Capitolo 19

348 45 17
                                    


POV NIXY

"Spara cazzo!" Grida talmente forte che mi sta per esplodere il timpano.

Mi giro di scatto verso di lui e allora capisco qual era il mio lavoro.

"Cosa?" chiedo tendendo ancora le mani sull'arma.

"Spara!" Grida lui di nuovo.

Io rimetto l'occhio sul binocolo dell'arma e posiziono di nuovo la + sulla testa di quell'uomo.

"Vaii cazzo!" Mi grida Adam.

Un secondo dopo vedo l'uomo disteso a terra.
Non si è sentito niente, perché l'arma è stata silenziosa.

Avevo sparato.

"Vattene!" Mi grida Adam spingendomi forte per prendere lui il controllo dell'arma.

Non appena poggia l'occhio destro sul binocolo spara senza pensarci due volte.

Ha sparato così veloce che io non mi sono neanche vista la scena perché ero per terra.

In quel preciso momento mi accorsi di quanto fosse bravo.

Ora ho capito perché prima ha detto: "Uno tuo, uno mio".

"Sei lenta!" Mi dice porgendomi una mano per alzarmi.

Una volta alzata vedo entrambi gli uomini distesi a terra e due altri uomini che scappano per prendere i loro corpi, sicuramente nostri complici.

Faccio un sospiro mentre Adam prende l'arma per mettere tutto a posto.

"Come mai fai questo lavoro?" Gli chiedo.

"Non sono cazzi tuoi!" Esclama lui senza guardarmi.

"Calmati!" Dico io sorridendo e aiutandolo a mettere le cose nella borsa.

Lui si ferma un'attimo e guarda il vuoto.

"Mia mamma...." comincia a dire. "Lo faccio per mia mamma." Dice infine.

Non faccio domande per non sembrare invadente sperando che lui continuasse.

"Lei lavorava con tuo padre, erano colleghi, ed io ora devo seguirla" disse ricominciando a mettere a posto l'attrezzatura.

"E tu...lo vuoi fare?" Chiedo io.

"Io non lo so!" Esclama lui deciso.

"Ti piace?"

"Credo di sì" risponde lui. "Non che mi importi tanto della gente che uccido" continua.

A quelle parole decisi di rimanere zitta.
È solo un bambino, non può capire certe cose.

Una volta scesi dal tetto e arrivati a casa, entrammo dentro e la casa era deserta.

Adam andò a posare la borsa nel salotto e poi andò subito in cucina.

Io andai sopra nella mia stanza dove trovai tutto perfettamente ordinato.

Mentre guardavo l'ordine impeccabile che c'era nella stanza, sentii delle mani prendermi da dietro e un mento appoggiarsi sulla mia spalla.

Era Cameron.

"Eii" dissi prendendo le sue mani che erano appoggiate sulla mia pancia.

"Eii" mi risponse sussurrando.

Mi girai di scatto quando mi venne in mente la sua ferita.

Lui era immobile e dalla maglietta usciva del sangue che gli sporcò i pantaloni.

Mi avvicinai a lui e con un tocco delicato gli alzai la maglietta.

Ormai la fascia bianca non era più bianca, era di un rosso intenso ed era molto umida.

Buio Totale || C.D.Where stories live. Discover now