Lettera numero quarantaquattro

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Un martedì soleggiato

Ho scritto di te,
più di quanto mai mi sarei aspettata.
Ed ora che è tutto ricordo.
Che le parole sono tutte ricordi,
me ne vado in pace
per la mia strada.
E mi guardo intorno,
e mi rendo conto di quanto sia piena di gente.
Come me.
O forse, nel migliore dei casi,
come te.
Ma loro non camminano come facevi tu, accanto a me.
Loro non parlano come te.
Loro non sono te.
E mi fermo.
Chiudi gli occhi e immagino altri mondi.
Altri posti in cui saremmo potuti essere ancora insieme.
Quelle strade ti hanno trascinato con loro.
Io non potevo far altro che vederti scorrere, come sangue nelle vene.
Sono un semaforo fermo,
in un angolo
troppo buio per farsi ricordare
da te.

Le cento lettere di me e di teOnde as histórias ganham vida. Descobre agora