Capitolo quaranta.

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«Come conosci Louis?» domandò Ben, in macchina, mentre Harry guardava fuori dal finestrino, meditando sulla scelta che aveva appena compiuto.

«Harry?» lo richiamò, dopo qualche secondo di silenzio. Il riccio si ridestò e lo guardò, confuso.

«Mh?»

«Ti ho chiesto come conosci Louis» ripeté.

«Oh» Harry si schiarì la voce e abbassò lo sguardo. «E'..è il proprietario della spiaggia dove lavoravo. Il mio capo, quindi» spiegò, scrollando le spalle. Non era una menzogna, aveva solo omesso alcune cose che non gli andava di dire al suo ex.

«E' il mio fratellastro» disse, a bruciapelo, Ben.

Harry si morse il labbro inferiore. Che cosa doveva fare? Fingere di non saperlo, o l'opposto? Sospirò, scompigliandosi i capelli. «Lo sapevo già.»

Ben si voltò un momento verso di lui, con un sopracciglio inarcato, con un'espressione visibilmente interrogativa. «Siamo..amici» si sforzò di dire, deglutendo rumorosamente. «Stavamo parlando di te, ed è venuto fuori» spiegò, sperando gli credesse.

«E ti ha detto qualcosa di me?»

Harry respirò profondamente, ma scosse la testa. «No, nulla. Solo che non parlate da un sacco di tempo» mentì.

Ben annuì proprio mentre spense la macchina, una volta aver parcheggiato fuori casa del riccio. «Non voglio metterti tra voi due, ma ti dico solo che Louis non è una bella persona. Non dovrei dirtelo, però..ha abbandonato la sua famiglia da un giorno all'altro, dimostrando che di loro non gliene frega nulla. Non ti parlo di me, perché so che mi odia, anche se non ne capisco il motivo, ma parlo di sua madre, suo padre, di sua sorella. Quando è andato via, non li ha nemmeno guardati in faccia, ha salutato solo la sorella. Stagli lontano, Harry.»

Il riccio lo guardò incredulo, con la bocca socchiusa. Che cosa gli stava dicendo? Louis aveva raccontato tutta un'altra versione dei fatti, e non poteva essere vera quella di Ben. Il deejay non sembrava poter fare una cosa del genere, abbandonare qualcuno da un momento all'altro. Erano stati i suoi genitori a cacciarlo. O forse non era così? Harry non sapeva più a chi e a cosa credere.

«Senti, Harry..ti va di uscire questo sabato?» propose, Ben, mordendosi poi il labbro inferiore, guardando la reazione del più piccolo, che sgranò gli occhi, senza dire una parola.

«No aspetta, sia chiaro che non intendo un appuntamento, rilassati» chiarì, ridacchiando. «Come amici» aggiunse, scrollando le spalle e sorridendogli dolcemente.

«Va bene» accettò, sorridendo timidamente.

«Questa si che è una bella notizia» asserì, il più grande, facendo scuotere la testa all'altro, sorridendo.

«Grazie del passaggio, e..ci sentiamo, d'accordo?»

Ben annuì. «Buonanotte» gli disse, avvicinando maggiormente il volto a quello del più piccolo, che socchiuse le labbra e rimase impietrito a quella vicinanza.

Ma quando Ben gli lasciò un bacio sulla guancia, quasi sospirò di sollievo. Gli sorrise un ultima volta prima di uscire dall'auto ed entrare in casa.





Ed si passò una mano tra i capelli e seguì il liscio fino agli spogliatoi del personale del bar. «Louis, no. Non puoi metterci nei guai!»

«Il locale è il mio, se non sbaglio. Nessuno ti mette nei guai, dato che è stata una decisione che ha preso il proprietario stesso» ribatté, sedendosi su una panca.

Diamante grezzo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora