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Gerard aveva passato il suo ultimo esame, e anche Ray aveva passato il suo ultimo esame.

Il secondo era partito prima ancora di conoscerne l'esito e anche tutti gli altri se n'erano andati perciò i fratelli Way erano rimasti gli ultimi del gruppo ancora a New York. Quel sabato mattina però sarebbero partiti anche loro: avevano già terminato i bagagli, avevano svuotato il frigorifero, lavato tutti i pavimenti e pulito tutte le stanze e non mancava proprio niente da fare.

"Mi sa che siamo pronti" affermò Mikey dando un'occhiata soddisfatta in giro, e Gerard annuì.

"E abbiamo il treno solo tra due ore, dannazione a te e alla tua fissa per la puntualità"

"Meglio in anticipo che in ritardo"

Il fratello gli rivolse un borbottio incomprensibile e si buttò sul divano.

"Potremmo iniziare ad avviarci in stazione" propose Mikey.

"Sì certo, così resteremo al caldo a soffocare sommersi di valigie"

"Ok, come non detto"

"Secondo te" iniziò Gerard mettendosi a fissare fuori dalla finestra.

"Cosa?"

"Secondo te Frank è ancora in vacanza?"

"Chi ti dice che sia in vacanza?"

"Non c'è a casa, è evidente che sia partito"

"Magari è tornato a casa dai suoi, magari ha trovato lavoro da un'altra parte e si è trasferito, magari è in Europa per un viaggio on the road, non puoi saperlo e continuare a ipotizzare non fa bene"

"Sempre meglio che non sapere niente"

"Ma tu non sai effettivamente niente Gerard"

Il ragazzo rimase in silenzio e Mikey si pentì di essere stato così duro, ma non sapeva più come comportarsi con suo fratello che non faceva altro che immaginare dove fosse Frank e cosa stesse facendo Frank e perché non fosse a casa Frank.

Per tutto il tempo rimanente prima di uscire, chiudere casa ricontrollando di aver chiuso l'acqua e spento il gas, e raggiungere la stazione, aspettarono in silenzio.

"E anche per quest'anno è fatta" commentò Mikey caricando le valigie sul tram.

"Per me non solo per quest'anno"

"Hai fatto un ultimo giro del poli?"

"Certo. Alla fine dell'ultimo esame"

"Triste da un lato, no? Non sarà lo stesso, qui, senza di te"

Gerard scompigliò i capelli al fratello con un sorriso. "Magari lavorerò in città e non dovrai neanche cambiare coinquilino"

"Eh, speriamo! Non sopporterei di avere un coinquilino rompipalle che fa feste ogni sera e che lascia tutto in disordine"

"Tranquillo fratellino, al massimo lo buttiamo fuori con le buone o con le cattive"

"Così mi fai paura Gerard" Il ragazzo rise e Mikey sorrise felice. "Contento di tornare a casa?"

"Da un lato sì" rispose l'altro dopo una piccola pausa, pensieroso.

"Anche se dobbiamo studiare però cambiamo aria"

"Quantomeno"

Mikey rimase in silenzio fino alla fermata della stazione dove scesero dal tram carichi di roba, nemmeno stessero scappando di casa. "E per il mare?"

"Cinque giorni, non di più" decretò Gerard. Da un lato sapeva che non poteva partire per troppo tempo vista la laurea paurosamente vicina, ma dall'altro lato non voleva neanche non andare via del tutto perché forse era vero che poteva essere utile. E magari anche divertente.

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