Cap 15

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Il giorno peggiore dell'amare qualcuno,
è il giorno in cui lo perdi

















"Ariana Grande cade dalla sua finestra di casa. Suicidio o omicidio?"
"Ariana Grande cade dalla finestra di casa: la polizia pensa sia suicidio"
"Tentato suicidio da parte di Ariana Grande. Cosa l'avrà portata a compiere tale gesto?"

I giornalisti non facevano altro che parlare di Ariana e del suo folle gesto.
Quella mattina la chiamai più volte da fuori la porta, ma non rispondeva. Bussai altre volte, ma nulla, nessuna risposta. Così sfondai la porta a spallate e notai la stanza vuota e la finestra aperta. Cominciai a pensare al peggio e mi affacciai alla finestra, notando il corpo di Ariana sull'erba e con una chiazza rossa accanto alla testa. Urlai il suo nome e mi recai sul retro della casa scendendo le scale e attraversando la cucina. Con le mie urla, svegliai i genitori di Ariana, i quali mi raggiunsero poco dopo. Presi il corpo di Ariana e la baciai più volte, le mie lacrime mi rigarono il volto, mentre il signor Grande chiamò l'ambulanza che ci raggiunse poco dopo. Presero il corpo di Ari e la poggiarono su una barella e la misero sull'ambulanza.
"Chi viene con noi?" Chiese un infermiere.
"Lui"il signor grande mi segnò "vai tu con lei" il signore poggiò la sua mano sulla mia spalla.
Sospirai e salii sull'ambulanza. Osservavo gli infermieri che facevano il loro lavoro: misero una mascherina d'ossigeno al viso di Ariana e le poggiarono delle placchette su tutto il corpo.
Presi la mano della mia ragazza e le sussurrai: "Andrà tutto bene, amore mio, ci solo io qui con te"


Dopo un mese ero ancora in ospedale. Non ero più tornato a casa, non mangiavo da tempo e stavo sempre in ospedale: se non ero in stanza con Ariana, ero da mamma.
"Come sta Ariana?" Mi chiese mamma.
"È ancora in coma" risposi.
Ero seduto su una poltroncina e giocherellavo con le mani.
"Vedrai che si sveglierà" mi sorrise e io ricambiai.
"Torno subito" le baciai la testa. I capelli stavano crescendo: il cancro stava andando via.
"Dove vai?" Chiese mamma.
"Vado a fumare una sigaretta, torno subito" risposi con voce rauca uscendo dalla stanza.
Salii le scale dell'ospedale e mi diressi sul terrazzo della struttura. Estrassi il pacchetto delle sigarette dalla tasca, misi una sigaretta in bocca per poi accenderla.
Vidi la mia immagine riflessa sul vetro della porta: la barba aveva invaso quasi tutta la mia faccia, i capelli scompigliati, la tuta che indossavo ormai da troppo tempo. Insomma, sembravo un barbone.
Aspirai il fumo e poi lo gettai fuori con un sospiro. Mi sedetti su un gradino e osservai la città di New York di notte: un manto completamente nero, illuminato da luci di lampioni, macchine in movimento e illuminazioni di negozi e appartamenti.
Improvvisamente notai una presenza accanto a me. Voltai lo sguardo e vidi la nonna di Ariana.
"Signora.."
Lei mi sorrise e mi porse una busta da lettere bianca: sul retro c'era scritto X Ian.
"L'ho trovata nel cassetto della scrivania di Ariana. Ce ne era una per il padre, una per la madre, una per Frankie, una per me e.. una per te." Sospirò "quelle per tutti noi erano uguali, ma credo che questa sia completamente diversa. Conosco mia nipote e quando si innamora di una persona, si perde totalmente in essa fino a farla sentire propria. Ian, Ariana ti ama davvero. E tu sei la persona giusta per lei" Mi sorrise e andò via.
Sospirai e guardai la busta. Dopo un breve tempo, che a me sembrò infinito, decisi di aprire la busta.

Into YouWhere stories live. Discover now