Capitolo 7 - Casa

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Sono passate due settimane da quando ho conosciuto Chris.

In questi giorni, sono stata davvero impegnata.

Finalmente ho trovato un posto in cui stare, che non sia la mia vecchia camera di hotel. Ed oggi, sono ufficialmente sette giorni che vivo nella mia nuova casa.

Due giorni dopo che Chris mi ha riportata in albergo, hanno bussato alla porta di quella camera con fare molto allegro.
Non credevo ai miei occhi quando, una volta aperta la porta, una ragazza bionda con le ciocche blu mi sarebbe saltata addosso con tanta euforia.

Da quel giorno, io e Sara, siamo diventate molto amiche. Anche se per lei lo eravamo già dal primo incontro.

Per cinque giorni ho dormito nella sua camera, perché puntualmente ci addormentavamo guardando fino a tardi qualche serie tv.
In realtà, le uniche ad essere a conoscenza della mia presenza, eravamo io e lei.
Le avevo detto chiaramente, che non sarei andata a trovarla, se in casa ci fosse stato qualcun'altro oltre lei.
La parte difficile era quando la mattina, mi risvegliavo nella sua camera. Fortunatamente, procedeva tutto secondo i piani. Nessuno si accorgeva di me.
Finché, esattamente sette giorni fa, incorciai un volto poco familiare in cucina.
Goffamente, cercai di ritornare sui miei passi ma capì che era troppo tardi quando udì la sua voce scioccata.

«e tu chi cazzo sei?» disse urlando.

Dallo spavento, non riuscivo ad aprire bocca.
Mi ero comportata per giorni come un fantasma, ma in quel momento capì che se ci fosse stato davvero un fantasma in quella casa avrebbe riso di me.

Per fortuna, vedi la chioma bionda e arruffata di Sara passarmi accanto e poco dopo la vidi correre verso quel ragazzo, che ancora aspettava una mia risposta.

«Lucaa» squittii la mia amica, saltandogli addosso.

«Luca, lei è Dieresi» si avvicinò a me per tirarmi verso il suo amico «Dieresi, lui è Luca» e così ci presentò.

Dopo un lunga ed imbarazzante chiacchierata.
Luca esordì dicendo «be' dato che ormai vivi qui, molla quel hotel e vieni a stare da noi. In tre mesi che sono mancato, non sono stati capaci di trovare un coinquilino.»
All'inizio, ero molto scettica. Mi vergognavo a stare lì come ospite, figuriamoci a vivere. Ma ovviamente, Sara mi convinse facilmente.
Passammo il resto della giornata a portare le mie cose nella nuova casa.
Ma quando salutai Alfredo, quasi persi tutto il mio entusiasmo.
Gli ho promesso che presto sarei tornata a trovarlo, e spero davvero di riuscire a mantenere la promessa.

Durante la restante settimana, non accadde nulla di importante.

Nonostante ora abbia una camera tutta mia in quella casa, continuo a passare la maggior parte del mio tempo in camera di Sara.

Non riesco a vederla ancora come una mia camera, perché oltre ai miei vestiti, il pc e qualche libro non c'è molto di mio. Appena trasferita, mandai un messaggio a mia madre per chiederle di spedirmi i pacchi che lasciai in Inghilterra nell'attesa di trovare un posto in cui stare, ma dopo una settimana, ancora non ci sono notizie delle mie cose.

Finalmente, domani andrò in facoltà per l'open day e mi passerà l'ansia per il test d'ingresso.
Non è un test d'ammissione, fortunatamente, però voglio comunque dare una bella impressione.
Mi hanno chiesto di portare qualche mia opera, per valutarne lo stile e la qualità.
Ne ho già scelta qualcuna, ma ho deciso di trascorrere questa giornata a disegnare nella stanza-studio, nel caso ne uscisse qualcosa di più convincente.
La grande vetrata di questa stanza mi ha affascinata dal primo momento e sono contenta di poterne trarre ispirazione.
È una giornata un po' cupa in realtà, piove a dirotto e per essere settembre fa molto freddo.
Stamattina, io e Sara volevamo vedere l'alba insieme, ma con questo brutto tempo non siamo neanche riuscite a capire che ormai il sole era sorto da tempo.
Delusa, la mia amica andò in camera a dormire, lasciandomi in quella stanza accogliente.

