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«Oddio, ora vomito!» piagnucola Ashton con un'espressione terrorizzata sul viso leggermente verdognolo.

«Mi sudano pure le mani!» singhiozza melodrammatico. «Non mi sento neanche le gambe!»

«Smettila!» mormora al mio fianco Luke, nascondendo con una risata il suo nervosismo, arpeggiando distrattamente con la chitarra appesa al collo.

«Meno quindici minuti, ragazzi!» annuncia la voce possente e roca di Marcus, il nostro manager, voltandosi velocemente verso di noi prima di riprendere a dare ordini per gli ultimi preparativi.

«Morirò!»

«Non fare il melodrammatico, ti prego!» piagnucola Luke, passandosi una mano davanti al viso in un gesto nervoso.

«Distruggerò la batteria come l'altra volta!» continua Ashton, ignorando completamente le parole del biondo.

«Fletcher, stai zitto due secondi.» m'intrometto scuotendo nervosamente le braccia, cercando inutilmente di allentare la tensione.

Nelle vene ho talmente tanta di quell'adrenalina mista ad ansia e nervosismo che basterebbero per farmi fare di corsa Francia – Australia e ritorno.

«E se le bacchette mi sfuggissero e colpissero di nuovo qualcuno?», insiste il nostro batterista iniziando anche a mordicchiarsi le unghie. «E se uccide...-»

«Avete visto il mio plettro?» domanda Michael di ritorno dal bagno, tastandosi distrattamente le tasche dei pantaloni neri che indossa.

Tutto quello che ottiene è un gemito disperato da parte di Luke.

«Ecco, Michael ha perso il plettro!» la voce di Irwin riprende a parlare freneticamente. «Questo concerto sarà un disastro.»

«Michael si ricorda a malapena come si chiama.» borbotto tastandomi le tasche dei miei pantaloni alla ricerca dell'accendino, ottenendo un'occhiataccia dal diretto interessato.

«Usa questo!» sbotta Luke con una nota di nervosismo nella voce, lanciando uno dei suoi plettri all'altro biondo che prontamente lo afferra.

«Devo finire di accordare la chitarra.» aggiunge poi quando individuo un accendino su un tavolino. «Venite con me?»

Lo afferro, scuotendo la testa.

«Fumo un attimo e poi arrivo.» mi giustifico sfilando l'ultima sigaretta dal pacchetto.

Luke e Ashton si scambiano un veloce sguardo, ma ad attirare la mia attenzione è la smorfia di disapprovazione che incurva le labbra di Michael.

«Torno subito.» lo tranquillizzo, infilandomi la sigaretta tra le labbra. «Una decina di minuti e ci sono.» ripeto superando l'uscita del camerino senza neanche aspettare una loro risposta.

Evitando di scontrarmi con qualcuno dello staff che si aggira per i corridoi del backstage in preda agli ultimi preparativi, raggiungo velocemente la porta di sicurezza.

Ho la mano sulla maniglia quando una voce mi blocca.

«Dove stai andando?»

George mi guarda severamente. Sfilo la sigaretta dalle labbra, afferrandola tra l'indice e il medio per mostrargliela.

«Il tempo per una sigaretta.»

George mi guarda sempre più scettico.

«Giuro!» aggiungo con un sorriso adulatore, abbassando la maniglia della porta.

«Non dovresti fumare prima di un concerto.» borbotta non proprio convinto, voltandomi comunque le spalle e lasciandomi andare.

Gongolando internamente, esco dall'edificio e mi dirigo verso un piccolo muretto per sedermici sopra.

Twelve Minutes// Calum Hood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora