Prologo

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[Premessa autrice. Questo romando è ancora in costruzione. Cioò vul dire che non è stato sottoposto a nessuna opera di editing professionale e che probabilmente la versione definitiva, cartacea ed ebook, presenterà migliorie e differenze stilistiche nella trama. A parte questo....vi auguro buona lettura. Sono felice di avervi ancora qui con me. Flavia]




"Non posso muovermi"

Gli occhi cercano di farsi strada nel buio denso e spesso come catrame che mi circonda.

Il silenzio assordante si riempie del rantolo disperato creato dai miei respiri.

Provo ad alzarmi ma i polsi e le caviglie sono morsi da strette manette di ferro ruvido che ad ogni movimento si conficca nella carne lacerandola.

Sento il sangue colare lungo le dita, la mia camicia ormai ridotta in brandelli ne è imbevuta.

Alzo le braccia con fatica, ogni minimo movimento manda in cortocircuito il mio corpo irradiando scariche di dolore che mi fanno strillare e contorcere senza vergogna. Del liquido caldo scivola sulla fronte, aprendo un varco tra i capelli che si sono appiccicati intorno al mio viso. Muovere le braccia mi strappa l'ennesimo, agghiacciante, gemito di vivida sofferenza; la spalla destra deve essersi lussata nell'inutile tentativo di fuggire ai miei aggressori, penso raggiungendo la ferita aperta sulla testa con le dita, e solo in questo momento mi rendo di conto di stare tremando.

Lo squarcio deve essere lungo circa 5 cm, largo almeno un paio. Andrebbe suturato ma non mi stupisce che nessuno si sia preso la briga di farlo. Ingenuamente provo ad irradiare la fonte della mia energia per autoguarirmi, ma appena il famigliare formicolio inizia a crepitare a fior di pelle, dalle morse intorno alle mani si sprigiona una scarica elettrica così potente da mandarmi gambe all'aria; la schiena finisce contro la parete fredda e irregolare della mia prigione spezzandomi il fiato. "Manette forgiate con la Polvere di Osiride", avrei dovute immaginarlo, la Polvere Nera degli Dei Egizi, l'unica sostanza in grado di neutralizzare i miei poteri.
Crollo a  faccia avanti riverso sulla terra che fa da lurido pavimento alla mia angusta segreta.

"Perdonami mon ange..." penso mentre il sangue continua a scivolare via dalla ferita senza pietà colando sulle palpebre socchiuse e le iridi ormai spente, fin quando il buio mi inghiotte, di nuovo.

BEYOND THE TIME Volume II - IL RITORNO DEL VIEUXWhere stories live. Discover now