Capitolo Cinque

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"C-cosa... I miei genitori? Dimmi che... C-che era uno scherzo Jane, DIMMI CHE ERA UNO SCHERZO PORCA PUTTANA! NON PUOI AVERLO FATTO VERAMENTE!"

Le urlai, in preda al panico.

"È solo che così potevamo stare finalmente insieme... Non c'è niente di personale Dani..."

"Non c'è niente di personale Jane? NON C'È NIENTE DI PERSONALE?! ERANO I MIEI CAZZO DI GENITORI! COME PUOI NON ARRIVARCI?"

Abbassò lo sguardo. Non era in grado di giustificarsi. Non poteva giustificarsi.

"Tu come ti sei sentita quando hai visto a casa di Jeff i corpi di tua madre e di tuo padre morti? Eh?! Ti ho anche consolata quella sera al cimitero, mentre piangevi sulla loro tomba. È questo il tuo ringraziamento?"

Ormai stavo piangendo.

"Non vedi come sono conciata Jane? Non lo vedi? Pensi che io mi sia vestita così di mia spontanea volontà? Oppure l'ho fatto per te? Negli ultimi giorni quello che ho fatto è stato solo per te, per quella che consideravo la MIA MIGLIORE AMICA, ma non lo sei Jane, sin dal primo momento me ne sarei dovuta rendere conto, SEI UN MOSTRO!"

Jane continuava a guardare per terra. Stringeva i pugni, credo stesse piangendo anche lei.

Jeff improvvisamente scoppiò a ridere.

Non era abituato a provare sentimenti né a vedere altre persone provarli...
Escluso il terrore delle sue vittime presumo.

Quella risata provocò qualcosa in me. Era troppo.

"Sai Jane? Non me ne frega un cazzo di Jeff, non me ne è mai fregato un cazzo, da lui un comportamento simile me lo potevo aspettare, ma da te... Da te no. Mi vendicherò, sappilo. Prima o poi te ne farò pentire amaramente."

Mi girai con gli occhi pieni di odio e me ne andai, lasciando Jane e Jeff nuovamente soli.

Iniziai a tirare calci ad una lattina trovata ai lati del marciapiede, cercando di placare la rabbia, ma riuscivo ancora a sentire i due litigare.

Un urlo agghiacciante mi interruppe.

Era Jane.

Quando mi girai vidi non troppo in lontananza Jeff uscire dal vicolo ridendo come solo lui sapeva fare.
Quella sua risata non faceva altro che far salire l'odio dentro di me.
La mia rabbia era ormai incontenibile.
Dovevo reagire, non potevo farmi passare addosso anche questo.

In quella frazione di secondo mi tornarono in mente le parole che dissi a Jane pochi minuti prima:

"Mi vendicherò"

Ed era proprio quello che avevo intenzione di fare.

Iniziai a correre come mai avevo fatto e quando sbucai nel vicolo mi ritrovai Jane a pochi metri di distanza, accasciata a terra.

Aveva l'addome completamente ricoperto di sangue e si stringeva la ferita con la mano destra, mentre con la sinistra si trascinava in avanti ripetendo il mio nome con un filo di voce.
Probabilmente voleva raggiungermi per sistemare la questione in qualche modo.
Riuscivo a malapena a sentirla, ma poco importava.

Mi ci scagliai contro mettendole le mani al collo con l'intento di strangolarla, ma dovetti fermarmi quasi subito quando sentii le sirene della polizia arrivare.

Probabilmente la chiamarono quelli che abitavano nella via sentendo le urla.

Posso capire la loro preoccupazione.

Mi trovai costretta a fuggire, ma ancora oggi voglio uccidere quella stronza e tutte le persone che mi impediranno di farlo.

Come ho già detto di Jeff me ne importa ben poco, ma Jane... Lei è la mia preda.

E io prometto che un giorno la troverò e finalmente avrò la mia vendetta.

Fine.

Dani The Killer [Ita]Where stories live. Discover now