Capitolo 2 - Che cazzo ci fai tu qui?

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Ormai era passata una settimana da quel giorno e nessuno ha mai tirato fuori l'argomento o mi ha dato spiegazioni.
Mi stavo preparando per una corsa.
Indossai una felpa verde con righe e un numero bianco in grassetto, jeans strappati e adidas superstar bianche e nere.
Come make-up decisi di optare per eyeliner e mascara nero e rossetto bordeaux, mentre per i capelli li rimasi sciolti con qualche boccolo.
Presi il cellulare infilandolo nella tasca posteriore dei jeans, presi le chiavi della macchina ed uscì di casa.
Arrivata nel mio angolo felice, in quel posto in cui posso dare il meglio di me e sentirmi bene, chiesi a Scott di inserirmi in una gara.

Di questo posto neanche Daniel ne conosce l'esistenza, gareggio da quasi tre anni ormai e se Daniel lo venisse a sapere potrei dire addio a tutto questo.

«Hei, Jones.» mi salutò James con un bacio sulla guancia.

«Hei, bellissimi.» salutai il gruppo. «Cosa c'è stasera?» chiesi

«Il boss, colui che non è mai stato battuto, che gareggia insieme a Gabriel e Tony.» mi informò James ed annuì.

Tornai da Scott e gli dissi di aggiungermi a quella gara. Gareggiai con la mia audi r10 nera, sospensioni basse, senza NOS; mentre Gabriel era lì con la sua Golf Gt, Tony con una lamborghini non decifrabile e poi il "boss" con una Porsche.
Il rischio che la polizia possa arrivare a momenti instaura in ognuno di noi quel tocco di adrenalina in più.
Una ragazza poco vestita si mise al centro della pista.

«Pronti» misi le mani sul volante.

«Partenza» scaldai il motore.

«Via.» ingranai la marcia e partii.

Partii seconda ed iniziai a pensare che probabilmente avrei tolto quella carica di boss a quel ragazzo che era a pochi centimetri davanti a me. Quando lo affiancai notai un viso conosciuto a cui non diedi molto peso siccome ci trovavamo a pochi centimetri dal traguardo.
Ingranai la marcia, spinsi il piede sull'acceleratore e una volta passata la linea del traguardo tirai il freno a mano driftando.
Era così nelle gare, tutta questione di freno a mano e acceleratore.
Le urla delle persone lì intorno mi annunciarono la mia vittoria con il boss di cui rimasi sorpresa.

Uscì dalla macchina e voltandomi verso il famoso ex boss spalancai gli occhi.

«Cosa cazzo ci fai tu qui?» urlò Matthew infuriato come lo sguardo di Dylan.

Me ne fregai minimanente delle sue urla e corsi da Daniel che mi rivolse uno sguardo deluso.

«Hei, ti prego scusami se non ti ho raccontato nulla, ma questo posto è davvero importante e non voglio perdere questa libertà che mi trasmette e neanche la felicità che mi trasmetti tu.» dissi e lui mi abbracciò.

«Tranquilla piccola, non sono arrabbiato, un po' deluso ma non posso biasimarti dopotutto neanch'io ti ho raccontato nulla.» mi rispose lasciando un dolce bacio fra i miei capelli.

Sorrisi. «Ti amo, puffo.»

«Ti amo, puffetta.» sorrise anche lui.
«Preparati a subire l'ira di Matt e di Dylan.» disse lui divertito.

«Bhe Matt non è nelle condizioni giuste di fare polemiche.» gli feci notare.
«Mentre Dylan, bhe, vuol dire che non era così "boss" come si diceva.» conclusi procurandogli una risata.

Un amore a 200 km/h [IN REVISIONE.]Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin