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, dove cova una scintilla, il minimo soffio basta spesso per ravvivare la fiamma.
-cit. Victor Lebrun

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Venerdì, 29 gennaio 2016

Le cose stanno procedendo abbastanza bene in generale.

Dopo la mia sospensione di tre giorni, gli zii di certo non erano contenti e li ho convinti io a punirmi, vedendo il viso di mia madre in quello di mia zia Diane.

Ho cercato di non sentirmi in colpa ma il giorno dopo mi sono presentata dalla preside per darle i compiti e le ho anche chiesto di porgere le mie scuse alla professoressa di storia.

Non so che cosa mi fosse preso in quel momento, forse era veramente tutta la rabbia repressa di questi ultimi anni. Mi sono sentita come una bomba con la miccia accesa. Una volta raggiunto l'esplosivo non si può più tornare indietro e scoppia. E sono scoppiata davvero. In senso figurato, ovviamente.

Ho anche dovuto raccontare un altro pezzo della mia storia a Taylor, in quanto avevo preso un altro bel voto in biologia. Questa volta, però, ho lasciato che fosse lui a pormi una domanda che riguardasse il mio passato.

Lunedì, 25 gennaio 2016

Ero appena uscita vittoriosa dall'aula di biologia, contenta di aver preso il massimo dei voti anche in questa verifica. Il professore ha detto che se continuerò a lavorare così, andrò sicuramente in Australia per lo scambio culturale.

<<Ehy, dove credi di andare così svelta?>> venni bloccata da una grande mano sulla spalla che mi fece voltare subito dopo.

<<Per piacere, Taylor. Ricordati il nostro patto. Io ti dico le cose e tu ti allontani. Solo che non lo stai facendo. Ti ho visto l'altro giorno, quando sono caduta, che ridevi pure tu e che mi hai mimato quella frase con il labiale.>> dissi scocciata, dicendogli finalmente ciò che pensavo riguardo a questo "patto".

<<Se pensi che abbia detto io ad Eva di farti lo sgambetto, ti sbagli di grosso.>> mi guardò serio, puntando il suo sguardo nel mio e lasciò andare la presa sulla mia spalla.

<<E va bene.>> sbuffai e poi roteai gli occhi mentre incrociavo le braccia sotto al seno.

<<Quindi devo svelarti una nuova cosa? Dunque...>> pensai a qualcosa che non gli facesse capire del tutto ma lui mi bloccò.

<<Sono io che voglio sapere una cosa riguardo al tuo passato. Chi è Lucius?>> quando mi fece quella domanda, mi paralizzai di colpo.

Come faceva a sapere il suo nome? Non l'ho mai detto a nessuno e Carter non sarebbe così stronzo a tradire la mia fiducia, andando a raccontare i miei fatti alla persona più sbagliata di tutte.

Pensai e ripensai, perdendomi con lo sguardo nel vuoto. Tutte le voci cominciavano a risultare ovattate alle mie orecchie e riuscivo solo a concentrarmi nel capire quando avessi detto quel nome.

<<Passerottino? Ci sei?>>

<<Sì, e smettila di chiamarmi così. Comunque Lucius era mio padre.>> dissi seria, senza incrociare i suoi occhi. Mi avrebbero trafitta, come lui aveva trafitto me.

Try Again. ||Taylor Caniff||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora