel abbraccio sentì il calore che da tempo volevo provare, e che continuavo a cercare nelle persone sbagliate. Avvolsi le mie braccia attorno alla sua vita, poggiando il viso sulla sua spalla, nell'incavo del suo corpo.
Inspirai il suo profumo che invase subito le mie narici. Era il più bel profumo che potessi mai sentire!

"Andiamo? Dobbiamo tornare al college" Si staccò da me, quasi confuso da ciò che aveva fatto.
Si avviò verso la porta, e afferrò la maniglia ma senza aprire.
Mi si voltò appena a guardarmi. "Se non lo faccio ora, non lo farò più."
Lasciò la maniglia e a passo svelto mi raggiunse. 
Indietreggiai andando a finire con le spalle al muro, e le sue labbra furono sulle mie.
Le sue mani erano sul mio viso.
Spalancai gli occhi quando il contatto delle sue labbra si unì al mio.
Fu un bacio dolce ma, allo stesso tempo aggressivo.
"Non dovrà succedere più!" Sussurrò restando con le mani sul mio viso, guardandomi negli occhi.

Quando tornammo nei dormitori, senza rivolgerci la parola, mi diressi verso quello di Roman.
Dovevo assolutamente raccontargli tutto!
Mi aprì la porta, e non appena mi vide mi tirò dentro.
"Raccontami tutto!" Non mi diede nemmeno il tempo di prendere il respiro.
Vidi che c'era pure Jade.
"Jade! Che ci fai qui?" Andai a sedermi accanto alla mora, che mi accolse con un abbraccio.
"Ho incontrato Roman oggi, e chiedevo di te. Mi ha indicato te e Mike Bird e allora abbiamo proseguito soli" Ridacchiò.
Guardai Roman che scrollò le spalle sedendosi sul suo letto.

"Allora racconta" mi incitò Jade.
"Beh, siamo andati a pranzo e abbiamo parlato. Tutto qui.."
"No, con Mike Bird non è mai tutto qui" disse Roman.
"Concordo con lui!" Rise Jade.
"Ecco, mi ha baciata"
I due si guardarono in faccia, increduli da ciò che avevo appena detto.
Sapevo che non dovevo fidarmi di Mike, e che il suo bacio non aveva ne sentimento, e qualsiasi altro tipo di emozione, e che, soprattutto, non dovevo illudermi.
"Però stai attenta.." Roman afferrò le mie mani, e sorrise dolcemente.
Annuii. "Tranquillo." Lo abbracciai forte.
"Ed io?" Chiese Jade, offesa.
Accolsi anche lei nell'abbraccio.
Ero contenta di aver trovato due amici come loro.

Nota Autrice: Ecco il capitolo!
Cosa ne pensate?
E del bacio di Mike?
Commentate susu..

Sono dispiaciuta per l'uscita di Alessio sinceramente.
Mi veniva da piangere ma lui si è mostrato forte e questo vale tanto..
Non sarà amici a farlo svoltare per la sua carriera, ma per la sua bravura!
Ho trovato pure scandalosa l'uscita di Elisa e quella di Francesco.
Alla fine quel Rosario è entrato in via di "raccomandazione" Perché alla fine lui ha pure collaborato con Mengoni.
Ma vabbe.

A Lonely Night. ||Mike Bird||Where stories live. Discover now