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Gerard era un ragazzo molto riflessivo e profondo, quasi malinconico a volte, ma aveva anche dei momenti estremamente stupidi e Frank adorava questo suo aspetto un po' infantile e, almeno a suo dire, adorabile. Proprio in quel momento stava assistendo a uno di essi mentre, seduto a gambe incrociate sul sedile del treno di fronte al suo, si stava prodigando a descrivere uno degli esami che aveva affrontato il semestre precedente, lamentandosi come un ragazzino e arricchendo il racconto con aneddoti e battute di spirito, e soprattutto con espressioni che Frank non riusciva a guardare senza ridere di gusto.

Gli piaceva vedere Gerard di buon umore, il suo sorriso faceva sorridere pure lui e sentirlo ridere aveva il potere di farlo intenerire all'istante. Aveva una risata contagiosa, decisamente rumorosa e Frank pensava fosse davvero dolcissima.

Mentre lo osservava parlare pensò che dannazione, si era preso proprio una bella sbandata per quel ragazzo. Ma non era colpa sua. Gerard era talmente, talmente... tutto, che non poteva farci proprio niente. Era bello, anche se lui non lo voleva capire, di una bellezza diversa e particolare che non passava inosservata ma altamente affascinante e non era neanche questo ad aver colpito- e anche affondato -Frank. Il fatto era che Gerard era una specie di opera d'arte a tutto tondo, creativo, eccentrico, misterioso ma, appena sotto quel velo di malinconia, ricco di idee e voglia di vivere, di ridere e di amare. E difatti Frank pensò che fosse stato proprio quel suo modo di fare così dolce e timido e adorabile a farlo innamorare.

Appena formulato quel pensiero sgranò gli occhi e arrossì. Aveva veramente ammesso di essersi innamorato di Gerard?

Sì, insomma, non era un segreto che gli morisse dietro ma- dio. Si conoscevano relativamente da poco e lui non era un tipo che si innamorava così in fretta, piuttosto era sempre stato razionale e moderato, uno che aspetta di conoscere bene una persona prima di aprirsi del tutto, che deve avere la certezza della situazione prima di iniziare a pensare cose simili.

Ma cazzo, Gerard sembrava saper distruggere con un solo sorriso tutto ciò in cui aveva creduto fino a quel momento e trascinarlo violentemente in un vortice senza via d'uscita, e non che lui volesse uscirne, sia chiaro. Semplicemente era qualcosa di nuovo per lui e si sentiva anche vagamente idiota dato che di certo Gerard nei suoi confronti non era ancora arrivato a quei livelli di pensiero. No, ma quando mai. Se poteva essere comprensibile che lui si fosse preso così in fretta per un tipo come Gerard, era altrettanto normale che l'inverso non fosse avvenuto dato che dopotutto lui non era niente di così speciale, era solo un ragazzino, normale, come tanti altri.

"...Hey Frank mi stai ascoltando?"

Frank sbatté le palpebre, arrossendo di nuovo a causa dei pensieri che gli affollavano ancora la mente e che non avevano intenzione di sparire, di certo non di fronte al viso di Gerard che lo osservava curioso, ed era così bello.

"Sì- sì scusami" rispose passandosi una mano tra i capelli. "Ci sono"

Gerard rise di nuovo. "Come sei carino" si lasciò sfuggire, ed entrambi arrossirono. "Posso- posso baciarti?" aggiunse a voce un po' più bassa.

"Da quando mi chiedi il permesso?" ribatté lui allungandosi in avanti. Gerard posò una mano dietro al suo collo e le labbra sulle sue, e appena iniziarono a baciarsi lo tirò verso di sé, facendogli perdere l'equilibrio.

Frank quasi gli cadde addosso. "Ci fissano tutti" sussurrò un po' imbarazzato, lanciando un'occhiata alla donna che sedeva dall'altra parte del corridoio e che li guardava con sguardo indecifrabile.

Gerard ridacchiò contro le sue labbra. "Ma chissenefrega" rispose col suo stesso tono di voce, approfondendo il bacio e accarezzandogli una guancia con le dita, delicatamente.

Face It - (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora