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Vic's POV:

Mi sentivo cosi' bene, cosi' fottutamente bene che quando Kellin fini' di cantare, un senso di tristezza s'impossesso' di me. Cavoli, che stava succedendo? "Vic..." mormoro' il ragazzo. "Dimmi Kellin". Lui inizio' a pizzicarsi le labbra. Immaginai che stesse per dire qualcosa che aveva timore a confessare. Mi concentrai su quel suo movimento continuo. Sembrava quasi un'ossessione, ma dovetti tornare alla realta' purtroppo. "Sono felice di essere venuto qui" mi disse. Notai un lieve rossore sulle sue guance pallide e a causa di quell'affermazione, sentii che anche le mie si stavano colorando. Gli sorrisi, il mio sorriso piu' sincero e lui ricambio'. Era felice e lo ero anch'io.

Scesimo al piano di sotto e Kellin noto' un foglio di carta dietro il bancone della cassa. "Vic, cos'e' questa roba?". Mi voltai e feci quasi cadere i cd che stavo sistemando. Andai a vedere e scoprii che il ragazzo aveva appena trovato le famose regole dello schiaccianoci. Naturalmente Kellin mi chiese chi era il cosiddetto "schiaccianoci" e io gli illustrai tutta la storia e gli feci capire che razza di persona era Jaime Preciado. Quando finii di parlare, Kellin spalanco' gli occhi. A quanto pare l'avevo un po' spaventato. Cazzo. "Kells, tranquillo. E' un po' particolare come tipo, ma non ti mangia. Giuro. Gli faccio schifo io che sono bellissimo" dissi per sdrammatizzare. Scoppio' a ridere. E che risata cazzo. La piu' bella che io abbia mai sentito.

Kellin apprese subito cosa doveva fare e come si doveva comportare con un tipo come Jaime. O almeno, lui disse che aveva capito, ma io non ne fui molto convinto. Quando il capo arrivo', mi ero reso conto di aver lasciato Kellin al piano di sotto. Merda. Non era ancora pronto per tutto questo. Dovevo scendere.

Kellin's POV:

Vic mi aveva lasciato del lavoro da fare al primo piano, cosi' iniziai subito a sistemare i vari dischi sugli scaffali. Ad un certo punto pero', sentii che la porta si spalanco' ed entro' un tipo che, pensai, dovesse essere Jaime, il mio nuovo capo. Quanto mai avevo detto a Vic che avevo capito come approcciarmi con lui. Cazzo, quanto mai. Non sapevo cosa dire, cosa fare. Avrei sicuramente sbagliato qualcosa e lui mi avrebbe cacciato fuori subito il primo giorno.

"Tu! Vieni qui subito". Stava parlando con me. Mi avvicinai a sguardo basso e a piccoli passi. Vic dove sei...? "Sei Kellin vero?Dove cazzo e' Fuentes!?Gli avevo dato degli ordini ben precisi". Aiuto. In quel momento vidi scendere Vic a tutta velocita'. "Buongiorno capo! E' tutto apposto? Come sta sua zia?" gli disse appoggiando un braccio sulla mia spalla. Rabbrividii a quel contatto e mi staccai, insicuro, sempre a testa bassa. Vic sembrava deluso e mi dispiaceva un sacco.

Vic's POV:

Appoggiai il mio braccio sulla spalla di Kellin in segno amichevole, ma lui non ne volle sapere e si stacco'. Ero un po' deluso, ma non lo diedi a vedere, almeno credo. Ad ogni modo, avevo chiesto a Preciado in tono gentile com'era andata all'ospedale e come risposta ricevetti solo un:"Non si corre in negozio, Fuentes". Sentii Kellin ridere. Cazzo. Qui si mette male.

Preciado si avvicino' a Kellin, guardandolo dalla testa ai piedi, proprio come faceva quando si incazzava:"E non si ride qui, Quinn. Sempre che sia tu, visto che non mi hai ancora risposto. Sei muto forse?". Non sapevo cosa mi stesse succedendo, ma avevo una gran voglia di spaccare quella faccia di merda del mio capo. Kellin si ritiro' al piano di sopra senza proferire parola. Preciado alzo' gli occhi:"Ragazzini, tutti uguali...Fuentes! Muoviti a far capire al nuovo signorino, che qui con me non si scherza! Su su, vai!" esclamo' e io tornai in fretta al piano superiore.

Diedi una rapida occhiata,ma non vidi Kellin. Dopo una seconda volta che guardavo, lo trovai rannicchiato in un angolo con le cuffie nelle orecchie e con uno sguardo assente, triste. A quanto pare, Justin aveva ragione. Kellin era molto timido e si offendeva davvero facilmente.

"Kells...e' fatto cosi'. Ci farai l'abitudine vedrai...". Cercai di rassicurarlo in tutti i modi, ma lui non mi degno' nemmeno di uno sguardo. Decisi di togliergli una cuffietta e iniziare a cantare una canzone,riponendo le mie speranze in I'm not okay dei My Chemical Romance.

"Well If you wanted honesty, that's all you had to say. I never want to let you down or have you go, it's better of this way"

Sorrise e non so perche', ma questa cosa mi rincuoro' tanto. Comincio' a cantare anche lui.

"For all the dirty looks, for photographs your boyfriend took, remember when you broke your foot from jumping out the second floor?"

E continuammo a ruota, fino a finire con una fragorosa risata, anche se io m'interruppi quasi subito per poter sentire la sua.

"Vic...come devo fare con Jaime?E' solo il primo giorno e mi sento inutile a causa sua". Guardai Kellin e mi sedetti a fianco a lui. Sospirai. "Purtroppo con Preciado non si scherza mio caro. Devi fare tutto cio' che ti dice e alla fine potra' probabilmente dirti che,nonostante tu sia sempre in ritardo, stai diventando un bravo lavoratore". Sorrise e alzo' lo sguardo. Cercai di capire cosa stesse guardando, ma non riuscii a captare nulla sul soffitto. "Kells, che stai fissando?" gli chiesi. Il ragazzo chiuse gli occhi e poi rispose:"Nulla di che...Pensavo. Pensavo e basta" disse.

Il pomeriggio arrivo' in fretta e Preciado dovette tornare a casa prima perche' si sentiva poco bene. Probabilmente all'ospedale si era preso qualcosa. Appena uscito, io e Kellin facemmo una specie di danza della felicita'. Non mi ero mai sentito cosi' calmo, cosi' allegro. Ma forse perche' non avevo mai conosciuto una persona cosi', che anche con un semplice accenno, una risata, una canzone, uno sguardo, mi strappava un sorriso. Una persona come Kellin, insomma.  Lo conoscevo solo da meno di un giorno, ma sapevo gia' che saremmo diventati grandi amici. Grandissimi amici.

Spazio autrice:

Notte a tutti c:

El.









Living like a king (a kellic story)Where stories live. Discover now