Capitolo 4

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Arrivammo ad Etheral Hall,la tenuta dello zio Greg,nel North Ampton. Alle spalle della tenuta vi era una specie di piccolo paesino: un pozzo,un fienile,qualche recinto e tante casette dove vivevano i vari servitori ma anche alcuni contadini che abitavano e coltivavano in quelle terre. In questo modo erano protetti dall'autorità dei Collins e nessuno poteva fare loro del male. La tenuta si presentava come la tipica residenza di una famiglia notevole con dei possedimenti nell'ampia campagna inglese. La facciata della casa è di un bianco candido interrotto da un filo di celeste chiaro che circondava tutta la struttura,al di sopra dei finestroni. Lasciammo i cavalli agli addetti alle stalle ed entrammo in casa. Era da qualche anno che non vedevo quella meraviglia. Alcune cose era cambiate ma altre erano rimaste le stesse come il grande salone,tappezzato di arazzi color porpora e un enorme camino,le grandi scalinate e la lunga galleria nella quale si poteva ammirare un'ampia cupola color turchese e dei grandi archi a tutto sesto. Sentimmo arrivare delle voci dal corridoio.
"Padre! Padre! Sono tornati!" Ed ecco che,tra urla e risate, ci raggiunse il più piccolo dei Collins: Alan. Era un bambino di 8 anni,con un viso dolcissimo,occhi verdi e vispi e capelli mossi su un castano chiaro che gli arrivavano alle orecchie. Si bloccò non appena ci vide.Io lo guardai e sorridendogli,aprii le braccia verso di lui.
"Vieni qui,Alan!" Non se lo fece ripetere due volte che si gettò tra le mie braccia ed io lo strinsi forte al mio petto.
"Sei tornata! Sei tornata! Non andare più via,ti prego!" Alzó il suo tenero visino e mi accarezzó il volto.
"Sei tanto bella Renè."
"E tu sei dolcissimo come sempre,piccolo." Dissi dandogli un bacio sulla guancia.
"Andiamo! Sono tutti nel salone principale!" Mi prese per mano portandomi nel salone e gli altri ci seguirono. Ed eccoli erano tutti lì! Sui divani ricamati erano seduti Gabriel e Diane,i due gemelli di 11 anni. Il primo assomigliava alla madre con occhi castano scuro e i capelli castani mossi lunghi fino alle spalle. La seconda,invece,prendeva dal padre: anche lei aveva degli occhi castano scuro molto profondi come quelli del fratello e capelli lunghi lisci e castani raccolti in un alta coda di cavallo. Accanto al camino vi era invece mio cugino Felix,stessa età di Tristan. Era un giovane alto con occhi scuri come la notte e capelli neri riccioluti fino alla spalla con qualche riflesso ramato. Era il figlio dello zio Robert,scomparso quando lui aveva solo due anni mentre la madre era morta qualche giorno dopo il parto a causa di un infezione. Lui non era visto di buon occhio dal nonno. Sua madre non era mai piaciuta al nonno che molte volte aveva cercato di dissuadere zio Robert ad abbandonarla arrivando perfino a negargli l'eredità. Ma non gli importó nulla,lui la amava e nacque così Felix. Dal lato opposto del grande salone,invece,si trovava la zia Sophie che "ordinava" ai figli di recarsi nella sala da pranzo. Era una donna alta dai capelli castani lunghi fino a metà schiena ed occhi verdi come smeraldi.
"È arrivata Renè!" Urló Alan portandomi al centro del salone e subito dopo mi ritrovai tutti i miei cugini addosso.
"Renè! Che bello sei tornata! Voglio abbracciarla prima io!"
"No io! Levati!" Litigavano i due gemelli.
"Posso abbracciare tutti!" Li tirai a me e lo strinsi forte forte. La zia cambió totalmente umore e sul viso le si disegnó un sorriso gioioso venendomi ad abbracciare.
"Ma guardati come ti sei fatta bella. Sei un bocciolo di rosa." Disse prendendomi il viso tra le mani guardandomi negli occhi e io non potei far altro che sorridere. La cosa mi imbarazzava. Continuavano a ripetermelo tutti! E invece,due passi indietro davanti a me,mi ritrovavo Felix che mi guardava sorridendo. Io ricambiai il sorriso e corsi ad abbracciarlo.
"È così bello rivederti Felix."
"Lo stesso vale per me!"
In quella stanza si poteva sentire tutto il calore. Era una sensazione bellissima. Zia Sophie andò a baciare il suo uomo salutando poi gli altri ospiti e poi,voltandosi verso di noi disse:
"La cena è pronta e non ho intenzione di dirlo un'altra volta perció tutti a tavola!"
I miei cuginetti più piccoli mi staccarono dall'abbraccio di Felix portandomi in sala da pranzo e mentre venivo trascinata da quelle piccole pesti,mi voltai verso Felix e lo vidi ridere di gusto. Che canaglia!

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