3 - Se vuoi la pace prepara la guerra

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I ferri per ol'man Goose erano pronti accanto alla balestra, smontata e chiusa nella morsa: gliel'avrebbe consegnati dopo il tramonto...ora c'era altro più divertente da fare.

Samael accarezzò con gli occhi e il sorriso la cremagliera luccicante, gli archi doppi di corno e legnoferro, i tiranti di cuoio intrecciato: ecco a voi la Kalimera, sia lode al Diobellissimo, un fottuto capolavoro di ingegneria Samaelica (e gli venisse la pellagra a chi dice il contrario!): piccola stronza con libbraggio da centocinquanta, cinquecento piedi-libbra di forza e stabilità a sessanta iarde...e con i flettenti di quel metallo strano e qualche gioco di carrucole, calcolava che avrebbe potuto finanche quadruplicare il carico, cazzo e porca tròja!

...l'unico problema - almeno per le sue braccia poco prestanti, masticò sentendo l'eccitazione smorzarsi - era il meccanismo di ricarica totalmente muscolare: attualmente la cadenza era di un colpo ogni settantadue secondi (e otto bestemmie) dettaglio che rendeva, all'atto pratico, il suo prezioso prototipo del tutto inutile in un vero scontro.

Il giovane scosse la testa richiudendo il problema nel barattolo del grasso; la versione non miniaturizzata dell'ingranaggio, che aveva già preso forma nella sua testa, aspettava giusto di fianco: una vite infinita lunga una spanna, cava al centro, era infilata in un bastone di nocciolo ed era libera di ruotare, agganciata a una ruota bruciacchiata reduce dal disastro; a sua volta la ruota era inchiodata a un cilindro di legno, anche lui sostenuto da due treppiedi, e un cubito e mezzo di corda penzolava giù.
Fece ruotare il bastone, la vite trasmise il movimento alla ruota, la corda si riavvolse: bene. Adesso veniva il difficile.

Samael tirò fuori da un cassetto del banco l'occhio di tempesta, lo appoggiò nel suo portauovo bruciacchiato e questo iniziò a vibrare leggermente diventando caldo come una stufa: due fori anneriti portavano la tempesta fuori e dentro l'occhio, sapeva che si chiamavano 'fase' e 'ritorno' perché la tensione fa come l'acqua, però dentro il metallo, e torna sempre a casa come l'uccello delle pergole!

Da un jack arancione sporgevano due spanne di filo concluso da un grumo annerito: lo infilò nel portauovo, gocce di plastica caddero sul banco mentre i fili scoperti si arroventavano istantaneamente.
Il giovane ridacchiò sentendo i capelli drizzarsi; ficcò un secondo spinotto, viola, nell'altro buco e il filo gli sussultò fra le dita sputacchiando scintille. Sei incazzata putea? Ora te lo do io qualcosa da mordere...

Avvicinò i capi alla vite infinita, uno all'inizio e uno alla fine, scoccando saette in miniatura; la vite diventò rossa nel giro di due secondi, iniziò a sussultare, a crepitare, a fumare...ma non sembrava avesse la minima intenzione di muoversi. Ma la Madonna del Diobellissimo...

...ma perchè non girava??? Deve girare, c'era scritto nei libri di gran pa', la tensione muove il metallo, entra e poi esce e nel farlo lo trascina: ma le scritture non sono complete e anche questo lo sapeva, perché gran pa' era morto lasciando le sue scoperte a metà.

...ma Belsignore abbaiante che manca adesso? Un chiodo si sollevò, volò verso la vite energizzata, lo guardò che rimaneva attaccato e iniziava a fondere. Un'intuizione gli lambì la mente nella puzza di tempesta insoddisfatta: la tensione...genera attrazione...ma allora ma se ci metto della magnetite dove cazzo è finita-

"...si può giovane?".

-*_~'

Samael sobbalzò, l'intuizione svanì, i fili scoperti toccarono il metallo e la vite sgroppò come un asino punto da una vespa: "CAZZO!". Scintille gli esplosero in faccia disperdendosi sugli occhialoni protettivi e strinandogli la chioma mentre il castello di bastoni e ingranaggi franava al suolo (tirandosi dietro gran parte della paccottiglia che ingombrava il banco).

Maragogg Ventregonfio e il Cavaliere ElettricoWhere stories live. Discover now