CAPITOLO QUARANTADUE

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FLASHBACK

'Mamma! Amber non mi lascia in pace!'
Urla il marmocchietto dal naso all'insù mentre cerca di staccare via la sorella che gli cinge la vita con le piccole braccia.

'Dylan puoi giocare??Peffavore peffavore!'
Comincia a saltellare la piccola Amber mentre i boccoli biondi fanno su e giù, inconscia della pronuncia sbagliata.

All'epoca Dylan aveva nove anni. E mezzo, ci teneva a precisare sempre. Mentre Amber era uno scricciolo di appena due anni. Erano inseparabili loro due insieme. A scuola nessuno osava più trattare male la bambina da quando quell'antipatico di Lorenzo le aveva tirato i capelli e il giorno seguente Dylan lo aveva bullizzato per bene.
Solo che talvolta, Amber tendeva a essere davvero asfissiante:
Chiedeva di giocare quando Dylan faceva i compiti,
Quando tornava da scuola,
Quando mangiava,
Quando guardava la TV e perfino quando guardava Alice dalla finestra, nascosto dietro le tendine. Alice era la grande cotta di Dylan, ma all'età di tredici anni si era trasferita a New York.
Quando Dylan invitava un amico a casa loro, Amber pretendeva di essere compresa in ogni tipo di gioco.

'Mamma non voglio che mi stia sempre appicicata!'
Sbuffò Dylan allontanando la sorellina.

Quella non si persuase e ritornò a tirarlo per i Jeans.

La mamma guardava quella scenetta divertita; adorava i suoi bambini.

'Dylan, tienitela stretta tua sorella, perché quando sarete grandi e i ragazzi le faranno la corte allora sarai tu a volerla accanto a te, caro il mio gelosone'
Sorrise dolcemente Margherita.

Dylan osservò di sottecchi la sorellina.
La immaginò una ragazza grande e bella, poi immaginò tutti gli altri ragazzi, e infine anche lui stesso. Pensò che per davvero mille ragazzi avrebbero voluto rubargliela, e subito un senso di gelosia lo invase, anche se ancora in tenera età.
Nessuno l'avrebbe mai strappata da lui.

Poi ridacchiò e rivolse una linguaccia alla piccola Amber, che lo implorava con i suoi grandi occhioni marroni.

'Ma no mamma! Nessuno vorrà una pestifera come lei!'
Rise volgendosi verso la donna dal suo stesso naso all'insù.

FINE FLASHBACK

'Non lo ritroveremo M-mai...n-non lo inco-incontrerò m-mai, Amber!'
Sbotta affranta Sarah ancora in una tempesta di lacrime.

'Ci sono io. Ci sono io va tutto bene, ti starò sempre accanto Sarah'
Sussurro.

Cameron si siede accanto a me, formando un solco nel materasso, passa il braccio sulla mia schiena e lascia un bacio sulla testa a tutte e due.

Con ancora la mano in quella della rossa, appoggio la testa sul petto di Cam.
Ne inspiro il profumo, e mi tranquillizzo immediatamente.

Bussano alla porta.

L'inserviente è tornata e noi dobbiamo andarcene.

Mi alzo dal letto e pulisco la maglietta bagnata dalle lacrime della rossa.

Mi dirigo verso la porta in legno per aprire, pronta a lasciarmi tutto alle spalle.

Apro a malapena la maniglia, ma vengo spinta all'indietro dalla porta che viene aperta violentemente.

Nel cadere sbatto la testa.

Credo che questa lascerà un bernoccolo.

"Ehi ma che modi sono?!Maleducati del cazzo! Ti faccio licenziare inserviente di merda!"

SHE IS MY ONLY CUTE BAD GIRL~Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora