Non lasciarmi

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"Ehi, nanerottolo" mi volto verso quella voce squillante e fastidiosa.

"Cosa vuoi Quattr'occhi?" chiedo esasperato, ho litigato con Eren, non ho voglia di parlare con nessuno.

"Ho saputo da Eren che avete litigato, ma non ha voluto dirmi il motivo"

Sinceramente non lo so nemmeno io; sto per rispondere che questi non sono affari suoi, quando la campanella suona, segnando l'inizio delle lezioni.

Mi incammino verso l'entrata. Non passano nemmeno due minuti che sento Hanji imprecare.

"Cosa c'è, adesso?" le chiedo sbuffando.

"Ho dimenticato il cellulare- piagnucola -Non è che potresti prestarmi il tuo?" dice assumendo la tipica faccia da cane bastonato.

Rispondo con un No secco e lei inizia a lamentarsi tanto che perdo la pazienza e le consegno il mio iphone 6S nero

"Tieni, basta che la smetti di lagnarti. Forza andiamo in classe o faremo tardi"

"Va bene, grazie nanetto" sbuffo e vado in classe.

Appena entro noto Eren con la testa appoggiata sul banco ed Armin che gli sussurra qualcosa.

Prendo posto e subito il professore fa il suo ingresso dando inizio a 5 ore di pura noia.

Alla fine delle lezioni scopro che mi toccano le pulizie dell'aula.

Non è una tragedia, io amo pulire.

La cosa preoccupante è che sono in gruppo con Hanji ed Eren.

Iniziamo a pulire, quando Hanji chiede al moccioso di andare a prendere un altro secchio e mi chiede di accompagnarlo; sto per ribattere ma lei, intuendo la mia risposta, mi fulmina con lo sguardo.

Per questa volta decido di lasciar stare e seguo il moccioso.

Ci voltiamo entrambi verso la porta che sbatte, per quanto il buio del piccolo stanzino ce lo permetta.

Non ho la minima idea di come la porta si fosse chiusa.

Un colpo di vento? O forse no.

Un'ipotesi, o meglio un nome, attraversa la mia mente come un fulmine a ciel sereno: Hanji Zoe.

"Cazzo. No." dico, conoscendo il problema di quella porta.

"C-cosa c'è?" chiede il moccioso, sentendo il mio tono esasperato, mentre cercava l'interruttore della luce, tastando la parete.

"È inutile che continui a cercare, moccioso. L'interruttore è all'esterno e come se non bastasse questa stupida porta è difettosa può essere aperta solo dall'esterno." forse era meglio se stavo zitto.

"Che cosa? Chiusi qui? Spero tu stia scherzando." dice Eren con voce tremante.

"Non sto scherzando, non ne avrei motivo." confermo, passandomi una mano tra i capelli.

Tasto le tasche e come previsto il cellulare non c'è.

Dannata Quattr'occhi, appena esco di qui non la passerà liscia.

"Cavolo. Apriti." soltanto il modo in cui Eren ha pronunciato queste parole, mi ha fatto sbiancare.

Perché c'è qualcosa che non va, lo sento.

"No, no, no, no." ormai è una litania continua.

Il moccioso continua a battere le mani sulla porta in preda al panico, cercando di aprirla senza alcun risultato; mentre io lo guardo preoccupato.

"No. Ti prego, apriti"

Devo fare qualcosa.

"Eren" lo afferro per le braccia e lo tiro indietro stringendolo a me con la schiena schiacciata contro il mio petto.

Raccolta One shot ereri Where stories live. Discover now