Capitolo 6

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Quella notte Alec venne svegliato da un grido. Magnus era seduto sul letto ansimante, la fronte madida di sudore.
<<Magnus stai bene?>> chiese Alec preoccupato <<Cosa è successo?>>
<<Niente Alec, torna a dormire>>
Il moro però non era per nulla convinto delle sue parole, quindi continuò ad insistere. Alla fine Magnus dovette cedere.
<<È un incubo ricorrente, anche se non succede da parecchie notti. È dovuto ai miei genitori. Mia madre è morta quando sono nato e mio padre ha cercato di uccidermi, dicendo che era colpa mia.>>
Alec era sconvolto. Non si aspettava che un ragazzo come Magnus, sempre spensierato, potesse aver passato tutto questo.
Non disse ''mi dispiace", in realtà non disse proprio niente, perché non sembravano esserci parole adatte, e qualsiasi altra cosa sarebbe risultata banale. Si limitò ad abbracciarlo e si addormentarono così, stretti l'uno all'altro.
Per quella notte Magnus non ebbe altri incubi, in parte grazie alla vicinanza del moro.
Questo provocò non poco imbarazzo la mattina dopo quando entrami si svegliarono. Parlarono il meno possibile dell'accaduto, anche se nessuno dei due poteva smettere di pensarci.
Alec controlló il cellulare ignorando come al solito le chiamate di Isabelle. Decise di non andare a scuola neanche quel giorno. Si mise a leggere, poi si ricordò che aveva proposto a Magnus di fare una maratona di Harry Potter.
Cercò il primo film e i due ragazzi si sedettero sul divano a guardarlo. Alec lo conosceva ormai a memoria, mentre Magnus continuava a fare domande e a commentare.
A un certo punto il telefono di Alec squillò.
<<Scusa, mi sono dimenticato di abbassare la suoneria>> disse il ragazzo rifiutando la chiamata che, come sempre, era da parte di sua sorella. La ragazza, però, continuò a chiamare insistentemente, tanto che Magnus lo incitò a rispondere.
<<Potrebbe essere urgente>> cercò di convincerlo.
<<Si, come no>> disse Alec ma decise comunque di rispondere.
<<Oh Alec, finalmente>> la voce della sorella era preoccupata <<sto provando a chiamarti da ore>>
<<Cosa c'è?>> chiese Alec.
Isabelle esitò per qualche istante prima di rispondere, indecisa su come dare la notizia al fratello.
<<Mamma e papà stanno tornando>> le parole le uscirono tutte d'un fiato e Alec ci mise un po' ad elaborarle>>
<<Devi tornare subito a casa e fare finta di niente>> continuò la sorella <<andranno via questa sera>>
<<Cosa? Quando arrivano?>>
<<Beh, diciamo tra circa un'ora?>>
<<Stai scherzando?>> chiese Alec, che stava iniziando ad elaborare il tutto <<E me lo dici solo adesso?>>
<<Ho provato, ma tu non rispondevi. Non provare a dare la colpa a me.>>
<<Ok, va bene. Dammi mezz'ora e sarò a casa>> detto questo chiuse la chiamata e iniziò a correre per tutta la casa, cercando di prepararsi il più in fretta possibile. Intanto spiegava la situazione a Magnus, che si offrì di accompagnarlo a casa sua.
Alec non sapeva che il ragazzo sapesse guidare, ma non si fece troppe domande in quel momento. L'importante era arrivare a casa prima che lo facessero i suoi genitori. Per fortuna ci riuscì, anche se trovò proprio Jace ad aspettarlo nell'ingresso.
Sua sorella arrivò poco dopo con un ghigno soddisfatto a dipingerle il volto, mentre Alec ormai cominciava a capire qualcosa.
<<Hei Alec>> disse la ragazza con un tono di voce allegro, molto diverso da quello preoccupato di poco prima <<come va?>>
Il ragazzo si voltò per uscire di casa ma Isabelle lo fermò.
<<Non penso che Magnus ti farà uscire, è lì fuori che blocca la porta, gli ho scritto un messaggio prima di chiamare te. Mi dispiace essere ricorsa alle maniere forti, ma era necessario. Tu devi parlare con Jace>> a dispetto di quello che aveva appena detto, però, Isabelle non sembrava poi tanto dispiaciuta.
<<Adesso vi lascio da soli. Non uscirai da questa casa finché non avrete chiarito>> lo minacciò, poi sorrise allegramente e se ne andò.
Alec aveva sempre saputo che la sorella era una brava attrice, ma stavolta si era proprio superata. La rabbia cominciò piano piano a cedere il posto all'imbarazzo. Visto che non si decideva a parlare, cominciò Jace.
<<Senti Alec, sono ancora sconvolto per quello che hai detto, anzi che ha detto Izzy, ma mi manchi. Sappi che per me va bene, sono io che mi devo scusare per come mi sono comportato. Sono stato proprio uno stronzo a portare a casa Clary davanti a te, eh?>> anche Jace sembrava piuttosto imbarazzato.
<<Wow, non me l'aspettavo>> rispose Alec, stupito del fatto che il biondo non solo non l'avesse insultato, ma che si fosse addirittura scusato.
Jace gli andò incontro e lo abbracciò e Alec ricambiò la stretta. Poi il biondo gli chiese
<<Ma quindi ti piaccio? Nel senso, ne sei proprio sicuro?>>
A quella domanda Alec rifletté su quello che era successo in quell'ultimo periodo. Ripensò a Magnus e a quello che aveva fatto per lui, a come lui l'aveva consolato quando aveva avuto quel l'incubo e a come avevano dormito abbracciati per tutta la notte. E finalmente capì che non ne era più così sicuro.

Hei, salve a tutti. So che sono un po' in ritardo ma volevo comunque dire che ieri è morto John Hurt, il nostro Ollivander in Harry Potter. E anche il 2017 inizia bene.

Malec- AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora