Non me l'aspettavo.

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I wasn't expecting that - Jamie Lawson

Troye stava imbarcando il suo bagaglio quando incrociò degli occhi verdi. Un ragazzo bellissimo, che gli sorrise. Salì sul suo volo per Los Angeles, e prese posto vicino al finestrino, dove poteva ammirare il paesaggio sottostante.

Vide entrare il ragazzo dagli occhi verdi, che diede un'occhiata al suo biglietto e si sedette di fianco a lui.

"Connor." Disse quello, porgendogli la mano destra.

"Troye." Rispose lui, stringendogliela.

"Ti ho visto al check-in prima, e ora siamo sullo stesso aereo!"

Troye rise, "Già, non me l'aspettavo." con una leggera nota di ironia.

Parlarono per tutta la durata del viaggio, Connor era di ritorno a casa dopo un servizio fotografico, Troye era diretto a Los Angeles per registrare i brani del suo prossimo EP. Si raccontarono tutto e niente.

"Per quanto rimarrai a Los Angeles?"

"Un mese."

-

"Bell'hotel."

Connor era andato a prendere Troye in hotel quella sera.

Passeggiarono per ore, scattarono dozzine di fotografie, e Connor prese l'Australiano per mano, che reagì stringendogliela più forte.

-

Connor lo portò nella sua caffetteria preferita. Troye però prese della cioccolata calda.

"Ti ho parlato continuamente di quanto io ami il caffè, ti porto nel mio piccolo paradiso di caffeina e TU PRENDI LA CIOCCOLATA??"

"Calmo, forse tutta questa caffeina non ti fa molto bene."

Risero.

Poi Connor si soffermò a osservare il sorriso di Troye, e prese le sue guancie tra le mani. Troye fissò quegli occhi verdi, pensando che quello fosse il colore della felicità. Connor lo baciò. Davanti a tutti.

Quando si staccarono i due erano senza fiato, più sorridenti che mai.

"Non me l'aspettavo" disse Troye, quasi come un soffio sulle labbra dell'altro.

-

Troye e Connor erano rannicchiati sul divano di casa di Connor a guardare Netflix e a mangiare cibo Giapponese.

Connor aveva la testa sulla spalla di Troye, che gli accarezzava i capelli.

L'Australiano non prestava attenzione al film. Era pensieroso.

"Dovevo fermarmi solo per un mese."

"E' passato un anno, Tro." osservò Connor divertito.

"Non me l'aspettavo.", sorrise anche lui.

-

Connor era di fretta, si sistemò i capelli davanti allo specchio, prese le chiavi della macchina e si avviò verso la porta.

"Connor Joel Franta, hai dimenticato qualcosa?" Connor roteò gli occhi, tornò indietro e baciò suo marito.

"Devo sbrigarmi a prendere Zoe all'asilo, smettila."

Quando Troye sentì la porta chiudersi si girò a guardare il loro secondo figlio, intento a gattonare verso di lui.

"Non me l'aspettavo, Tilly." disse, prendendolo tra le braccia.

-

Troye e Connor erano a letto da un po', in silenzio in attesa di addormentarsi, schiena contro schiena.

Poi Troye si girò verso la schiena di Connor e disse sottovoce "Cosa avrò mai fatto per meritarmi qualcuno come te?"

Connor si girò, assonnato. "Che dici, Tro.. dormi.."

"Con."

"Che c'è..?"

"Non me l'aspettavo."

-

Troye detestava trovarsi lì. Un posto troppo triste, troppo bianco.

Per fortuna quel giorno aveva i suoi ragazzi con sé.

"Quando ci faranno vedere papà?" chiese Tyler, ormai undicenne.

"Presto, spero." Rispose dolcemente Troye.

"E' dentro da troppo tempo, pa." Osservò Zoe.

Poi uscì dalla camera ospedaliera di Connor un infermiera. Troye le si avvicinò.

"E' tornato.. e questa volta non possiamo farci nulla." disse lei.

"Merda. Non me l'aspettavo." Fu tutto ciò che disse Troye, col cuore a pezzi.

-

Era sera, Troye teneva la mano a Connor mentre leggeva un libro, come tutte le sere negli ultimi mesi.

L'altro lo guardava con un sorriso sofferente ma sereno.

Troye si girò a guardarlo a sua volta, e Connor chiuse gli occhi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 24, 2016 ⏰

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