Capitolo 12

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Archie, a quelle parole, mi guardò stranito: «Tu conosci questo tizio?» fece una pausa, il viso sembrava congelato in un'espressione stupita e divertita allo stesso tempo. «Lo conosci di persona?»

Al ché io mi girai a guardarlo con ancora più stupore. «Sì, è uno di quelli che abbiamo interrogato ma ci aveva detto di non conoscere la vittima, tuttavia penso che quest'uomo sia una celebrità se mi hai fatto questa domanda.»

Archie prese la tastiera e iniziò a digitare, in mezzo secondo approdammo su un sito per nerd in cui si programmavano eventi e fiere a tema, prettamente riguardante il mondo dei videogame. «Questo sito è la Gerusalemme per chi ama partecipare a tornei online di GDR.»

«Intendi i giochi di ruolo?»

«Sì, l'ultima edizione è stata all'inizio di quest'anno, il montepremi era di mezzo milione di dollari» Cercò la sezione di foto e video risalenti a quell'edizione «indovina chi è stato l'ultimo vincitore.»

Dopo aver cercato nella galleria, Archie selezionò il video della premiazione: un ragazzo con la divisa ufficiale dello staff aveva fatto salire sul palco il vincitore, accompagnato dalla sua giovane fidanzata. I fotografi inquadrarono il viso del ragazzo che teneva ben saldo tra le mani il tanto agognato assegno da mezzo milione. Alla sua destra, con un microfono, il ragazzo incaricato annunciava che «Con un punteggio da record, il più alto di tutte le precedenti edizioni, il vincitore di questa nuova edizione è Brett Dawson!» seguito da un fragoroso applauso degli spettatori accorsi da tutta la Contea.

«Fai un'inquadratura sulla ragazza» Non c'erano dubbi che fosse lei ma per evitare intoppi col sistema era meglio essere organizzati. «puoi migliorare un po' la grafica della foto?»

«Mi prendi in giro? È una stupidaggine» bastò premere qualche tasto per ottenere un'immagine nitida del volto di Laura. «Ecco fatto. È lei?»

«Direi proprio di si, dopo mi servirà anche una copia cartacea delle mail che si sono scambiati.» Archie me le mandò in stampa insieme alla foto.

«Hai bisogno di qualcos'altro? Ho ancora qualche minuto prima che Greg o Sofia vengano a chiedermi aggiornamenti.»

«In questo momento no, mi occorrerà un mandato per visualizzare i suoi conti bancari, credo che quell'uomo non ci abbia detto tutto.» Dissi alzandomi dalla sedia, per fortuna il fastidio al ginocchio non si faceva più sentire da un po', il che mi rendeva il lavoro molto più semplice.

Archie chiuse il sito web che stavamo controllando per tornare a scansionare i video della sorveglianza. «Se può esserti d'aiuto, ho visto passare Jim qua fuori giusto poco fa, dovrebbe essere in ufficio.» Disse poi prendendomi i fogli che gli avevo chiesto dalla stampante per poi rendermeli.

Grazie Archie, mi sei stato davvero d'aiuto. Ci vediamo!» Dissi. Appena fuori dal suo laboratorio scorsi, in lontananza e in prossimità dei bagni maschili, una chioma castana con riflessi biondi che conoscevo bene. «Greg!» Dissi ad alta voce, il ragazzo si girò di scatto come se lo avesse chiamato un fantasma ma, quando mi vide, si rilassò del tutto dopodiché mi venne in contro. «Qualcosa non va?» Chiesi divertita.

Greg divenne paonazzo. «Sofia oggi è di pessimo umore e quindi mi sono dovuto sorbire tutte le sue lamentele su quanto la collaborazione del Mirage sia scarsa, per questo mi ero nascosto nei bagni. Quando mi hai chiamato ho pensato fosse lei.»

Il fatto che Sofia si alterasse a dismisura quando la gente non collaborava non mi era nuova infatti trattenni a stento un risolino. «Dai non è tutta questa fine del mondo» gli dissi ancora. In quell'istante, però, vidi Jim Brass uscire dal suo ufficio e trascinarsi verso le macchinette del caffè. «Greg, perdonami ma devo proprio andare. Ci sentiamo più tardi.» lo liquidai in fretta per correre dietro al capitano, mi serviva assolutamente quel mandato o non avremmo mai inchiodato l'assassino.

Waking up in VegasWhere stories live. Discover now