Capitolo 15

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Quella sera non sapevo cosa fare. Avevo passato il pomeriggio a vagare, pensando a nulla, o talvolta, a James. Non capivo. Come ero riuscita a fare un errore tanto colossale? Avevo interferito il Tempo. Mi ero innamorata di una persona di cui non mi sarei dovuta innamorare. Ma perché appena ebbi scoperto la verità su James, che era di un altro tempo, avevo perso ogni attrattiva che avevo su di lui, mentre quando amavo Tom, anche se pure lui non era del mio tempo, non me ne importava e lo amavo comunque, anche a condizione di rimanere nel passato?

Forse perché James era mio nipote? Forse per questo, ma la verità la sapevo e non volevo ammetterla. Certamente avevo amato Tom più di quanto avevo amato James.

Ma ora come stavano le cose? Non ero più sicura di amare Tom, ma io l'avevo ferito, anche inutilmente. Le cose che avevo detto, che avevo fatto, gli si leggevano sulla sua faccia. Come potevo ora rimediare a tutto ciò, ma senza fare in modo di rimetterci insieme? Non potevamo farlo.

Non ora che sapevo che sarei tornata indietro. Non potevo ferirlo di nuovo.

Poi mi venne in mente un pensiero che non mi veniva da tanto tempo. E Voldemort? Tom era definitivamente e irrimediabilmente cambiato? Non potevo saperlo, non ancora.

Vagando un po' mi ritrovai davanti alla sala comune di Corvonero. Mi venne in mente Nina. Dovevo delle scuse anche a lei. Dovevo entrare. Ma mi resi conto che non sapevo la parola d'ordine, se ce n'era una. Rimasi lì, impalata, per un po', senza pensare a niente. Poi mi riscossi.

Vidi un'aula alla mia sinistra. Era vuota, inutilizzata. Ci entrai.

Non so come, ma mi ritrovai seduta su una sedia in fondo all'aula a piangere. Ero disperata. Oltre ad aver combinato un sacco di casini nel passato ed essere venuta a conoscenza di cose che non sarei dovuta venirne a conoscenza, non sapevo se ero riuscita nel mio compito.

Non so quanto tempo rimasi lì. Mi ricordo solo che, ad un certo punto, sentii una voce che diceva:

<<Ehi, Agatha, cosa c'è?>>

Alzai la testa e la vidi. Nina. La mia amica Nina, che mi aveva sempre aiutato e io l'avevo tradita. E ora era ancora lì, disposta ad aiutarmi. Come era possibile?

Bé, non avevo certo intenzione di mandarla via. Avevo delle scuse da darle.

Mi alzai. Le corsi incontro e la abbracciai.

<<Oh, Nina!>> le dissi.

<<Cosa ti è successo?>> mi chiese.

"Cosa le dico ora?" fu il mio pensiero improvviso. Ma in un attimo decisi; forse avevo già deciso prima. Le avrei detto tutto.

Scossi la testa.

<<Nina, Nina. Sono nei guai. Me ne devo andare.>>

<<Te ne devi andare?>> chiese perplessa. <<Perché?>>

<<Ho parlato con Faith, prima.>> risposi. <<Non fare quella faccia, non è colpa sua. Boh, in un certo senso sì, ma non è come pensi.>>

<<E cosa c'è?>>

Sospirai. <<Hai tempo?>>

<<Cosa?>> chiese, presa alla sprovvista. <<Sì, certo...! Perché?>>

<<Devo raccontarti una storia.>>

***

Quando finii, circa venti minuti dopo, lei non ci credeva ancora.

<<Non ci credo.>> disse, scuotendo la testa. <<Quindi tu sei scappata dal futuro per salvarlo da... Thomas?>>

<<In effetti sì. Forse non ci credi, ma Tom è, o meglio era, una persona molto, molto cattiva. Ma adesso è cambiato. L'ho cambiato. Ma ho scoperto che non resterò qui per sempre.>>

<<Quando ritornerai?>>

<<Non lo so ancora. Ma lo scoprirò al momento più opportuno.>>

<<E... Thomas?>>

Non risposi.

Lei continuò.

<<Forse lo sai già, forse no, ma al momento Thomas sta malissimo. Non so, ma io credo che...>>

<<Non farmi sentire peggio...>> la interruppi. <<So benissimo che è tutta colpa mia. Ma non posso ritornare da lui. La separazione sarebbe ancora più dolorosa...>>

<<Ma Thomas deve sapere...>>

<<No, non deve sapere cose che lui potrebbe essere stato nel futuro. Se scopre che il motivo per cui io sono qua è perché lui è un pazzo furioso assassino, beh, non credo sia una buona idea.>>

<<Ti capisco, ma lui... lui ti ama ancora!>>

Anche per me era così. Me n'ero resa conto già un po' prima. Ma speravo che lui, sotto la disperazione, mi avesse lentamente abbandonato e smesso di tenere a me. Non potevo. Non potevo assolutamente affezionarmi a lui di nuovo. La separazione sarebbe come uno squarcio nel cuore per entrambi.

<<Oh Nina!>> la abbracciai. <<Puoi parlare tu a Tom? Non dirgli niente su il perché io sono qui, ma digli che io me ne devo andare e che non posso più affezionarmi a lui.>>

<<Agatha... cosa?>>

<<Me ne vado il prima possibile. È meglio. Prima di combinare altri guai. Entro una settimana, se posso. Me ne torno indietro, o "avanti".>>

Nina aveva le lacrime agli occhi.

<<Non dire a nessuno di questo, a parte a Tom. Di' che me ne vado per motivi che non sai neanche tu, ma non accennare al mio vero nome. E...>>

<<Cosa?>>

<<Digli che lo amo.>>


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