Capitolo 11

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Anche questo pomeriggio di lavoro è svolto al termine. Stasera Debora e Domenico, il suo ragazzo, hanno organizzato una specie di festino a casa loro, visto che oramai convivono, e hanno invitato un paio di amici. Queste serate fuori di casa ultimamente mi fanno bene. Se ripenso a qualche mese fa che mi ritrovavo sempre a stare chiusa in casa mi sento uscire fuori di testa. Tornata a casa mi cambio velocemente e dopo cinque minuti Marta è già giù in macchina che mi attende. La nostra amica ci aveva chiesto se potevamo andare un po'prima per aiutarla a ricevere gli ospiti. Una volta arrivate Debora è ancora in altomare e quindi cominciamo a darci da fare. "Bea, ti va di cominciare a farcire la pasta della pizza? Io ne approfitto per rifinire il dolce." Annuisco. In un attimo squilla il telefono di Marta e va a rispondere. Non tengo conto di quello che dice al telefono ma non appena riattacca le domando chi fosse ad aver telefonato. "Era Matteo, ha detto che stasera non sarà dei nostri perchè ha preso l'influenza ed è a letto con la febbre. Verrà solo Fede" mi risponde. Oh, finalmente una serata in tranquillità. "Non mi mancherà affatto" esclamo "Non avevamo dubbi!" fa Debora. Scoppiamo a ridere. "Sono tornato". Sentiamo una voce provenire dal corridoio. Domenico è tornato con 3 bottiglie di vino rosso dal supermercato. "Sempre il solito esagerato" lo rimprovera Debora. Verso le 22:00 il resto della compagnia arriva e ci mettiamo a tavola per mangiare. Dopo cena decidiamo di fare qualche gioco da tavolo. Io sono in squadra con Vanessa, Debora, Federico, Marco e Luca. L'altra squadra, composta da Marta, Domenico, Antonio, il fratello di Marta, Biagio e Samuel vince 4 volte di fila tanto che io e Marco chiediamo la rivincita più volte ma senza successo. La serata prosegue al massimo e 3 ore volano via senza accorgercene. "Ragazzi è l'1:00, credo proprio sia ora di andare". Marco e Vanessa ci lasciano e dopo un po'anche gli altri. Rimaniamo solo io e Fede. Avevo deciso di aiutare Debora a sistemare un po' dopo la serata, Domenico aveva bevuto un po'troppo e, non essendo di facile bevute come dice sempre Marco, a mezzanotte era già andato a letto. "Bea, ma tu non eri venuta quì con Marta? Adesso con chi torni a casa se lei è andata via?" mi chiede Debora. Non faccio neppure in tempo a risponderle che Federico mi batte sul tempo. "Ti riporto io a casa Bea, se per te non è un problema ovviamente". È vero, mi stavo divertendo troppo e non mi sono resa conto del fatto che fossi rimasta a piedi. "Assolutamente no, anzi ti ringrazio Fede." gli rispondo imbarazzata. Sono sempre così sbadata. "Figurati" Mi sorride.
Dopo aver finito di aiutare Debora, la salutiamo e ringraziamo per la bella serata passata e l'ospitalità ricevuta e usciamo fuori. Apro lo sportello dell'auto e mi infilo dentro di corsa... fa così freddo fuori. Una volta entrata in macchina mi accorgo del buon odore presente in essa. Mi risulta familiare. "Alber Magic alla mimosa. Non dirmi che mi hai copiata?" Lo rimprovero in modo scherzoso. "È lo stesso profumo presente all'interno della mia macchina" Federico scoppia a sorridere "Beh, come potevo saperlo? Non sono mai stato nella tua macchina." "E non hai mai avuto il piacere di essere mio passeggero" lo provoco. "Il piacere? Dici che potrei considerarlo un piacere?" mi chiede prendendomi in giro. Gli butto una pacca sul braccio e lo spingo. "Dai sto scherzando. Non potrei mai dirti una cosa del genere, non se prima non ci passo di persona". Continua a provocarmi e io sto al gioco. Il viaggio fino a casa si consuma tra battute e sorrisi. Arrivati, Fede si parcheggia proprio di fronte il portone di casa per non farmi scendere sulla strada, visto che fa molto freddo. Gentile e premuroso, decisamente. "Grazie Fede e scusami se ti ho fatto arrivare fin quì" Federico abita a 40 minuti da casa mia e a 20 minuti da casa di Debora, quindi starebbe già a metà strada ora se non avesse dovuto fare questo tragitto in più per accompagnarmi. "Stà tranquilla Bea, nessun problema. Con la scusa ho anche imparato dove abiti." Lo guardo per un paio di secondi senza dire nulla e poi gli rispondo. "Se vuoi domani vieni, andiamo a farci un giro in periferia. Visto che non ci sei mai stato da queste parti ti faccio vedere il famoso parco dove io e Vanessa abbiamo passato le nostre più belle giornate". Che cosa ho fatto? Perchè gli ho chiesto di passare una giornata insieme a me? Bea, ti sarai impazzita? "Se per te va bene verso le 18:00 sono qua, non prima, ho ancora da sbrigare delle cose al locale di Matteo". Non ci posso credere. Ha accettato il mio invito o cosa? "Ok, ti aspetto. Buonanotte Fede" apro lo sportello e scendo fuori dall'auto. Prima di richiuderlo ci guardiamo. Mi sorride. Gli sorrido. "Buonanotte Bea". Chiudo lo sportello e Fede sfreccia via, la sua auto scompare nel buio della strada.
Perché mi hai guardata in quel modo Fede? Che diamine mi sta succedendo? Questa sensazione non mi è nuova, so esattamente di cosa si tratta. Ho paura, tanta paura.
Mi metto a letto. Federico entra nei miei pensieri prima di addormentarmi e per detto di qualcuno sapete già cosa questo stia a significare. Lo so anche io.

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