Diciannovesimo Capitolo

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"Dovevamo aspettarcelo... questa mandria di bufali era tutta fumo e niente arrosto... ma non preoccupatevi, con noi perderete la voglia di vivere, e vi uccideremo in pochi minuti." disse Victoria, seguita dalla sua risata e da quella di Trevor. Vidi Nathan affiancarmi ed iniziare a ringhiare, mentre gli altri ragazzi si misero dietro di noi,per essere sicuri che altre persone non ci avrebbero attaccato. Iniziai a corrergli incontro insieme a Nath. Saltai addosso a Victoria, scaraventandola con la schiena a terra, facendola mugolare dal dolore. "Mollami, scarto!" Disse, mentre io iniziavo a strapparle via la carne. Trevor si buttò subito su di me, facendomi sbattere contro una sbarra appuntita, che mi perforò la schiena. Ululai dal dolore, mentre lui cercava di spingermi quell'ammasso di metallo ancora più in profondità, per perforarmi i polmoni. Vedevo tutto sfocato, fino a quando non sentii un urlo. "Ehi, lupone! Dovresti prendertela con quelli della tua taglia! Non è cortese iniziare dalle donne!" No, Nicholas non poteva fare una cosa del genere...sarebbe morto..."Nessun problema... tanto sei come una mosca fastidiosa: facile da uccidere." disse Trevor ringhiando. Corse incontro Nicholas, e ciò mi spaventò a morte, tanto da farmi spingere in avanti, cercando di far uscire la sbarra. Tra tanti ululati, ci riuscii, ed in poco tempo vidi la mia ferita rimarginarsi, più velocemente delle altre volte. Con rapidità, tirai fuori l'oggetto insanguinato con un colpo di zampa, e lo trascinai con i denti verso l'uomo che stava per uccidere la fonte di tutti i miei sogni ed incubi. "Fatti sotto se hai il coraggio! O sei forse come queste merde morte?" Disse il lupo, con cattiveria. "Ce l'ho il coraggio, è al contrario! Sei tu che non rispetti i patti, sei in forma di lupo!" vidi Nicholas avanzare verso di lui e saltargli addosso, strozzandolo con una fascia che aveva preso da uno dei lettini. "Mollami subito!" Sentii urlare da quel lupo, che sputava saliva mentre cercava di morderlo. Sentii un urlo femminile, che si rivelò essere di Victoria. Mi girai e vidi Nathan, umano, con un palo affilato tra le mani, mentre cercava di infilzarlo nella carne della donna, che gli urlò contro. "Non puoi uccidermi! Io sono tua madre!" Nathan con uno sguardo beffardo le rispose:"Non più!" E affondò il palo nel suo corpo. Uno era morto, finalmente. Mi ritornò in mente un ricordo, che credevo di non aver mai vissuto. "Mamma, scusami, non volevo..." iniziai a singhiozzare. "Lara non è nulla, tanto la ferita guarirà subito." disse la mamma, premurosa. "Vado a chiamare papà!" dissi, correndo verso lo studio. Per sbaglio avevo ferito la mamma con un coltello, mentre tagliavo una torta. "Papà, papà! Ho fatto del male alla mamma senza volerlo!" dissi, con la voce incrinata e con lo sguardo rivolto ai miei piedi scalzi. "Sta tranquilla, non sarà nulla di grave, so che tu sei buona e non faresti mai del male a nessuno. Forza, andiamo!" Disse, prendendomi in braccio. Quando arrivammo in cucina, la ferita della mamma era guarita magicamente e non sanguinava più. "Mamma, come hai fatto a far guarire la ferita?" Dissi incredula, e la mamma con un piccolo sorriso mi rispose: "È un segreto, un giorno quando sarai grande, te lo svelerò." io risposi con uno sbuffo, ma sorrisi pensando che tra qualche anno l'avrei scoperto. Avevo capito...le mie ferite avevano iniziato a rigenerarsi molto più velocemente quando il mio corpo umano e quello di lupo hanno avuto più contatto. Stavo migliorando le mie tattiche ed il mio corpo. Sentii uno sparo, proveniva dalla mia sinistra, dalla parte di Nicholas. Vidi Trevor in forma umana con una pistola in mano, probabilmente presa dalla tasca dell'uomo morto accanto. Urlai, ritornando così nella mia vera forma. "Merda!" Vidi Nicholas cadere a terra, con un sorriso amaro sul volto. Cadeva con una mano nell'addome sanguinante, guardò alle mie spalle, e mi sussurrò: "Scappa."
Mi girai, e vidi un esercito di lupi a me sconosciuti. Erano molti di più di quelli della nostra squadra, e continuavano ad avanzare. "Siete arrivati in ritardo, feccia, fate il vostro dovere!" Vidi l'uomo scappare ai piani superiori, cercai d'inseguirlo, ma sentii un richiamo. "Lara! Aiutami, sorellona!" Era Dalila, che era tornata umana. La cosa che mi fece preoccupare fu il fatto che tutti pian piano stavano tornando umani. Perchè non l'avevo capito prima? Quelle iniezioni che ci facevano erano dei veleni che ci indebolivano, e non mangiando per giornate intere, ci faceva stancare ancora prima. Ritornai nella forma di lupo, ed avanzai verso un lupo che stava per prendere un'altra vita. Presi la sbarra di metallo ed iniziai