Capitolo settantaquattro

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Capitolo Settantaquattro
Allison, l'ho domato!

La stanza, la luce é tutto come mi ricordavo, ma le braccia di Adam sono molto più muscolose di quello che ricordavo, anche se il suo profumo é sempre lo stesso: un mix dolce amaro che ricorda quasi la sensazione del caffè amaro in gola.

Respiro e basta, respiro il suo profumo così famigliare, così reale.

Ti prego ditemi che questa é la realtà che questa vita piena di dossi é quella reale: in cui Nick é innamorato di me, io ho uno stupido cancro del cavolo e la mia bellissima bambina é nata.
Perché lei é viva... vero?

"Questa é la realtà?" Chiedo piano stringendolo forte a me, unendo le mie mani fredde fra loro evitando che si allontani e che mi abbandoni di nuovo.
"Si sorellina, questa é la dura realtà!" I suoi movimenti sono possessivi, ma delicati come se fossi un papavero pronto per essere colto.

"Adam, mi stai soffocando!" Ridacchio facendolo staccare da me e finalmente riesco a scorgere il mio viso attraverso lo specchio pieno di aloni, vicino alla porta.

I miei occhi sono cerchiati di nero e la pelle bianca leggermente arrossata sulle guance mi da la sicurezza di essere oltre che viva, tornata alla realtà: una realtà che mi piace qualsiasi ostacolo si presenti davanti al mio cammino, non la potrei mai cambiare, perché cambiata una cosa tutto il resto muterà di conseguenza.

"Devo andare a chiamare il dottore, c'è la fai a stare qui un attimo?" Mi chiede poggiando le sue mani grosse e callose sulle mie spalle spingendomi la schiena delicatamente sui cuscini.

Annuisco.

Scruto il paesaggio fuori dalla finestra, il sole primaverile illumina il cielo riscaldando leggermente anche l'aria fredda all'interno della stanza, vorrei tanto aprire la finestra annusare l'odore di fiori.

"Oh tesoro mio!" Mia madre entra singhiozzante preceduta dal rumore della porta e seguita a ruota da Bry e papà.
"Mamma mi strangoli se mi stringi così forte!" Le dico non riuscendo più a respirare, sentendo tutte le ossa dentro al mio corpo irrigidirsi doloranti.

"Pensavo che non ti avrei mai più rivisto, avevi una percentuale così bassa che... posso stringerti quanto voglio ora!" Mi dice sussurrando ogni parola con attenzione, con la voce scossa dal pianto e dalla paura.

"Dai Jennifer lascia che abbracci anche io la nostra bambina!" Per fortuna mio padre mi salva, staccandola da me per poi darmi un caloroso abbraccio.

Il suo petto muscoloso é come me lo ricordavo: caldo e accogliente, proprio come quello di un giocatore di football che si rispetti e soprattutto profumato: un mix di dopobarba e colonia da macho.

Quando si stacca mi lascia un bacio sulla fronte proprio sotto alle fasce bianche che ricoprono il mio capo, poi si allontana lasciando spazio a quella che é e sarà sempre la mia migliore amica, la sorella che non ho mai avuto.

Osservo Brigitte, le lacrime le scendono senza sosta sulle guance e un singhiozzo le esce dalla bocca mentre a grandi passi si fionda fra le mie braccia ormai aperte pronta per accoglierla.

"Non mi abbandonare mai più!" Singhiozza pulendosi, senza un benché minimo riguardo, il naso sulla spalla del mio camice.

Grazie Bry.

"Sta tranquilla ora sono qui, ci sono io con te." La tranquillizzo baciandole una guancia spostandola da me.
Le accarezzo i capelli ricci e la guardo negli occhi.
"Asciugati le lacrime e sii di nuovo la mia roccia, ho bisogno di te e non puoi cadere... sennò non saprò più su chi appoggiarmi!"

Annuisce sorridendo poi raggiunge i miei genitori, proprio mentre i miei due medici preferiti entrano nella stanza sorridenti.

"Allison!" Mi abbraccia Healey poi lo stesso fa calorosamente Stephan.
"Con te adesso Ally abbiamo infranto tutte le leggi dell'ospedale devo dirtelo!" Ridacchia quest'ultimo lasciandomi perplessa.

"Lascia fare battute da medici!" Sghignazza con Healey sotto braccio ed io scuoto la testa felice di essere ritornata in questa realtà.

"Allison oltre a constatare che ci saranno si e no cinquanta persone fuori ad aspettarti e per questo sono molto felice per te, ma non possiamo lasciarli tutti li quindi vuoi vederli ora e poi parliamo oppure alla rovescia?" Dubito che riuscirei a essere felice per finta se quello che mi diranno ora non sarà una cosa bella.

"Li faccia entrare dottore così eviterò che combinino qualche guaio!" Ridacchio mentre Adam rientra seguito da una mandria di persone, e ragazzi é proprio una mandria.

Brook mi stampa subito due baci sulle guance stringendomi poi a lei.
Scorgo gli sguardi di Antonio, di Joyce e persino di Anthony, che mi ricorda quale persona vorrei avere accanto adesso.
Aden.

Il suo ricordo mi mette ancora i brividi e una tristezza profonda mi estranea dalla stanza.

Chissà cosa ha provato quando é morto? Ha sofferto? Mi ha pensato?
Tutte queste domande non avranno mai una vera risposta, ma solo risposte fittizie significative solo per me.

Bryan si avvicina a me seguito da tutti i miei amici di oncologia c'è persino il piccolo Noah con in mano uno di quei deliziosi biscotti di Sophia.

"Questo é per te Ally, con un morso di questi...guarirai a me é successo!" Mi porge la delizia e io la porto istintivamente al naso odorandola.

"Grazie piccoletto! Gioca a calcio un po' anche per me!" Lo ringrazio baciandolo sulla testa poi anche lui si allontana.

"Bene ragazzi é meglio che usciate tutti su!" Li incoraggia Bryan sgomberando di due quarti la stanza.
Lo saluto un ultima volta con la mano poi vedo il suo viso scomparire dietro la porta.

"Ciao zio!" Saluto la figura imponente di Matt stringendolo a me.
"Ciao zio!" Mi volti verso l'altro mio zio e lo unisco in quell'abbraccio zio-nipote.

Una tosse finta attira la mia attenzione e vedo sulla soglia la mia echipe medica.
Annuisco, poi faccio uscire tutti dalla stanza. Non voglio nessuno.

"Allison come ti senti?" Mi domanda premurosa una degli specializzandi, Molly mi pare.
"Bene grazie!" Poi rivolgo l'attenzione ad Healey.
"Dottoressa mi dica l'unica cosa che voglio sapere!" La sprono non volendoci girare attorno.

"É viva, sottopeso, ma viva. Le abbiamo fatto tutti i test necessari ed é miracolosamente sana!" Mi rassicura.
"Mi dica che non c'è un ma..." Ma lei abbassa lo sguardo e io sbuffo.

"Come ti ho detto é sottopeso, lo sapevamo già da prima che con le sedute di chemio sarebbe potuto risultare un po' più difficile lo sviluppo degli organi! Infatti i suoi polmoni non sono cresciuti a pieno e uno dei reni funziona poco!" Chiudo gli occhi, voglio ritornare alla prima frase.

"Allison sono cose che in un mese o poco più si risolveranno okay. Non é niente di grave! Le stiamo somministrano vari antibiotici che stanno già dando buoni risultati. Fidati di me!" Ed io annuisco e ora come ora voglio solo tenerla in braccio, ma prima di tutto devo sapere ogni cosa.

"Dottore... mi dica di me!" Il suo viso si illumina e per un minimo secondo la mia vita sembra ritornare sulla strada giusta, quel sorriso, quella luce nei suoi occhi mi da speranza.

"Ho domato il tumore Allison!" Ridacchia analizzando soltanto dopo la scelta ironica delle parole.
"Sono riuscito ad estrarre quasi tutto il tumore, ma devo rioperarti dopo una serie di chemio." Fa un grosso respiro.

"Allison questa guerra non é finita, ma abbiamo appena vinto le due delle battagli più importanti!" Sorride.

In un atto involontario sposto le coperte da un lato e mi fiondo fra le sue braccia.
"Grazie!" Sussurro sincera e solo in questo momento una cosa importante mi viene in mente.

Nick.



Eccomi qui.... lei é vita ragazzi lei é viva... e questo è la cosa più importante.... ma lo sarà fino alla fine oppure gli succederà qualcosa? Lo scoprirete nei prossimi capitoli.....

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