Troppo tardi

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Il dolore provato al petto logorava lentamente Antonio.
Come? Come ho potuto lasciare Lovino -fragile, dolce Lovino- solo, indifeso ai pericoli di questa adesso inutile vita?, erano i pensieri che più degli altri si ripetevano e i responsabili per un nodo di sensi di colpa formarsi nella gola di Antonio.
Nonostante la testa gli dolorasse per il troppo rimurginare, Antonio riuscì a ideare un brillante piano, a detta sua.
Tutto ciò che pensò, riusci a portarlo a termine e con i più perfetti dei risultati: sfruttando, anche se non orgogliosamente, la tristezza e la disperazione provate per aver perso il suo amato, riuscì a comporre le piú belle musiche e poesie, a cui né Ade né la sua sposa, Persefone, riuscirono a resistere.
Grazie a quelle odiose, assillanti emozioni espresse attraverso l'arte, i due sposi offirono ad Antonio la possibilità di riportare nel regno dei vivi il tanto desiderato Lovino. Questo, però, ad una condizione; Antonio non avrebbe mai dovuto guardarlo prima di aver varcato la soglia che conduceva alla luce.
Antonio, euforico per aver avuto una possibilità  accettò senza pensarci due volte. Gli venne detto di incamminarsi e che Lovino lo avrebbe presto seguito, scortato da Ermes.

Quando Lovino aprì i suoi occhi questi non incontrarono che buio; poca rilevanza ebbe ciò, comparato alla sensazione di vuoto e smarrimento provato da lui. Non poteva far altro che porsi domande su domande, dal momento che non sapeva ricordate nulla che lo riguardasse.
Sentì qualcosa toccargli la spalla per poi prendergli gentilmente il braccio, invitandolo a camminare nella direzione cui gli veniva suggerita, e lui, troppo preso dalle proprie domande, non poté far altro che farsi guidare.
Non passo molto tempo che poté sentire il rumore di altri passi e gradualmente, avanzando, ricordi cominciarono a rifluire nella sua adesso dolorosa mente.
Quando finalmente riuscirono a vedere la luce, Lovino seppe vedere colui che lo stava guidando e, davanti a loro, un uomo. Non appena gli occhi di Lovino si posarono sull'uomo, il suo cuore fu avvolto da angoscia e desolazione. Nonostante Lovino non sapesse chi costui fosse, arrivò alla conclusione potesse essere qualcuno molto importante o qualcuno temuto; scelse comunque di credere fosse la prima.

Dopo così tanto tempo passato a cercare di non dimenticare il suo volto, Antonio poté tirare un sospiro di sollievo al pensiero di poter finalmente rivedere il suo amato.
Le parole degli dei, quelle che lo portarono così vicino dal realizzare il suo desiderio, sembrarono passargli dalla mente; si fermò all'improvviso e si voltò. Si rese conto del suo errore ma persino lui comprese che era troppo tardi.

A pochi passi dall'uscita, l'uomo si fermò e così fecero Lovino e il suo accompagnatore. Dopo pochi secondi l'uomo bruscamente si voltò e gli occhi di Lovino si spalancarono dopo aver visto quelli dell'uomo.
Finalmente ricordava, e quasi non poteva capacitarsi del come  avesse potuto dimenticare la persona più importante e cara a lui.
Lovino si rese conto che qualcosa fosse strana. Cercò di fare un passo avanti ma, mentre ricadeva nell'oscurità, capì che era ormai troppo tardi.

Oo.oO

Ancora un volta Antonio si ritrovò a pensare le stesse cose, dandosi e accettando le sue colpe. Stavolta, però, il pensiero più frequente, che piú si ripeteva era il come - Come vivere senza Lovino?
Fece così ciò che riteneva opportunuo, e mise fine ai suoi pensieri.


A/N: Grazie mille per aver letto! Ho intenzione di caricarla anche su Fanficion . net
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