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Thomas's Pov

Io e Chuck stavamo guardando con tanto di occhi a cuore le avventure del pirata più grande della storia o meglio "della storia del cinema": Jack Sparrow. Un uomo sexy che aveva fatto sognare generazioni, forse perché interpretato dal sex-symbol Johnny Depp o, semplicemente, perché si coglieva il fascino che, con modi bizzarri, usciva a salvarsi dalle situazioni più assurde.

In un certo senso mi rispecchiavo; anch'io combinavo guai, avevo una vita movimentata e perché negarlo? Anch'io ero figo...E i gemiti di Newt ne erano la prova.

Era quasi al termine il primo film della saga e non mi andava di vedere il secondo. Ero stanco, la tensione che fosse accaduto qualcosa di brutto a Newt e tutte quelle notizie avevano reso quella giornata soffocante; mi ero rilassato solo con Newt a letto ma, anche lì, eravamo stati costretti a tagliare i tempi per via di Chuck.

Credevo che quel bambino fosse più dolce...Era rimasto soltanto un cucchiaino di gelato e sia io che il pivellino lo bramavamo con tutti noi stessi,  ecco perché Charles aveva dato il via alla battaglia dei cuscini.

"Chi è più bambino? Ho i miei dubbi."

"Din ci sei ancora ?" Come potevo illudermi che il mio unico neurone mi avesse abbandonato? E come, invece, lui poteva chiedermi tale cosa? Stavo contribuendo a far ridere Chuck, un bambino con una vita di merda.

"Sempre, faccio parte di te...mettitelo in testa"

Sì, aveva ragione: era il mio neurone e faceva parte di me, non potevo facilmente liberarmene anzi, non potevo proprio in nessun modo e caso. Dovevo convivere con quella parte di me che sopportavo sempre meno.

"Piuttosto di pensare a come sbarazzarti di me, pensa al tuo Newt che sembra scomparso dalla visuale,  è finito il film e non ne ha visto neanche cinque minuti, è dall'inizio che è chiuso in cucina e non credo che sia a strafogarsi schifezze!"

Anche stavolta aveva ragione...mi ero lasciato coinvolgere da Chuck, dal film che mi ero scordato completamente che Newt non era più tornato. Mi alzai e senza dare alcuna spiegazione mi avviai in cucina. Trovai la porta chiusa che aprii senza alcuna esitazione.

Trovai Newt a 90°, sì... era proprio in quella posa, le braccia erano tese in avanti poggiate saldamente al tavolo, la schiena curvata in avanti e il capo abbassato, aveva il sedere poco sporgente quindi....anche se tutti avessimo pensato male, no...non voleva farlo.

Mi avvicinai cauto, qualcosa non andava.

Non aveva visto neanche cinque minuti di Pirates of the Caribeean ed era piuttosto silenzioso non che le altre volte ballasse e lanciasse coriandoli però...era troppo giù di corda. Come gesto istintivo, per fargli capire che  per ogni cosa ci sarei stato, poggiai dolcemente la mia mano sulla sua spalla. Sussultò e alzando il capo, i nostri sguardi si incrociarono. Ero stupido, combina guai ma non un perfetto demente a cui era incomprensibile il messaggio che gli occhi di Newt stavano lanciando: aveva bisogno di me perché qualcosa lo turbava e non poco.

-Newt...-proferii a bassa voce. Temevo la sua reazione, in alcune situazioni aveva dato accenni di  bipolarismo; avrebbe potuto canzonarmi da un momento all'altro, picchiarmi e fare tante altre cose inimmaginabili. Allontanò la sedia dal tavolo e si sedette tutto in un merito silenzio. Feci lo stesso. Mi guardò, e appena i nostri occhi si scontrarono nuovamente, abbassò il capo. Voleva celarmi qualche mistero? Inutile. 

Sollevò un angolo della bocca.

-Quello sarebbe un sorriso?-  domandai retorico,  era un riso alquanto falso. Newt ed io avevamo soltanto una cosa in comune: non sapevamo mentire l'uno all'altro e questo poteva essere qualcosa di positivo o estremamente negativo.

Indelible||Newtmas||[In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora