O.O - FUGA

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Fuga 
fù·ga/
sostantivo femminile
Improvviso, precipitoso o segreto abbandono di un luogo,
imposto da gravi motivi, non sempre giustificabili moralmente.


Correva. 
Correva nonostante le gambe le stessero pulsando,
correva lungo la strada macchiata dalle pozzanghere
che la pioggia aveva creato e che continuava ad alimentare
imperterrita, come se anche il cielo stesse piangendo e,
sfogandosi in quel modo, volesse punirla per ciò che aveva fatto.
Come se volesse farle sentire in modo ancora più forte il peso
che già portava sulle spalle, un enorme macigno di colpevolezza. 

Correva velocemente nonostante fosse talmente stremata
da sentire un dolore lancinante ai polmoni mentre cercava
di respirare. Correva per allontanarsi il più possibile da quel luogo
che considerava ancora casa sua. Ed era così, in fondo,
quella era proprio casa sua. Un piccolo paesino incastonato
tra due grandi metropoli, un'insignificante formazione
di carbone in mezzo a due stalattiti diamantine.
E proprio perché la sua casa era un paesino, le voci si
spargevano a macchia d'olio tra le persone e lei non poteva rischiare. 

Non poteva più dormire sonni tranquilli nella sua cameretta
dalle pareti azzurre e dal soffitto decorato da un graffito che,
anni addietro, lei e i suoi genitori avevano dipinto insieme.
Non poteva più sentirsi serena sotto il morbido e caldo spessore
del suo piumone, non poteva più sentirsi al sicuro mentre
abbracciava il suo cuscino preferito, a cui aveva anche dato un nome.
Tutte le barriere che negli anni aveva creato intorno a sé,
tutti i muri che l'avevano protetta fino a quel momento non
potevano reggere nemmeno lontanamente la mole che comportava
l'azione che aveva compiuto. Non bastavano coperte
o cuscini come barriera. Lei doveva sparire, far perdere le sue
tracce e con esse la sua identità. Ne era consapevole ormai. 

Una volta ferma non sarebbe più stata la ragazza di sempre,
non sarebbe più stata la dolce e solare Mira che tutti conoscevano.
Non poteva e non sentiva più di esserlo, tutta la sua innocenza
era scivolata via quel maledetto giorno, come le gocce piovane
che le scivolavano lungo l'impermeabile mentre si muoveva
e come le lacrime, le sue, di lacrime, che le rigavano
le guance arrossate e bollenti per lo sforzo.
Per un solo momento, quando la sua mente fu per
pochi secondi lucida, desiderò di essere proprio come l'acqua.
Desiderò di essere trasparente, desiderò di poter evaporare
col calore, desiderò di poter sparire nel nulla.
Ma purtroppo era impossibile. 

Quando gli uomini spariscono è perché sono morti; glielo aveva
detto sua nonna, una sera, mentre stavano guardando il telegiornale. 


«Quell'uomo è già morto»    

L'aveva guardata con curiosità e anche con un po'
di inquietudine. Come poteva saperlo?
Il cadavere non era ancora stato ritrovato, come poteva dire
con certezza quella frase? 

«Perché dici così nonna?»    
«Perché quando un uomo sparisce o è morto o ha cambiato vita.
E in ogni caso la persona che era prima non esiste più»     


Ma lei non ci credeva, non ci aveva dato molto peso.
Lei credeva nella speranza e nell'ottimismo,
era una di quelle persone che non si abbattono
facilmente per un'esperienza negativa.
Lei ci credeva, credeva davvero che quell'uomo sarebbe
tornato a casa dalla sua famiglia e dai suoi figli e che tutto
ciò che aveva passato sarebbe stato solo un brutto ricordo. 

Ma così non fu, infatti, dopo non molto tempo,
gli investigatori avevano ritrovato la salma del poveretto,
in un fosso vicino alla campagna, ridotta in condizioni
davvero pessime; era quasi irriconoscibile.
Quell'uomo era morto davvero e ora lei stava scappando. 

Stava scappando perché voleva sparire.
Voleva che la se stessa del passato morisse
durante quella notte e che, una volta arrivata l'alba,
nessuno si ricordasse di Lee Mira. Non le importava
dove stesse andando, non le importava cosa avrebbe
trovato i giorni a venire, non le importava più un bel niente.
Con l'ultimo briciolo di ottimismo che aveva conservato,
sperava che quel senso di sporcizia che si sentiva
addosso le si sarebbe cancellato col tempo,
che la sua vita potesse tornare normale,
per quanto normale potesse essere. 

Così non le importava quanto il cuore le stesse facendo male
o quanto piano piano i respiri le si stessero facendo corti.
Voleva arrivare il più lontano possibile, in un posto dove
poteva essere ancora una persona e non un mostro.

To już koniec opublikowanych części.

⏰ Ostatnio Aktualizowane: Oct 08, 2016 ⏰

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The Little Matchgirl ✩ Jung TaekwoonOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz