Capitolo 6

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Il sole era sorto da poco. Il cielo era coperto da enormi nuvole scure che annunciavano l'arrivo di una nevicata. Aprii lentamente gli occhi e mi stiracchiai mettendomi a sedere sul letto. L'aria era così gelida che mi fece tornare sotto le coperte. Fissai il soffitto. Ancora una volta i miei pensieri tornarono a loro. Ai miei amici,a mio fratello,all'uomo che amavo. Chissà come stavano.
- Voglio tornare a Parigi..
Pensai sospirando. Volevo tornarci,mi mancava tutto e non so cosa mi trattenesse in Inghilterra. Forse il nonno. Mi alzai velocemente e senza perdere tempo indossai un'abito più pesante,color cobalto con il disegno di alcuni iris sul corpetto e la gonna dopodiché indossai il mantello ed uscii dalla camera.
"Buongiorno Fathach! Dormito bene?"
"Buongiorno. Benissimo." Disse alzandosi dal pavimento dove era seduto rimanendo con le braccia incrociate.
"Scendiamo subito a fare colazione ma prima devo fare una cosa." Gli dissi mettendomi il dito davanti alla bocca facendogli segno di fare silenzio.
Lui accennó un ghigno divertito ed io raggiunsi la camera di Diane. Aprii la porta con dolcezza e poi mi sedetti sul suo letto. Come era graziosa! La scossi piano cercando di svegliarla.
"Renè..?" Disse stropicciandosi gli occhi.
"Buongiorno piccola lady e ora di alzarti così avremo più tempo per allenarci."
Appena finii la frase la vidi saltare giù dal letto,entusiasta più che mai!
"Giusto! Sono pronta!"
"Non vorrai allenarti in camicia da notte spero." Ridacchiai.
"Ti aspetto in sala da pranzo per la colazione e vestiti pesante."
Corse a sistemarsi mentre io uscii dalla camera e in compagnia di Fathach mi diressi nella sala da pranzo dove trovai la zia seduta al tavolo.
"Eccoci qui cara zia. Vi faremo  compagnia." Mi sedetti accanto a lei che mi rivolse un dolce sorriso. Fathach rimase in piedi.
"Sedettevi,non fate lo sciocco su."
Mi fissó per qualche secondo per poi sedersi.
"Dormito bene mia cara?" Chiese la zia.
"Benissimo,grazie. Non vedo il nonno e lo zio,non sono ancora usciti dal letto?"
"Veramente sono usciti molto presto e con loro ci sono anche Tristane Felix. Non so dove fossero diretti però."
"Ohw..capisco."
"Buongiorno madre!" Urló Diane.
"Diane quante volte ti ho detto di non urlare così! Una lady non farebbe mai un cosa del genere ma userebbe un tono calmo e gentile."
"Perdonatemi madre ma sono molto felice."
"Su,vieni a tavola e fai colazione."
La piccola lady si sedette ed iniziamo a consumare la nostra colazione. Appena finimmo ci catapultammo fuori seguite da Fathack mentre la zia,guardandoci andar via con aria interrogativa, andò a sistemare alcune faccende.
Una volta fuori,Diane tiró fuori la spada di legno che teneva nascosta nella stalla.
"Cominciamo!"
"Non essere frettolosa,ricorda la posizione. Piedi larghi,baricentro basso e mantieni la concentrazione su di me." Detto ciò iniziammo ad allenarci. Era migliorata un bel pó dall'ultima volta che ci eravamo viste.
"Dimmi un'pó,con chi ti sei allenata durante la mia assenza?"
"Papà,Tristan e Felix mi hanno aiutata senza farlo sapere alla mamma però." Ridacchiammo entrambe.
"Non oso immaginare la reazione della zia se venisse a saperlo! "
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Dopo due ore e mezza fecimo una pausa.
"Come te la cavi con l'arco,Diane?"
"In verità non ci ho mai provato.."
"Come!? Allora rimediamo subito! Dove posso trovarne uno?"
"Nella stalla probabilmente. Papà tiene alcune armi nascoste lì ma io so dove sono."
Corse verso la stalla portandomi un'arco e qualche freccia.
"Perfetto! Iniziamo da quell'albero allora. Per prima cosa porta la gamba sinistra in avanti non molto distante da quella destra. Prendi la mira e mantiene una posizione retta e concentrati. Tendi l'arco sino a poco sotto i tuoi occhi mentre con la mano destra tiri la corda piegando quindi l'avambraccio sino a che supera le tue spalle."
"È troppo difficile."
"Ma se non hai ancora fatto nulla. Su prova,colpisci quel tronco."
Diane si fece coraggio e, seguendo i miei consigli, scoccó la freccia che però mancó il tronco.
"OOOH! Ce l'ho fatta! Hai visto Renè!? Non avrò centrato il tronco ma...ce l'ho fatta!" Disse saltellando come un grillo.
"Ottimo! La prossima volta non sbaglierai credimi,ci vuole solo impegno."
Diane mi guardó sorridente e corse ad abbracciarmi.
"Ti voglio bene."
Io la strinsi forte a me chiudendo gli occhi assaporando quel dolcissimo momento.
"Anche io te ne voglio,piccola."
D'un tratto sentimmo arrivare dei cavalli. Erano lo zio,Tristan e Felix ma il nonno dov'era? In compenso però vi erano due uomini, uno giovane e l'altro un'pó vecchiotto.
"Chi sono quei tipi?" Chiese Diane.
"Non ne ho la più pallida idea."
Lo zio si accorse di noi e ci raggiunse, seguito da tutti gli altri.
"Ah le mie dame sono già in piedi. Cosa ci fate qui? Fa molto freddo."
"Una passeggiata padre."
"Capisco."
"Il nonno non è con voi?" Chiesi.
"No,Renè doveva sbrigare alcune faccende familiari ma tu puoi rimanere con noi finché vuoi."
"Capisco. Grazie zio."
Lui mi sorrise per poi scendere da cavallo indicandomi i due gentiluomini.
"Vi presento Lord Douglas -un uomo sulla settantina,dai capelli grigi e occhi castani che mi sorrise chinando la testa in segno di saluto - e suo figlio William Douglas."
Nel sentire il suo nome,il giovane scese da cavallo per venirmi incontro ed inchinarsi di fronte a me.
"È un onore,Lady Collins."
Era un giovane ragazzo dai capelli neri, leggermente ondulati, occhi castani ed il viso coperto da un paio di baffetti e una barba abbastanza curata.
"L'onore è tutto mio, Lord Douglas." Gli sorrisi e lui ricambió il sorriso un'pó imbarazzato. Sembrava un ragazzo timido.
Lord Douglas si avvicinò allo zio.
"Sembra si piacciano. Questa cosa è iniziata meglio del previsto."
Lo zio accennó un sorriso ma in fondo non era affatto tranquillo.
"Signori si gela qui, entriamo in casa?" Disse Tristan rompendo il silenzio che si era creato.
"Certo certo andiamo dentro,venite anche voi?" Disse lo zio riferendosi a me e Diane.
"Certamente."
Dopodiché ci dicessimo tutti in casa. Non capivo il perché ma avevo uno strano presentimento.

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