"No Brad, lo vedrai fra poco." Gli fece l'occhiolino mia madre e partii normalmente, insolito da parte sua dato che andava sem
pre spedita peggio di un razzo.

Arrivammo in poco tempo dove avremmo dovuto mangiare: era un semplice ristorante, che però era affollatissimo. Sicuramente si mangaiva da dio e ringraziai mia madre mentalmente per averci portato in un posto con buone pietanze.

"Buonasera, ho prenotato a nome di Sarah." Sorrise mia madre alla ragazza che stava dietro la cassa che subito dopo ci accompagnò al nostro tavolo.

"Il cameriere arriverà a minuti." Ci avvertii la cameriera con un sorriso.
Mamma aveva anche prenotato, si era davvero superata questa volta, doveva essere proprio una persona importante per lei questo Bradley che all'apparenza sembrava un uomo simpatico e gentile.

Dopo cinque minuti che avevamo chiacchierato arrivò il famoso cameriere e quando alzai lo sguardo verso di lui mi stupii, ma non come Bradley.

"Dylan?!" Domandammo contemporaneamente io e la cotta di mia madre. Come faceva a conoscerlo?

"Z-zio?" Balbettò Dylan confuso.

"Cosa ci fai qui?" Chiese il moro diventando improvvisamente arrabbiato.

"Mi sono trasferito qui dalla morte di zia Patty, non ricordi?" Era una domanda retorica quella di Brad, intanto io, mamma e Lauren ci scambiavano sguardi perplessi.

"No, dato che non me lo hai mai detto." Gli mandò un'occhiataccia sgradevole Dylan, aveva la mascella serrata, segno che si stava infuriando.

"Dylan ma non dire-" Insistette Brad ma venne subito interrotto da suo nipote.

"Cosa vi porto?" Guardai Dylan, cercando di capire cosa gli stava passando per la testa.

"Oh, per me un insalata leggera." Sorrise Lauren, mangiava sempre le verdure e non capivo come faceva.
Alla fine io presi dei ravioli con ragù.

"Buona scelta, Jessica." Mi fece l'occhiolino Dylan quando scelsi la mia ordinazione, gli sorrisi di rimando, cercando di non arrossire.

"Sembri un pomodoro." Sussurrò mia sorella al mio orecchio, intanto Dylan si rifugiava nella cucina.

"Zitta mrs. Cabello." Replicai con beffarderia, Lauren mi diede una spallata mentre arrossiva, non più per la sua affermazione ma per il messaggio che aveva appena intravisto sul telefono, sorrideva sbadatamente e continuava a diventare sempre più rossa. Le presi il cellulare e vidi il messaggio mentre tentava di riprendersi l'aggeggio.

-Camz❤: Piccola domani sei libera?

Diceva l'sms. Lanciai un'occhiata a dir poco maliziosa a Lauren che roteava gli occhi. Le restituì il telefono e la presi in giro a bassa voce per non farci sentire dagli innamoratini che stavano spettegolando di chissà cosa.

"Piccola? La cosa si fa interessante."

"Smettila Lyds, siamo solo amiche." Negò l'evidenza scuotendo la testa.

"Tu pensi che creda ancora a queste cazzate quando è evidente il fatto che siete due piccioncine?" Domandai retoricamente, senza togliermi il mio solito sorrisetto dalla faccia.

"Piccioncine?" Ridacchiò Lauren.

"Si, siete due piccioni." Stetti al gioco.

"Comunque non stiamo ancora del tutto insieme. Glielo devo ancora chiedere." Ammise maneggiando il suo anello.

"E che aspetti a farlo? Si vede da un miglio che Camila stravede per te."

"No no, non è per questo. È perché voglio che sia stupendo. Deve essere fantastico e le volevo comprare una collana, oppure un anello." Affermò sorridendo al solo pensiero.

"Quindi devo aiutarvi a preparare il matrimonio?" Scherzai ridendo sotto i baffi.

"Dai scema! È una cosa seria, si merita una richiesta con i fiocchi Camz." Mi riprese.

"Infatti a Camila piacciono tanto i fiocchi, se li mette sempre." Continuai a scherzare e Lauren mi fulminò con lo sguardo per la battuta squallidissima.

"Smettila Lyds, lo dico per te perché dopo non voglio che ti lamenti quando ti ritroverai magicamente in Afghanistan con il culo rotto." Mi minacciò con un ghigno che non prometteva nulla di buono.

"Okay la smetto." Cercai di rimanere seria ma scoppiai a ridere senza motivo, con Lauren che mi guardava basita.

Il mio cellulare vibrò nella tasca dei jeans e lo afferrai, curiosa di vedere chi mi aveva scritto.

Dylan: vieni un secondo in bagno, ti devo parlare.

Era Dylan, esitai un secondo e poi informai tutti che dovevo andare in bagno. Ci misi un po' a cercare il bagno e quando lo trovai aprii la porta impaziente.

"Dylan?" Domandai, il nome da me pronunciato fece eco nel bagno ma del moro nessuna traccia.

"Ciao Jessica." Mi salutò una voce dietro di me, quella voce roca che riconoscerei dappertutto. Persi un battito per lo spavento.

"Tu mi vuoi morta." Mi girai verso di lui, premendo una mano sul petto per la paura.

"Saresti affascinante da cadavere, sai?" Mi portò una ciocca di capelli rossi dietro le orecchie. Il suo tono mi inquietava ma allo stesso tempo mi faceva impazzire.

"Dylan smettila." Cercai di rimanere seria ma un sorriso sfuggì dalle mie labbra quando lui ghignò spontaneamente.

"Di fare cosa esattamente?" Posò la ciocca con cui stava giocando e sorrise beffardo.

"Di dire cose inquietanti, mi fai paura." Ammisi incrociando le braccia davanti al petto.

"Stai confondendo la paura con il piacere." Disse con la stessa voce suadente di prima, quel ragazzo mi faceva andare fuori di testa.

"Di cosa mi volevi parlare?" Cambiai argomento.

"Ho confuso la parola parlare con la parola vedere. Ti volevo vedere." Confessò sorridendo ingenuamente.

"Ah...ok." Sospirai non sapendo che dire.

"Quindi mia madre si vede con un uomo che presuppongo sia tuo zio." Affermai inarcando un sopracciglio.

"Zio acquisito per l'esattezza." Mi corresse lui serrando la mascella.

"Era il marito di mia zia, l'ho sempre odiato, trattava zia Patty una merda." Continuò guardandomi dritto negli occhi.

"Per questo eri incazzato quando lo hai visto?" Chiesi retoricamente.

"Si, tua madre sembra una persona per bene e non merita di stare con quello stronzo." Rispose sgranando gli occhi.

"A me sembra una brava persona, Dylan."

"Fidati quando ti dico che non lo è per niente." Ribatté il moro più che arrabbiato.

"Adesso devo andare se non voglio essere licenziato. Ci vediamo a scuola, Jessica." Mi avvertì e uscì dal bagno. Poco dopo due minuti che avevo realizzato cosa era appena successo me ne andai pure io.

Mi sedetti al mio tavolo con mia sorella che mi lanciava occhiate maliziose.

"Ho visto Dylan uscire dal bagno, si può sapere cosa avete fatto?" Mi sussurrò nell'orecchio.

"Niente di quello che tu pensi, abbiamo solo parlato." Affermai e sbuffò, non poteva vendicarsi perché non aveva prove necessarie che io abbia fatto qualcosa in bagno con Dylan.

Arrivarono finalmente i piatti e, mentalmente, ringraziai mia madre per averci portato in questo ristorante.

La serata finii in fretta, tra i bei discorsi di Brad nei confronti di mia madre e i battibecchi continui di me e Lauren. Mi fidavo di Dylan ma Brad quella sera non aveva dimostrato di essere una persona così spregevole da come lo aveva descritto Dylan.

Arrivammo a casa e mi precipitai sul letto, ero stanca morta e avrei dovuto sopportare una giornata impegnativa come quella di domani.


You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Nov 01, 2016 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Unsteady ||•Dylan O'Brien•||Where stories live. Discover now