a correre verso di loro, ma non feci in tempo ad ucciderlo, che una donna lupo mi si affiancò. "Signorina, non è bello disturbare la cena altrui... ora se me lo vuole concedere, lei sarà la mia cena... stia ferma!" Mi attaccò di colpo alle spalle staccandomi un pezzo di carne, ma sentii tutto dissolversi in pochi secondi, perchè la ferità si rigenerò, ma non del tutto. Avevo poche energie nel corpo, così continuavo a stare in uno stato  agonizzante. "Com'è possibile? Ti ho appena staccato un pezzo di carne, e non sei ancora morta!" Feci un ghigno, e con un balzo l'atterrai. Le morsi il collo, facendole uscire molto sangue. Alla fine morí nell'arco di mezzo minuto. Mi girai nella direzione di Dalila, che trovai con un braccio sanguinante, ma proprio quando stavo per avvicinarmi, vidi Marco, che andava verso di lei. "Ci penso io a lei, tu va da lui." disse, prendendola in braccio, e dirigendosi verso una stanza per curarla. Controllai che tutto fosse nella norma, e notai con piacere che i lupi avversari erano di meno. Mi ricordai di Nicholas, che stava coprendo la ferita con la mano. "Uccidilo, per me e per tutti loro, io starò bene." mi disse, quando fui vicina a lui. Io annuii e salii al piano superiore, vedendo che tutto era distrutto e pieno di sangue ovunque. Seguii il sangue, fino a quando notai una porta socchiusa e una luce flebile fare ombra a qualcosa. Mi avvicinai con cautela alla porta, ma mi venne sbattuta in faccia, facendomi cadere sul pavimento. "Ricordati, ragazzina, che l'olfatto di un lupo non sbaglia mai!" Urlò Trevor, mentre si teneva la gola, tagliata a metà. Mi stupii di come riuscisse a rimanere in vita in quelle condizioni. Cercai di alzarmi, ma notai che un pezzo di legno mi si era conficcato nella spalla. Mi alzai con la forza, spingendolo contro un tavolino degli esperimenti, facendo trasformare anche lui in lupo. Ormai stava per morire. Fu una lotta tra spintoni e morsi, ma lui riuscì a scappare dalla camera, tornando umano. Prese una tanica di benzina ed una pistola dall'uomo ucciso per primo da me. Arrivammo davanti a una balconata, che dava sulla hall, dove c'erano tutti. Notai solo in quel momento quanto era vasta. Feci indietreggiare Trevor con lentezza, fino a quando non sbattè contro il muro. "Sai che se io muoio, tu morirai con me?! Quindi, lasciami scappare, se ci tieni alla tua vita." Un altro ricordo s'impossessò della mia mente, e mi fece tornare indietro nel tempo. "Datemi la bambina, e nessuno si farà male!" Disse un uomo con i capelli legati e la barba folta. Io mi nascondevo dietro la mamma, che promtamente gli rispose.
"Cosa vuoi da lei? È piccola e non farà mai del male a nessuno..." disse, singhiozzando. Papà quel giorno non era a casa, ed io e la mamma eravamo state assalite da quest'uomo mentre lavoravamo nell'orto. Lui la spinse a terra, mi prese e mi trascinò in una macchina. Ma non fece in tempo a ficcarmici dentro, che un altro uomo lo spintonò e mi prese in braccio. Era Raphael. "Raphael!" Dissi esultando, iniziando a piangere. "Tu... tu eri morto!" Disse quell'uomo."Vattene!" Disse Raphael, facendo scappare l'uomo a gambe levate. "Eri tu! Tu hai ucciso i miei genitori!" Gridai, ritornando me stessa. Fece un ghigno, ma non gli diedi tempo di ridere, che lo spinsi con una velocità disarmante, facendolo cadere di sotto. Mi trasformai e saltai giù dalla balconata. Stava perdendo molto sangue, e mi avvicinai a lui. "Lo sai... tanto la vita ti renderà tutto difficile..." disse, strascicando le parole. Vidi il mio branco avvicinarsi e ululare, e dopo che tutti furono trasformati, gli saltammo addosso, dilaniando la sua carne. Era questa la morte che si meritava. Doveva soffrire, come aveva fatto soffrire me, e tutti gli altri, insieme alle persone che erano morte a causa di quell'organizzazione, inclusi i miei genitori, che aveva ucciso lui stesso. A loro dovevo la mia vendetta. Con una lacrima rossa, che mi solcò il viso, feci segno a Nicholas, ancora sanguinante e zoppicante, di prendere la tanica di benzina e l'accendino. Dopo aver sparso la benzina per metà dell'edificio del piano terra, aver preso il corpo di Joseph, e dopo essere usciti, incendiammo tutto. Ora sì che era un inferno.

*Spazio Autrici*
Siamo arrivate quasi alla fine. E ne siamo da una parte felici perchè Lara finalmente ha ucciso chi aveva fatto del male a lei ed a tutti gli altri. Dall'altra parte siamo tristi perchè ci siamo affezionate a questa storia, e lo speriamo anche voi. Domani ci sarà il prologo. Infine vorremmo dirvi che ci sarà un seguito, e per questo vi chiediamo di non togliere la storia dalla biblioteca, perchè sarà in continuo aggiornamento. Byee!

The Fighting WolfTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon