23.

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Dopo due intense settimane passate all'ospedale, per Benjamin era arrivato il momento di tornare finalmente a casa, non ne poteva più di stare in quel posto dall'aria cupa e triste, con infermiere che ogni minuto passavano per varie visite senza lasciargli un attimo di tranquillità, con tutto questo però il moro non aveva smesso un secondo di pensare a quel giorno quando appena aveva aperto gli occhi si era ritrovato davanti quel ragazzo, i suoi occhi azzurri erano continuamente presenti nella sua testa, la strana sensazione che aveva avvertito nello stomaco e il suo cuore che aveva improvvisamente preso ad accellerare continuavano a tormentare la sua mente e non capiva perché quel ragazzo gli aveva provocato quelle emozioni nonostante 'secondo lui' non l'aveva mai visto in vita sua.

A disturbare i suoi pensieri fu il dottore che entrò con un raggiante sorriso avvicinandosi con cautela al ragazzo e appoggiando la mano sulla sua spalla.
"Benjamin, allora sei felice di tornare a casa?" domandò il giovane dottore che per tutto il tempo che il moro era stato lì si era preso cura di lui.
"Sono felicissimo, non vedo l'ora di uscire e di vedere finalmente la luce del sole" disse il moro osservando la lieve luce che penetrava dalla finestra.
"Bene, allora quando é pronto l'aspetto di là per dargli le dimissioni" gli donò un sincero sorriso il dottore per poi dirigersi alla porta.
"Aspetti dottore" Benjamin raggiunse il medico afferrandogli delicatamente il braccio, "volevo ringraziarla per quello che ha fatto per me, se non ci fosse stato lei probabilmente ora non sarei qui" continuò il moro abbassando la testa.
Il dottore lo guardò dolcemente e con la mano alzò delicatamente il mento del ragazzo donandogli un sorriso.
"Non devi ringraziare me Benjamin, ringrazia te stesso, che con il dolore che hai passato hai avuto la forza di sopportarlo e ti sei ripreso, non hai smesso di lottare e continua a farlo, non arrenderti mai. Cerca di ritrovare tutto quello che hai perso, cerca di ricordare di nuovo tutto quello che hai passato, che siano belli o brutti momenti. Torna a ricordare perché hai passato dei bei momenti, non lasciare che il tempo li lasci spazzare via." disse per poi donagli una carezza.
"Con questo cosa vuole dire?" Benjamin non capiva a cosa il dottore si riferisse, "c'entra forse quel ragazzo biondo?" domandò poi ricordandosi di quell'incontro.
"Sta a te ricordare Benjamin, io ti ho solo detto quello che devi fare, ricorda queste parole" concluse il dottore lasciando la presa del moro.
"Un'ultima cosa, come si chiama?"
"Liam, mi chiamo Liam" disse per poi lasciare il ragazzo.

