Capitolo diciannove

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Capitolo Diciannove
Un giorno importante

Mi sveglio carica, il sole splende gli uccellini cinguettano e per quanto ieri sera mi sono addormentata verso le una, ma adesso sono più sveglia che mai.
Oggi é un giorno importante, il primo giorno nella mia vita in cui posso veramente essere considerata una persona adulta: oggi é il mio primo giorno di lavoro.

Il corpo umano è formato per il 70% da acqua, ma io  in questo preciso momento penso che il mio 70% sia occupato da agitazione.
Molte domande aleggiano nel mio cervello, ma la più importante é: come devo vestirmi?
So vestirmi per andare a scuola, per andare ad una festa, in discoteca, ma come ci si veste a lavoro? Seria, da puritana, leggermente sexy?
Mi metto le mani nei capelli e tiro fuori una semplice camicetta e un pantalone a gamba larga, meglio di così, non possono chiedere nulla.

I miei tacchi fanno rumore appena entro nell'enorme atrio della casa editrice dove una settimana fa mi hanno assunto.
Mi occuperò di una piccola rubrica sulla rivista mensile 'Love yourself'.

"Buongiorno sono James Allison! Sono qui per il mio primo giorno!" Dico attirando l'attenzione dell'uomo calvo e con degli occhiali rosa sul naso.
Alza gli occhi puntandoli su di me e squadrandomi bene, mi sento leggermente osservata.

"Rosetta, ciao...lo so lo so sono in ritardo ma non preoccuparti sono sempre sexy e super coordinata Rosetta!" Dice una donna alta con dei lunghi capelli biondi che svolazzano al vento mentre corre verso la hall; i suoi occhi azzurri sono messi in risalto da una camicetta verde mela molto accesa abbinata un pantalone nero che su di lei sta divinamene.

"Mhmh Brook mi farai..."
"Esasperare, lo so non devo chiamarti Rosetta solo perché hai gli occhiali rosa, lo so che sono di tua moglie e che i tuoi sono in riparazione e so anche che il tuo nome é Antonio, non ti preoccupare, non lo dimentico!" Dice poi tutto d'un tratto agitando le mani.
Poi si ferma, gira lo sguardo e mi osserva, poi guarda quello che ho capito essere Antonio o soprannominato Rosetta per i suoi occhiali rosa, mah che roba strana e sono soltanto alla hall.
"É lei?! Ma hai visto é vestita di bianco!" Gli dice come se io non fossi presente, utilizzando quello che sembra un tono accusatorio.
"Lo sapete che io sono qui?" Domando.
"Beh si, come si può non notarti, sei vestita di bianco."
"È quindi?" Domando schietta.
"Tesoro hai molto da imparare: ma la regola più importante é non vestirti mai di bianco, mai! Non in questo ufficio, perché poi verrai catalogata" Mi informa.
"Okay e come faccio?" Domando leggermente spaventata.
"Per questo ci sono io, sono Brook e tu mi piaci per questo ti voglio aiutare. Per prima cosa quella camicetta è orribile vuoi veramente farti odiare dalle V.A.C. se proprio lo vuoi...io me ne vado, ma in bocca al lupo!" Mi dice allungando il passo, ancheggiando andandosene.
Io no no, non mi voglio far odiare da queste VIC o come cavolo si chiamano.

"Brook aspetta dimmi cosa devo fare." La imploro correndo, per quello che mi è possibile con questi tacchi.
"Vieni con me!" Mi afferra il braccio portandomi in uno 'sgabuzzino? Mi ha veramente portato in uno sgabuzzino.

Mezz'ora più tardi esco da quel che all'apparenza sembrava un magazzino con un abitino azzurro, Brook mi ha anche spiegato che le V.A.C, come le chiamano tutti i lavoratori di quest'editoria, sono le più perfide le più maligne e anche vanitose ragazze, ogni anno ne arriva una nuova ma ne va via sempre un'altra, quella una che esce si ritrova chiamata da riviste molto più importanti della nostra, riviste specializzate in grandi marchi oppure a fare le modelle, ma se vieni presa di mira da loro... allora puoi direttamente reputarti senza carriera.
"Non dare corda a quelle tre ragazze le riconoscerai subito sono impeccabilmente vestite di bianco sempre, ma se tu ti vesti di bianco la prima volta o diventi una di loro o sarai loro nemica!" Mi sussurra accompagnandomi verso il mio ufficio.
"Come vedi siamo vicine, infatti io e te lavoreremo in coppia, per la stessa rubrica ma in due lavori differenti, insieme elaboriamo la traccia, tu scrivi io correggo siamo un team." Ridacchia alzando la mano facendo sì che io gli schiacci il cinque.

"Allora l'ultimo articolo è stato sui dolci per prendere un uomo per la gola, lo so poco originale tu che proponi?!" Mi domanda.
"Potremmo fare tipo...non lo so...ma tipo se scrivessi un articolo sugli stereotipi dei cinque ragazzi con cui evitare di uscire secondo me/noi?" Domando così di botta senza nemmeno pensare a ciò che dico.

"A me sembra un ottima idea. Devi compilare questi moduli dobbiamo andare dal capo!" Dice lanciandomi nel vero senso della parola, un fascicolo.

"Buongiorno signora, lei è la nuova parte del mio team, abbiamo avuto un idea 'gli stereotipi dei ragazzi da evitare' per me se posso dire la mia è un ottima idea, nuova mai sentita perfetta per il prossimo numero." Brook continua a parlare anche se sono sicura né io né il capo la stiamo ascoltando.
"Okay okay, Brook va bene!" Sussurra infine la vecchia donna interrompendo il parlare logorroico di Brook.

Che bello ho il mio primo lavoro da scrivere, l'idea è venuta a me ed è piaciuta metà lavoro è fatto.




CIAO A TUTTE, SCUSATEMI SE QUESTO CAPITOLO ERA UN PO NOIOSO, MA NON SAPEVO COME INTRODURRE IL NUOVO PERSONAGGIO. COMMENTATE DITEMI COSA NE PENSATE

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