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"If the whole world was watching
I'd still dance with you
Drive highways and byways to be there with you
Over and over the only truth
everything comes back to you.,,

Fu dimesso solo tre giorni dopo, quando i medici ebbero appurato che non aveva riportato nessun grosso danno, se non una costola rotta a cui mancava poco per tornare come prima, varie ammaccature, lividi e graffi e qualche nuova cicatrice. Aveva avuto un trauma cranico, e dato che i medici l'avevano operato appena arrivato in ospedale il rischio di non svegliarsi era diminuito.
E ora era di nuovo accanto a me.
Gli presi la mano per aiutarlo ad uscire dalla macchina. Quando il suo viso segnato entrò in contatto con la luce calda del sole, contrasse il viso in una smorfia di dolore.
Un livido ancora viola attraversava la sua guancia fino ad arrivare al suo zigomo, e un graffio profondo trapassava la parte alta della sua fronte, e un altro gli spaccava il labbro inferiore. I suoi occhi sembravano sempre più azzurri, nonostante la sua pelle fosse ancora pallida. In ospedale avevano detto che per almeno una settimana sarebbe dovuto stare assolutamente fermo, per poi ripassare per una visita in ospedale prima di riprendere le normali attività e, magari, di tornare in Italia. Dal suo lavoro. Dai suoi fans.

La luce debole del display scivolava sulla sua pelle, creando piccole ombre che si posavano sui tatuaggi.
Guardai meglio quando mi sembrò di averne toccato uno che non avevo mai visto. Aprii la bocca con l'intenzione di chiedergli se era davvero nuovo o non l'avevo mai visto io, anche se ero sicura della prima scelta, ma magari era riuscito ad addormentarsi, e non volevo svegliarlo.
Percorsi con un dito il disegno nero, sfiorando la sua pelle.
9/3.
Era questo che rappresentava. Ed io non riuscivo a capirne il significato. Voglio dire... Nove diviso tre aveva come risultato tre. Perché non c'era scritto il risultato? Conoscendo Ben, aveva un significato speciale, ma io non riuscivo nemmeno ad immaginarmene uno.
-Vuoi sapere cosa significa?- Sentii la sua voce sussurrare.
-Ti ho svegliato...-
-Non ti preoccupare.-
Allora, timidamente, annuii.
-È una frazione. Nove terzi. Vedi, quel nove rappresenta una persona più grande di me e che è stata veramente importante, che mi ha sempre sostenuto fin da piccolo, mi ha insegnato la maggior parte delle cose che so e che non mi ha mai deluso una volta. Quel tre invece sono io. Più piccolo, che sto sotto a quel nove come se fossi certo della sua protezione. Ma una frazione non può rimanere così per sempre. Prima o poi si deve semplificare. Nove diviso tre. Il nove se ne va, come se n'è andata questa persona, e rimane solo il tre. Da solo, piccolo, indifeso. Un numero dispari incompleto, che difficilmente troverà ciò che gli serve per completarsi. Ma... Nonostante tutto, è bello pensare che in quel tre ci sarà sempre qualcosa di quel nove. Ci sarà sempre qualcosa di lui in me...-
-Lui chi?- Mormorai.
-Mio nonno. Non c'è più da anni e...- Tentò di ridere:-E io ci penso ancora, ti rendi conto? Sono pessimo, non c'è che dire.- Sussurrò con lo sguardo fisso sulle nostre mani intrecciate.
Alzai il suo mento con due dita, in modo che fosse obbligato a guardarmi negli occhi. -Se ti manca una persona non devi fartene una colpa. Per anni ho cercato di nascondere il fatto che mi mancasse così tanto qualcuno che non sarebbe più tornato. Ho sempre trovato difficile andare avanti con la mia vita senza una persona che era stata così importante.

Era come procedere in mezzo alla nebbia senza bussola né punti di riferimento. Potevo contare solo su me stessa, ed io di me stessa non mi sono mai fidata.

Non sono mai riuscita a rassegnarmi alla perdita di qualcuno. Voglio dire... So cosa si prova. Un giorno lui è lì con te e il giorno dopo... No. Non c'è più. Non hai idea di quanta paura io abbia avuto che non tornassi, Benjamin. Non so come avrei fatto ad andare avanti, a continuare con tutte le cose che facevo di solito se tu non ci saresti stato più, se tutto mi avrebbe ricordato te. Per quanto possa fare male la mancanza di una persona, ho sempre saputo che avrei dovuto focalizzarmi sui ricordi che ci avevo vissuto. Ma non sono mai riuscita a farlo. E per questo non smetterà mai di mancarmi.-
-Vieni qui...- Sussurrò attirandomi vicino al suo corpo.
Mi feci abbracciare piano, come per paura di rompere qualcosa di fragile.
Mi sentii di nuovo a casa tra le sue braccia. Come se mi avessero restituito finalmente la metà mancante del mio cuore.
-E adesso, Ben?-
-Cosa?- Chiese spostando lo sguardo su di me.
-Voglio dire... Quando sarai guarito che cosa succederà?-
-Ho finito qui, per fortuna. Quando sarò guarito, potremmo tornare in Italia, a Modena. Dove... Cioè....Ecco...-
Nel vederlo così impacciato, un sorriso nacque sulle mie labbra. -Che cosa?-
-Stavo pensando che potresti venire a vivere con me... Non sono bravo a dire queste cose, ma...-
Non lo lasciai finire e con un piccolo slancio finii col baciarlo.
La risposta era più che ovvia.
E, in quel momento, mi sembrò tutto fin troppo perfetto.
E si sa; le cose perfette nella mia vita non duravano mai.

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shippate #sophenji (o qualcosa del genere insomma, si accettano suggerimenti haha) insieme a me
oggi a scuola c'erano dei ragazzi che cantavano e suonavano benissimo ed io ero troppo in love, erano bravissimi *-*
notte
C.

without you / benjamin mascoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora