Galeotto fu il Bolide

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III. Galeotto fu il bolide


Erano sostanzialmente due le differenze tra i caratteri di Harry Potter e Draco Malfoy. Quelle differenze si erano palesate in diverse situazioni, ma ancora una volta ebbero modo di farsi palesi, al secondo anno, durante la prima partita di Grifondoro contro Serpeverde.
Draco Malfoy fu in grado di far qualsiasi cosa per entrare nella squadra: ma prima di tutto, sfinì suo padre di sciocche lamentele durante i tre mesi di vacanze estive.
«L'anno scorso Harry Potter aveva una Nimbus Duemila e un permesso speciale di Silente per farlo giocare con il Grifondoro. E non è nemmeno così bravo! Solo perché è famoso... famoso per quella stupida cicatrice sulla fronte...» [...] ,«E tutti lo considerano brillante! Potter il Magnifico, con la sua cicatrice e la sua scopa».
Sembrava, infatti, che Draco non potesse fare a meno di avere Potter sulla punta della lingua e incastonato tra le labbra sempre irrigidite in un ghigno sdegnante: «Potter di qui, Potter di là. Potter, Potter, Potter».
Il padre, il signor Malfoy, allo stremo della sopportazione, aveva infine fatto ciò che gli riusciva meglio: comprarsi l'ingresso del figlio nella squadra di Serpeverde.
Così, una volta in squadra, Draco Malfoy era certo di poter dimostrare quanto Potter fosse non solo un imbecille che da piccolo doveva esser stato immerso totalmente in un calderone di Felix Felicis, ma soprattutto quanto fosse incapace nel Quidditch.
Avrebbe vinto contro Potter, perché lui era il migliore.
Harry Potter, invece, dopo aver scoperto che il nuovo Cercatore di Serpeverde sarebbe stato proprio Malfoy e dopo essere venuto a conoscenza del modo in cui fosse riuscito ad ottenere quel ruolo, si era caricato di nuove ambizioni. Non lo pensava, ma lo provava il desiderio di sfidare un degno rivale. Cercatore contro Cercatore, stavolta la sfida sarebbe stata alla pari. Nonostante il nuovissimo modello di scopa che possedevano quelli di Serpeverde. Mai come in quel momento aveva desiderato battere i Serpeverde.
Avrebbe vinto contro Malfoy, stabilendo così chi fosse il migliore.

«Tutto bene, Sfregiato?» fu quanto disse Malfoy in segno di sfida, saettandogli attorno con la sua velocissima scopa, il giorno della partita.
Ma non ci fu il tempo per Harry di rispondergli, a causa di quel Bolide maledetto che lo aveva inseguito fin dall'inizio, come se volesse a tutti i costi mandarlo fuori gioco, disarcionandolo.
Harry per un po' pensò che fosse un trucco disonesto di Malfoy. Un inganno tipico di quella serpe. Ma anche Draco, guardandolo poco prima che iniziasse a piovere, sembrava stupito dal comportamento del Bolide maledetto. Anche se, con quel ghigno che gli si stampò in viso successivamente, mentre lo guardava divertito, il dubbio a Harry si insinuò più forte di prima. Soprattutto quando a sostenerlo furono anche Fred e George. Ciò nonostante, non sarebbe stato un Bolide a impedirgli di vincere contro i Serpeverde. Contro Draco Malfoy.
Per tutta la partita, lo sappiamo bene, Harry fu particolarmente impegnato a schivare quel Bolide.
Draco Malfoy, invece, trovò più divertente beffeggiare Potter che mettersi alla ricerca del Boccino – che ammettiamolo, con quella pioggia fitta risultava veramente impossibile da trovare.

«Ti alleni per il balletto, Potter?» gli disse beffardo Draco, mentre l'altro piroettava su se stesso.
E fu nel momento in cui, destreggiandosi con un Bolide che non gli dava pace e girandosi per gettare uno sguardo carico d'odio nei riguardi di Malfoy, che Harry vide per la prima volta il Boccino d'oro.
Si muoveva attorno a Malfoy, che era troppo impegnato a sbeffeggiarlo per accorgersene.
Tuttavia Potter, agli occhi di Malfoy, era come un libro aperto. Così, stemperando il suo ghigno seguì lo sguardo di Harry. Non si impegnò molto a capire cosa guardasse né fu in grado di agire, per prenderlo, perché quando tornò a guardare il Grifondoro, con cipiglio, il Bolide, che si era schiantato sul braccio di Harry, tirò dritto verso di lui solo per inchiodare a pochi centimetri dal suo viso. «Porc-».
Raggelato, Malfoy non riuscì nemmeno ad avvertire Potter del ritorno all'attacco del Bolide, ma tentò «Potter...» con quel richiamo che, infatti, venne udito con disarmante sorpresa soltanto dalle orecchie del Serpeverde.
Si ridestò rinnegando ogni tipo di aiuto che potesse offrire al suo avversario, quando vide il Grifondoro rimettersi in sella alla scopa per raggiungerlo come se volesse attaccarlo. Lo deviò « cosa diavolo... » per un soffio, e in quel momento vide veramente il motivo che aveva spinto Potter verso di lui.
Il Boccino d'oro.
Reagì di conseguenza, inseguendolo in picchiata verso una delle tribune poco più in basso di loro. Si fece un tutt'uno con la scopa, Draco, per essere più veloce e raggiungere colui che, senza guardare quanto pochi metri mancassero per schiantarsi al suolo, stava per acchiappare il suoBoccino D'oro.
Con la sua velocissima scopa, però, gli fu al fianco in un battito di ciglia.
Per un po' corsero ancora in orizzontale, e Draco, avendo assistito al fatto che Potter si fosse fatto male al braccio destro, fece ciò che meglio gli riusciva di solito: barò andandogli a sbattere di proposito con la propria spalla.
Harry mugugnò di dolore ma non demorse, tornando in picchiata verso il terreno. Draco annaspò, seguendolo, mentre continuava a guardare Potter – e non piuttosto dove stessero andando a rompersi l'osso del collo – cercando un modo per liberarsi di lui, metterlo in difficoltà, privargli la possibilità di afferrare il Boccino. Non ebbe nessuna idea geniale, così gli diede un altro colpo con la propria spalla, ma fu vano anche quel tentativo.
Alla fine, guardando quanto poco mancasse a toccare il suolo, Draco rinunciò inchiodando e mettendosi in orizzontale circondato dalla pioggia. Fu meschino, perché era certo della fine bruttissima che Potter stesse per fare. Con un ghigno, infatti, assistette a come quell'imbecille di Potter, in piedi sulla propria scopa, si schiantò contro il terreno.
Lo vide rotolare e rise sguaiatamente, mentre già pregustava l'idea di stringere forte a sé il Boccino d'oro, mentre Harry Potter correva in infermeria con la maggior parte delle proprie ossa distrutte.
Peccato che, come ben sappiamo, le cose andarono in maniera completamente diversa. Draco ne prese coscienza pochi istanti dopo. E smise di ghignare. Nuovamente si disse fra sé e sé, quel nome che soleva ripetere almeno una dozzina di volte al giorno: «Potter...» stavolta deluso, assaporando la sconfitta.
Gli urli di Grifondoro gli diedero la conferma. Draco Malfoy aveva perso contro Harry Potter. Serpeverde contro Grifondoro.

Così, eccovi perfettamente dimostrate – una seconda volta – le differenze tra Draco Malfoy e Harry Potter. Se il primo credeva di essere il migliore e per questo potesse vincere dimostrando quanto imbecilli fossero le intenzioni di Potter, quest'ultimo nelle sfide prendeva sempre sul serio le capacità, spesso ingannevoli e disoneste, di Draco Malfoy.
Prima di incontrare l'elfo domestico, infatti, l'idea che fosse stato Draco a maledire il Bolide erano assolutamente concrete. Tuttavia, per quanto sembrasse assurdo, Draco Malfoy aveva giocato nel modo più onesto che potesse. E aveva perso, sì, ma con quella partita Harry capì almeno che, in campo da Quidditch, con Malfoy, avrebbe potuto gareggiare in modo onesto, o meglio, in modo "onesto" senza dimenticare che si sta pur sempre parlando di Draco Malfoy.
Se vogliamo invece ricercare cosa comprese Draco con quella partita, mh, vediamo, sì: ora perlomeno sapeva che con Potter sul campo da Quidditch, avrebbe dovuto impegnarsi al mille per mille e non affidarsi semplicemente alla mera opinione che Harry Potter fosse un imbecille.
Perché per quanto fosse vera, non bastava a batterlo.

Di cinque momenti noti, uno è ineditoWhere stories live. Discover now