Dopo quella chiaccherata con il dottore e aver preso le dimessioni uscì finalmente dall'ospedale, dentro di lui sentiva solo un enorme vuoto trafiggergli il petto, sentiva che gli mancava qualcosa, o meglio qualcuno.
Il sole splendeva alto nel cielo, un'aria genuina e calda soffiò verso la sua direzione scompigliandogli leggermente i capelli, le poche nuvole bianche avvolgevano il cielo, quest'ultimo così immenso e azzurro, proprio come i suoi occhi si ritrovò a pensare Benjamin dopo averlo ammirato per pochi secondi.
Accelerò il passo sempre di più fino a quando si ritrovò a correre senza sapere dove andare, non aveva una meta precisa, sapeva solo che era alla ricerca di quegl'occhi che tormentavano la sua mente da ormai troppo tempo.
Dopo una decina di minuti vide un bar lì vicino e decise di fermarsi un attimo, dopo tutta quella fatica che sentiva doveva riposarsi un attimo. Entrò nel locale e subito sentì dentro di sé che quel posto lo conoscesse fin troppo bene, come se ci fosse già stato, così tante volte.
Si guardò intorno per vari minuti quando ad interromperlo fu la voce di un ragazzo,
"Benjamin!" disse per poi correre da lui e abbracciarlo, "mi sei mancato tanto! Come stai?"
Continuò lui, ma non ricevendo nessuna risposta da parte sua sciolse l'abbraccio e lo guardò negli occhi. "Allora?"
"Non ricordo" fu la sua unica risposta, provocando nel ragazzo davanti a lui un senso di immensa tristezza ma anche di sorpresa, sapeva che aveva avuto un incidente perché Federico glielo aveva comunicato, ma non gli aveva detto che aveva perso la memoria, anche se quando il biondo si era presentato da lui era tremendamente triste e aveva le lacrime che minacciavano di uscire ma quest'ultimo aveva detto che non aveva a che fare con Benjamin e di non preoccuparsi.
"Non ricordo più nulla, scusami" continuò il moro con gli occhi lucidi.
"Non preoccuparti, sono io che devo scusarmi, sono arrivato qui e ti ho attaccato subito. Comunque mi chiamo Daniel, ma puoi chiamarmi Dan, come facevi sempre." disse le ultime parole con una lieve tristezza nella voce.
"Siamo amici?" chiese dopo poco il moro.
"Si, siamo amici e lavori qui in questo bar" gli rivolse un sorriso Dan per poi abbassare lo sguardo.
"Scusami" disse ancora Benjamin, "mi sento in colpa per tutto questo"
"Non preoccuparti, tutti noi appena abbiamo saputo la notizia siamo stati molto male, ma un ragazzo in partic-" Daniel venne interrotto dal suono delle campanelle che si trovavano alla porta, che facevano segno che qualcuno era appena entrato nel locale.
"Scusami Benjamin arrivo subito" parlò il ragazzo per poi derigersi nell'altra sala pensando che fosse un cliente.
Benjamin si mise seduto aspettando l'arrivo dell'amico. Dopo poco arrivò ma affianco a lui c'era qualcun'altro e appena alzò lo sguardo incrociò quegli occhi tanto azzurri, quegl'occhi che erano stati il suo pensiero fisso per molto tempo.
Sul viso di Federico spuntò un grande sorriso che volendo non poté trattenere e senza rendersene conto varie lacrime avevano già rigato il suo viso.
Benjamin senza dire nulla si alzò e raggiunse a passi lenti il ragazzo dagli occhi azzurri a appena gli fu vicino non poté che sorridere anche lui.
Daniel vedendo la situazione se ne andò senza provocare rumore.
Il moro fece per parlare ma fu preceduto da Federico, "Ciao Benjamin, come stai?" chiese dolcemente il biondo senza togliere lo sguardo dagli occhi del moro.
"Come fai a sapere il mio nome?" domandò Benjamin ignorando la domanda fatta precedentemente da Federico.
"Semplice, ci conosciamo"
"In che senso ci conosciamo? Cosa siamo noi?"
Il cuore di Federico prese ad accelerare sentendo l'ultima domanda, migliaia di immagini di loro vagavano nella sua mente.
Loro felici insieme.
Loro tristi insieme.
Loro abbracciati.
Loro addormentati stretti l'uno all'altro.
Loro che si donavano carezze.
Loro che si donavano baci.
Loro che facevano l'amore.
Loro che si donavano continui 'ti amo'.
Loro che si donavano promesse.
Loro che si donavano amore eterno.
Nella mente e nel cuore di Federico vagavano così tanti bei momenti, senzazioni ed emozioni passate con Benjamin che senza rendersene conto, ancora una volta si ritrovò con gli occhi colmi di lacrime.
Il moro vedendolo in quello stato si avvicinò a lui, posò una mano sulla sua spalla e con l'altra prese ad asciugare con le dita le umide e calde lacrime che scendevano ininterrottamente dagli occhi di Federico.
Quest'ultimo dopo il contatto con Benjamin sentì una scarica di brividi traversagli il corpo, era ancora innamorato perso di lui nonostante tutto.
"Stai bene ehm.." disse il moro sforzandosi di ricordare il suo nome anche se alla fine non ci riuscì.
"Federico, mi chiamo Federico" parlò il biondo con un finto sorriso e la voce triste.
Guardò attentamente il moro sperando che si ricordasse qualcosa dicendogli il nome ma non ricevendo nessuna reazione da parte sua Federico si sedette su una sedia prendendo il viso tra le mani, stava per ricominciare a piangere ma non voleva farlo vedere a Benjamin.
"É successo qualcosa? Chiamo qualcuno per aiutarti?" domandò il moro.
Federico alzò lo sguardo e fissò il ragazzo davanti a lui, un sorriso finto comparve tra le sue labbra, e gli occhi ancora colmi di lacrime.
"La mia vita non ha più senso ora. Ho perso la persona più importante della mia vita, quella persona che mi faceva constantemente sorridere, quella persona che mi faceva ridere con le sue battute, quella persona che con un suo semplice sorriso riusciva a non farmi pesare una giornata faticosa, quella persona che con i suoi grandi occhi verdi/azzurri mi ha fatto completamente perdere la testa, quella persona che ogni volta che avevo bisogno c'era sempre, mi bastava un suo abbraccio per stare bene, per sentirmi a casa, quella persona che appena é entrata nella mia vita me l'ha stravolta completamente facendomi tornare a vivere. Quella persona che mi ha dimostrato così tanto amore in tutti i gesti che faceva per me, quella persona che mi ha fatto provare uno dei sentimenti più importanti, quella persona che é riuscita ad entrare nel mio cuore ed é lí sempre lì, non ci uscirà più. É incastrata nel mio cuore. Quella persona che oggi, non si ricorda più del nostro grande amore, di tutti i bei momenti che abbiamo passato insieme, tutte le difficoltà che abbiamo incontrato sulla nostra strada e che abbiamo superato insieme. Quella persona che ora é qui davanti a me e che ha migliorato le mie giornate.
Quella persona sei tu Benjamin.
Sei tu l'unica persona che mi può aiutare, desidero solo che tu torni ad amarmi come facevi prima, mi basti tu per tornare a sorridere."

Ciao a tutte, sono tornata con questo capitolo. Spero sia di vostro gradimento e come sempre fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo tanto.
Grazie di tutte le visualizzazioni che ci sono state, siete fantastiche💕
Lasciate tanti commenti mi raccomando!💖
Baci,
Sara🌼

The power of love |FENJI|Where stories live. Discover now