Capitolo Uno

604 42 11
                                    

Io sono Danielle.
Forse il mio nome non ti dice nulla, ma sono sicura che dicendo "Dani The Killer" ti verrà in mente qualcosa.

Questa è la mia storia.
La storia di come sono diventata il mostro che sono.
Beh... Tutto cominciò così.

Erano circa le sei del mattino quando mi alzai per andare a salutare i miei.

"Mamma...dovete proprio andare?" chiesi.

"Oh tesoro, staremo via solo poche settimane, lo sai" rispose lei sistemando le ultime cose nella valigia.

"Lo so... È solo che mi mancherete tanto."

"Ci mancherai tanto anche tu Danielle, ma ci vedremo presto,tranquilla." disse mio papà accarezzandomi la testa.

"Dai su,vai a preparati che se no fai tardi a scuola e noi perdiamo il treno"

"Va bene mamma, avvisatemi quando arrivate ok?"

Ci abbracciammo e se ne andarono.

Sono contenta di averli salutati così...

Mi preparai e andai a scuola a piedi.
Non prendevo mai l'autobus perché c'erano sempre dei bulletti che davano fastidio,anche se avevo sentito dire che un certo Jeff li aveva picchiati per bene.
Il ragazzo era nuovo, per questo non sapevo bene i dettagli, ma Jane di sicuro sapeva tutto.
Era la mia migliore amica insieme ad Erica e Marcy, nonché la vicina di casa di questo Jeff.
Ultimamente era molto presa da lui, ma continuava a negare il fatto che si fosse presa una cotta.

Ingenua.

Arrivata a scuola mi incontrai con le mie migliori amiche come al solito prima delle lezioni, ma anche oggi Jane mancava.

"Hei ragazze, Jane non si vede neanche oggi eh?"  disse Erica

"A quanto sembra..." risposi.

"Neanche Jeff sembra esserci... Che sia una fuga d'amore?" aggiunse Marcy.

Ridemmo.

"Meglio non scherzare su Jeff, ho sentito che è stato in ospedale con gravi ustioni dopo quello successo in quel quartiere."

"Davvero Erica? Non ne avevo idea... E se anche Jane fosse rimasta ferita?" disse Marcy

"Non saprei, i suoi genitori ci avrebbero avvisato no? In fondo siamo le sue amiche più strette... Facciamo che dopo la scuola vado a casa sua e vedo come sta. Poi vi faccio sapere" dissi.

Restammo accordate così e andammo a lezione.

Quel giorno avevo la lezione di arte alla prima ora.
Il professore doveva riconsegnarci un lavoro: una maschera in ceramica che avevamo fatto la volta scorsa.
L'avevo dipinta tutta di bianco tranne le labbra blu e tre puntini sotto l'occhio sinistro.
Il prof disse che quelle labbra blu si abbinavano perfettamente al colore dei miei occhi e me la riconsegnò con il massimo dei voti.
Ero sempre stata brava a scuola, ma in arte davo il meglio di me, essendo la mia materia preferita.

Passate tutte e sei le ore uscii e andai verso casa di Jane.
La porta era aperta e dentro non c'era assolutamente nessuno.
Pensai che magari potessero essere in casa di Jeff, data la particolare situazione in cui si trovava e quindi ci andai.

Bussai, ma non aprì nessuno.

Anche la porta di casa Woods era aperta, ma non conoscendo i proprietari non osai entrare.
Decisi così di farmi un giro intorno alla casa.

Neanche il tempo di girare tutto il giardino che vidi una grossa macchia rossa sul vetro della finestra.
Incuriosita mi avvicinai e mi accorsi con orrore che quella macchia era di sangue.
Vidi inoltre all'interno della casa molta confusione: taniche di benzina vuote, fiammiferi,vestiti sparsi ovunque e tante altre cose fuori posto.
Alcune di queste sporche anch'esse di sangue.

Decisi così di entrare per vedere se qualcuno era restasto ferito e aveva bisogno di soccorso, ma in casa non c'era anima viva.

Iniziai a preoccuparmi.

Saliva in me il desiderio di trovare Jane per assicurarmi che stesse bene e così iniziai a cercarla ovunque, girando tutta la città, senza però nessun risultato.

Si fece sera e, rassegnata all'idea di trovarla, mi incamminai verso casa mia.

Ero abbastanza vicina, ma per il punto in cui mi trovavo ero costretta a passare davanti ad un cimitero.

L'idea non mi faceva impazzire dato che ero ancora scossa per quello visto a casa di Jeff, ma era l'unico modo se volevo andare a riposarmi.

Sentii dei singhiozzi.

Più mi avvicinavo e più questi si facevano forti.

Iniziai ad avere paura e accellerai il passo, quando mi ricordai di non essere in un film horror e che probabilmente quella persona aveva bisogno di aiuto.

Mi feci coraggio ed entrai nel cimitero.

A piangere era una ragazza con un lungo vestito nero, con dei capelli lunghi e boccolosi, anch'essi neri.
Era rannicchiata davanti ad una tomba e mi dava le spalle.

Appena cercai di fare qualche passo in più verso di lei cessò immediatamente di piangere.

Si girò a guardarmi.

Mi bloccai all'istante quando mi accorsi che indossava una maschera.

Provai in tutti i modi a scappare ma il terrore mi aveva completamente immobilizzato.

Mi pentii all'istante di non essere tornata direttamente a casa.

Non sapevo perché provassi così tanta paura nei confronti di quella donna, ma appena pronunciò il mio nome tutto cambiò:

"Jane? S-sei tu?"

Mi avvicinai.

Lei si tolse la maschera e annuì.

"O mio Dio, Jane... Cosa ti è successo? È per questo che non torni a scuola vero?"

Ancora con la voce un po' scossa dal pianto disse
"Dani... Non puoi capire cos'ho passato, è stato un inferno... J-Jeff... Lui... I-io lo odio. Io lo voglio morto!
I miei genitori... Li ha uccisi lui, è un mostro."

Scoppiò nuovamente a singhiozzare.

"Jane calmati, spiegami cos'è successo per favore"

Raccontò tutto.
La festa,la polizia,quello successo a casa sua e l'ospedale.

Non riuscivo a credere a quello che avevo sentito, ma quello che mi disse dopo fu ancora più assurdo.

"Aiutami Danielle, ti prego... Aiutami a vendicarmi. Fallo per me e... Per i miei genitori. Ti supplico"

Restai sconvolta dalla sua richiesta.

"Per favore Danielle..."

Accettai.

Probabilmente il peggior errore della mia vita, ma accettai.
Jeff era uno stronzo e meritava di morire.

Dani The Killer [Ita]Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα