CAPITOLO 16 - Sono qui!

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Sono in ospedale in attesa dell'ecografia. Sto sempre più in ansia per la salute del mio bambino. Se dovesse succedergli qualcosa non me lo perdonerei mai. Insieme a me c'è Jake. Non mi lascia nemmeno un minuto da sola. Quanto sono fortunata ad avere un migliore amico così?
Mia madre è insieme ai miei bambini nella sala d'attesa, dopo questo appuntamento mi dimetteranno dall'ospedale. Ormai qui sono a casa così si può dire! Mi sdraio fissando il soffitto mentre un paio di lacrime mi scendono lungo le guance. Ho troppa paura.
La Dottoressa entra dopo un paio di minuti attirando l'attenzione mia e di Jake.
<<Bene, Signora Holmes, adesso faccia un bel respiro e si alzi la maglietta!>> mi ordina la Dottoressa con il sorriso stampato in faccia.
Jake si avvicina e si siede di fianco a me tenendomi la mano.
La Dottoressa ci guarda con uno sguardo malizioso e chiede:
<<Lei è il marito?>>
Improvvisamente io e Jake ci guardiamo perplessi e cominciamo a ridere a crepapelle.
La Dottoressa rimane come un'idiota chiedendosi il perché fra se e se.
<<No no, lui è come un fratello per me... Il padre del bambino non può essere qui oggi.>> dico io tornando subito seria.
La Dottoressa alza un sopracciglio e poi sorride convinta.
Subito dopo accende il macchinario per monitorare il bambino e successivamente mi spalma una crema sulla pancia.
La Dottoressa prende la macchinetta attacca tramite un cavo al macchinario principale e lo poggia delicatamente sulla mia pancia.
Prego Dio che tutto vada bene mentre chiudo gli occhi e facendo lunghi sospiri.
Dopo un lungo silenzio finalmente sento un suono che mi da moltissimo sollievo:
Il battito del bambino si fa sentire immediatamente e non posso non esserne completamente felice.
<<Il suo bambino sta benissimo, Signora Holmes!>> dice la Dottoressa facendo un largo sorriso.
Volto lo sguardo immediatamente a Jake che mi sorride all'istante.
<<Guardi!>> mi dice la Dottoressa attirando la mia attenzione.
Stiamo guardando lo schermo del macchinario principale che presenta uno sfondo in bianco e nero con un esserino minuscolo.
<<Quello è il suo bambino!>> continua.
Sto rivivendo questa bellissima sensazione ancora una volta. Le altre ecografie le ho passate insieme a Jamie che per poco non sveniva dall'emozione. Come vorrei che fosse qui insieme a me a vivere questo momento bellissimo.
Dopo un paio di minuti la Dottoressa sembra cambiare espressione.
<<Un momento!>> dice lei facendomi preoccupare.
<<Che succede, Dottoressa? Mi dica per favore che non è nulla di grave!>> la imploro.
Lei rimane concentrata sullo schermo finché ad un certo punto fa un altro largo sorriso e guardandomi negli occhi mi da un'altra super-notizia:
<<Non è il solo che sta crescendo dentro di lei, abbiamo due gemelli qui!>>
Improvvisamente spalanco la bocca iniziando a piangere come una bambina. Sono due, sono due dentro di me.
Jake si alza all'improvviso e mi abbraccia emozionandosi anche lui.
La Dottoressa successivamente mi dice:
<<Le ho programmato il prossimo appuntamento. Mi raccomando, non manchi!>>
<<Alla prossima!>> esclamo mentre mi ripulisco della crema sulla pancia.
Non riesco ancora a crederci. Avrò due gemelli! Eppure anche se ho già provato questa bellissima sensazione è sempre emozionante come la prima volta.
Voglio andare da Jamie al più presto, voglio mostrargli i suoi figli sulle fotografie scattate dal macchinario. Ne sarà entusiasta, lo so!

Sono stata finalmente dimessa dall'ospedale. Adesso voglio soltanto stare a casa mia in pace da tutta questa situazione. Come starà Ariana? Mi viene di continuo in mente, non so proprio cosa fare. Prima di tornare a casa però ho deciso di andare a far visita a Jamie. Voglio raccontargli dei nostri due bambini, voglio vedere la felicità nei suoi occhi. Gabriel ed Erika mi vengono incontro. Sono nel corridoio dell'Ospedale con il borsone sulla spalla. Appena vedo i miei figli butto lo zaino per terra e corro verso di loro felicissima. Mi inginocchio avvolgendoli tra le mie braccia. Sono così contenta di sentire che stanno bene. Loro sono la cosa più importante della mia intera vita. Guardo i loro visi bellissimi e li accarezzo sorridendogli.
<<È vero che avremo due fratellini, Mamma?>> mi chiede Gabriel entusiasta.
<<Ma certo, tesoro! Potrete giocare con loro quando saranno più grandi.>> dico io.
Loro esultano allegramente. Mio padre arriva dopo pochi secondi davanti a noi.
<<Non vedevano l'ora di vederti!>> dice Papà.
Mi alzo in piedi tenendo gli occhi fissi su mio padre e non posso non abbracciarlo affettuosamente, ma conosco troppo bene le sue espressioni, e so che sta fremendo dal dirmi qualcosa.
<<Qual è il problema?>> gli chiedo senza esitare.
<<Abbiamo trovato Matt! Era emigrato in Pennsylvania, ma per fortuna lo abbiamo catturato prima che potesse sfuggici una seconda volta.>> dice lui.
lo guardo spalancando gli occhi. Pennsylvania, è parecchio lontana dal nostro stato. Ma sono super felice. Finalmente avremo altre risposte. Chissà come si sentirà Maya a riguardo, povera...
<<Dov'è adesso?>> gli chiedo immaginando la risposta.
<<In prigione. Ha diverse accuse contro di se, ma senza un processo penale non possiamo decidere nulla. Lo abbiamo messo in prigione soltanto temporaneamente. Oggi pomeriggio sarà interrogato in sede.>> conclude papà mettendo le braccia conserte.
<<Capisco... bene, andiamo? Vorrei prima passare da Jamie. Magari vorrà vedere anche i bambini...>> dico.
Mio padre mi guarda un po' perplesso.
<<Non credo sia una buona idea!>> dice lui.
<<Perché non dovrebbe? Magari vedendoli potrà guarire più in fretta.>>
<<Non credo sia buono per i bambini.>>
<<Papà, hanno bisogno di vedere il loro padre. Di sicuro le infermiere mi daranno il permesso.>>
C'è un attimo di silenzio che viene interrotto da Erika:
<<Nonno, voglio venire in braccio!>>
Guardiamo verso il basso notando Erika con le braccia verso l'alto rivolte a mio padre.
Scoppiamo subito a ridere e Papà si piega per prenderla in braccio.
<<Allora andiamo!>> dice lui mentre alza le sopracciglia e si gira verso gli ascensori.
Guardo Gabriel con un sorriso stampato in faccia porgendogli la mano. Lui la prende e dopo aver preso il borsone scendiamo giù verso l'uscita attraverso l'ascensore.

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