«se tu e Sara continuate così, dovrò trovare una nuova pianista» sentì una voce soffocare in un'allegra risata verso la fine della frase.

«dopo due settimane, se c è una cosa che mi ricordo di te è la tua risata» dissi ridendo di gusto anche io.
Ed era vero, dopotutto di un ragazzo che ride sempre cos'altro potrebbe rimanere impresso.

«così la nuova arrivata crede di potermi prendere in giro così eh»

«smettila di fare il duro Chris, non ti si addice» dico convinta.

Lui di tutta risposta mi fa la linguaccia e si mette a sedere sul divano accanto a me.

«così, ora vivi qui» dice e io lo guardo con aria ironicamente sbalordita.

«si, in realtà pensandoci è stato un po' un rapimento» rido «Sara ed io abbiamo legato molto e alla fine, grazie al suo complice, adesso vivo qui» lui annuisce ascoltando il mio breve racconto «tu invece? Non ti ho mai visto da quando sono qui.» dico, un po' pentendomene.

«Si, ho avuto dei problemi» dice freddo.

«mi dispiace» sussurro lentamente.
Lui che sembra non avermi sentito si alza e va verso la porta.

«io sono nella stanza difronte a suonare se mi cerchi» dice prima di uscire.

Dopo quella breve conversazione il tempo sembrava trascorrere più velocemente.
Decisi di prendere una pausa per mangiare qualcosa, ma il mio pranzo venne interrotto dal rumore assordante del citofono.
Una volta capito che era il corriere, mi sono precipitata giù per scale a ritirare le mie cose.

«signorina Dieresi Skywalker?» mi chiede una conferma il corriere.

«si sono io»

«questi sono per lei allora, posso aiutarla?» osserviamo insieme i tre scatoloni.

«sono pesanti?» chiedo stupidamente.

«be'» fa una pausa cercando di non scomporsi «le do una mano» dice gentilmente.

Mi accompagna fino all'ingresso, poi lo saluto ringraziandolo infinite volte e lasciandogli una mancia.

Sono così contenta di poter appendere i miei amati poster e quadri sulla parete.
Le lucine sul letto mi erano mancate, troppo.
E finalmente ora posso riprendere a dipingere sul mio cavalletto.
Sembra non mancare proprio nulla, ci sono anche tutte le lenzuola e le asciugamani che non entravano in valigia.
Ci sono anche tutti i miei libri preferiti ed anche qualcuno nuovo che deve aver aggiunto mio padre prima di spedirmi le cose.

Quando finisco di sistemare il tutto, noto che infondo ad una scatola c'è un altro piccolo libricino.
Non riconoscendolo, inizio a sfogliarlo e le lacrime spuntano traditrici.

Ci sono tutte le foto della mia festa, tutte rigorosamente scattate a tradimento. In ognuna di esse c'è mio fratello che con una posa buffa rovina ogni foto.

Decido di scattare una foto alla sua faccia più divertente e l'allego in un messaggio.

*Ricordati, che se mai verrai a trovarmi, gli animali non sono ammessi. Buonanotte bestiolina*

Prima di mettermi a letto, mi guardo intorno soddisfatta.
Ora si, che posso dire "sono a casa".

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Finalmente, Dieresi ha una casa in cui stare.
Tutto sembra procedere bene e la storia del disegno sembra essere dimenticata.
Ma è stata davvero dimenticata?

Sto cercando di cambiare la copertina della storia, ma wattpad non vuole collaborare.
Attualmente a me risulta non ci sia nessuna foto, ma mi hanno riferito che ad alcuni ci sia ancora la vecchia copertina e ad altri la nuova.
Voi cosa vedete invece?
Spero di risolvere al più presto..

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⏰ Last updated: Oct 07, 2016 ⏰

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Dieresi.Where stories live. Discover now