ventitre - prima parte

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Dopo l'esperienza di Chris e Justin nella scuola e dopo aver accompagnato Lauren a vedere quelle creature, tutti e tre i ragazzi si misero in viaggio per tornare alla fattoria.
Lauren sapeva cosa fossero quegli esseri. Il dottore le aveva spiegato alcune cose quando erano in quell'edificio ma Lauren non ne parlò con nessuno del suo gruppo. Lo avrebbe fatto più in là.
Non negò il fatto che quando li vide il suo stomaco si contorse dalla paura. Erano qualcosa di davvero mostruoso. Erano il triplo dei vaganti normali. Se li avrebbero seguiti avrebbero messo al tappeto la recinzione della fattoria con una sola spinta.

Guidarono lungo tutta la pianura finché qualcosa non ostacolò il loro cammino.
Chris, Justin e Lauren furono costretti a fermare i propri veicoli.

-

"Sofia!" Chiamò Camila. "Sofia! Vieni qui!"

"Hey, stai tranquilla," una voce fece spaventare la ragazza più piccola. "Sarà da qualche parte a giocare con Zoey."

"Jenny," salutò Camila. "Devo farle il bagno prima di pranzo."

"Vuoi una mano con quelli?" Disse Jenny sorridendo verso il bucato.
"No no, mi manca solamente da lavare questa felpa di Zoey. Ma grazie," cercò di sorridere. Ma in realtà, voleva solamente urlarle contro le cose peggiori al mondo.

"Senti, Camila..."

"Va tutto bene," sorrise di nuovo.

"No," scosse il capo la ragazza. "Volevo scusarmi di tutto quello che ho causato tra te e Lauren."

"È finita tra me e Lauren, non c'è nulla di cui puoi scusarti. Era consapevole delle sue azioni, ha preferito mettere il cuore e il cervello da parte quando ha deciso di fare quello che ha fatto con te," E immediatamente, il sorriso di Camila scomparve. "E a me sta benissimo così. Meglio aver saputo ora che tipo di persona è Lauren e non più tardi. Ora devo andare a cercare mia sorella," finì appendendo la felpa ad un filo e asciugandosi le mani sul suo jeans.

Camminò verso il fienile, continuando a gridare il nome di Sofia. Era lì che l'aveva vista l'ultima volta.
"Mamma! Mamma! Mamma!" Sentì provenire degli urli dal bosco.

Era la voce di Sofia.

Estrasse la pistola dal suo jeans e incominciò a correre verso il bosco. "Sofia!"

"Mila! Ti prego!"

Arrivò dentro il bosco incominciando a guardarsi intorno. "Sofi dove sei?" Urlò.

"Camila!"

Continuò a correre arrivando fino ad un ruscello d'acqua dove un gruppo, forse di 200 o 300 vaganti, camminava verso Sofia.

"Sofi!" Chiamò Camila. "Sofi, ascoltami. Devi passare il ruscello. Io intanto sparerò qualche vagante per non farli avvicinare a te," disse Camila, tenendo la pistola tra le sue mani tremanti. "Muoviti!"

E Sofi così fece. Il suo piccolo corpo incominciò a correre verso il ruscello facendo attenzione a dove mettesse i piedi. Mentre Camila prese la mira e sparò a 2, 6, 10 zombie che cercavano di avere tra i denti il piccolo corpo della bambina.

"Forza," urlò di nuovo Camila, tenendo d'occhio la sorella. Subito dopo quella parola altri spari si aggiunsero ai suoi. Si girò per trovare Jenny con una delle loro armi tra le mani. Le dedicò un sorriso genuino prima di continuare a fare fuori quelle creature.
Era la prima volta che Camila vide Jenny con un'arma tra le mani, sapendo che il padre le vietò severamente.

Appena Sofia riuscì a passare dall'altra sponda del ruscello, i colpi d'arma cessarono.
Sofia allacciò le sue piccole braccia intorno alla gamba destra della sorella. "Cosa diavolo ci facevi nel bosco da sola, eh?" Disse Camila spaventata da tutta la situazione, con mani ancora tremanti mentre lasciò cadere la pistola al suolo.

"Avevo sentito rumori, volevo provare a sparargli," disse innocentemente Sofia, sapendo di aver sbagliato.

"No, Sofia, no. Non puoi sparare. Sei ancora troppo piccola per fare certe cose," disse Camila spostando i capelli della bimba via dal suo viso.

"Voglio solo tenerti al sicuro," disse Sofia prima di abbracciare la ragazza più grande che spostò lo sguardo sull'altra ragazza che rimase a guardarle tutto il tempo. Camila accennò un sorriso verso di lei per ringraziarla.

-

"Tutto quello che vogliamo sono le vostre armi, non uccideremo nessuno, o meglio, non lo faremo se voi non ci costringete a farlo," disse un uomo robusto seduto sulla sua VMAX 2014. "Le armerie sono completamente vuote e noi abbiamo un gruppo da proteggere, perciò vi chiediamo di lasciare tutte le vostre armi facendo tre passi avanti per poi tornare a fare quello che stavate facendo."

"Anche noi abbiamo un gruppo da proteggere," disse Justin. Lauren sapeva bene che il ragazzo non avrebbe lasciato le armi per qualcuno che nemmeno conosceva.

"Allora capite quello a cui stiamo andando incontro. Stare senza armi quando quei vaganti stanno alle tue spalle 24 ore su 24, non è una sensazione piacevole. Perciò, posate le armi a terra o mi tocca fare il lavoro sporco, e credetemi, oggi non ho proprio voglia," continuò il signore con un sorrisetto nascosto tra la barba sul suo viso.

"Va bene," sussurrò Lauren. Girò il capo verso gli altri due ragazzi al suo fianco per poi fare tre passi in avanti e posare il suo fucile sul suolo.

"Visto? La ragazza lì è una tipa molto intelligente," ridacchiò il signore. "Dai, ora mancate voi due."

Chris imitò la sorella.

Justin rimase a guardarli, ancora insicuro. Non avrebbe dato le sue armi ad un gruppo di quattro vecchi. Le avevano sudate quelle armi.

Justin fece tre passi avanti, piegò leggermente la schiena verso il suolo per poggiarci la sua pistola ma appena lo stesso signore aprì nuovamente la bocca, gli infilò un colpo dritto nel cranio.

"Justin, no!" Urlò Lauren. Spinse il fratello dietro lo sportello aperto della sua macchina per metterlo al sicuro per poi estrarre un'altra pistola e sparare alcuni colpi a caso sperando di aver ferito qualcuno.

Si gettò al suolo appena Justin le ordinò di farlo. Un suono, come quello di un colpo di pistola, ma cento volte più potente le entrò in testa e Lauren tappò le orecchie e tenne chiusi duramente gli occhi.

Si alzò da terra vedendo solamente del fuoco al posto dei signori.
Justin era riuscito a sparare ai serbatoi della benzina delle moto causandone l'esplosione.

"Nessuno si prenderà mai gioco del mio gruppo, bastardi," sentì Justin ridere.

"Figlio di puttana," mormorò Lauren amaramente prima di avvicinarsi a Justin e spingerlo al suolo. "Ti rendi conto di cosa hai appena fatto? Hai un minimo di intelligenza in quel fottuto cervello? Facevano parte di un gruppo, Justin! Usciranno a cercarli!"

"E noi non ci faremo trovare qui quando verranno," disse Chris mettendo una mano sulla spalla della ragazza. "Abitiamo in una fattoria sperduta nella pianura, non ci troveranno mai."

"E se ci riuscissero?"

"Troveremo un modo per salvarci il culo come abbiamo sempre fatto," mormorò Justin.

Ma non sapevano assolutamente ciò che gli aspettava appena sarebbero tornati alla fattoria.

A/N: scusate per l'assenza.

Questo è il penultimo capitolo di questo libro, se riesco domani posterò l'ultimo capitolo!

Ci sarà un sequel non allarmatevi haha! Ci sto lavorando, sto pensando a cosa potrebbe succedere in questo sequel perciò vi chiedo gentilmente di scrivermi qualche vostra idea nei commenti. Qualunque cosa vogliate che succeda nel sequel, ovviamente arriverà lo smut, ma prima le Camren dovranno fare pace perciò vi prometto che tra i primi cinque capitoli del sequel arriverà lo smut Camren.

Come sempre, lasciate un commento per farmi sapere se il capitolo vi è piaciuto!

Buona lettura e perdonatemi per la mia assenza! Vi voglio bene!

fire's coming ➳ camrenWhere stories live. Discover now